Se le fettine di pesce inzuppate nella soia e condite dal wasabi vi hanno stancato ma vi piace mangiare i bocconcini con mani e bacchette ecco il pizza sushi e il tiramisushi. Avvertenza: foto sconsigliate ai puristi
Nighiri, uramaky e ossomaki vi hanno rotto le scatole? Per anni avete trovato negli “all you can eat” giapponesi un rifugio sicuro in quelle serate tra amici in cui non si riesce a scegliere un locale economico che soddisfi gli appetiti di tutti e avete deciso di non andarci mai più? Beh, se è da un po’ che non mettete piede in un sushi bar quello che vi passa per la mente probabilmente è: quei bocconcini, in fin dei conti, mi mancano. Peccato siano sempre uguali, sempre inzuppati nella soia, sempre salmone, tonno, seppia, salmone, tonno, seppia, etc…
E allora ecco qualche esempio di sushi hackerato. La forma è quella invitante dei rotolini giapponesi ma gli ingredienti sono tutta un’altra storia.
Il cheeseburger sushi è il connubio perfetto per gli amanti delle due mode tipicamente milanesi degli ultimi anni. In pratica un viaggio da ovest a est, dagli States al paese del sol levante in un solo boccone.
Pizza sushi. Salsa di pomodoro e mozzarella in un tenero rotolino di riso avvolto da una foglia d’alga. Una soluzione ideale anche per i celiaci. Gli intolleranti al glutine sono sempre più numerosi anche se nessuno ha ancora capito quanti realmente ne soffrano e quanti lo dichiarino per moda o per mascherare una dieta ferrea in vista della prova bikini.
Waffle alla frutta di Sushi. Immaginate una sorta di crepe dolci da mangiare senza posate, un boccone dopo l’altro.
Il tiramisushi. Mentre diverse diverse città italiane, in particolare del nord Italia, continuano a contendersi il merito di aver inventato il tiramisù ecco che qualcuno ne ha fatto qualcosa di diverso.
Cupcake sushi. I dolcetti inglesi sono nati già piccoli ma questi li mangerete in un solo boccone. I bambini ne andranno pazzi.
Banana e Nutella sushi. Su youtube si trovano suggerimenti per reinventare ricette di ogni tipo, in particolare i dolci: i più belli da vedere. Eccone un esempio non proprio ipocalorico.