Si chiamano Flare, Breathe, Scout e Parasol. E sono i primi 4 droni (su 16) presentati da Frog Design: «Entro il 2030 saranno indossati da tutti e segneranno l’evoluzione della moda».
Si chiamano Flare, Breathe, Scout e Parasol. No, non sono i protagonisti di qualche romanzo, fumetto, cartone animato o serie televisiva. Sono droni avveniristici, pionieri di una nuova era: quella dei “wearable drones”. Velivoli tascabili ideati per rispondere a bisogni specifici. Sono il futuro, quello più difficile da immaginare, che diventerà realtà entro il 2030.
Flare, il drone che ti guida per la città
Lo indossi ed è pronto ad assisterti nei tuoi spostamenti cittadini. Questo drone, che sarà fatto in vetro e metallo, sarà dotato di una cinghia per legarlo al palmo della mano. Una volta date le indicazioni sul luogo da raggiungere, tramite comando vocale, il drone sarà liberato con un semplice movimento del polso. A quel punto il vetro centrale del drone si illumina mentre l’anello di metallo inizia a ruotare. In pochi minuti comparirà la prima freccia che indicherà la via da seguire. Ora il drone è pronto a condurre il suo padrone attraverso la città precedendolo di qualche metro fino all’arrivo.
Breathe, il drone-polmone
Breathe è il drone che verrà in soccorso delle persone combattendo l’inquinamento atmosferico cittadino. La sua forma ovale ricorda quella di un polmone ed è costituita da una plastica molto flessibile e malleabile. Al suo interno sarà presente un’elica che sarà, allo stesso tempo, ciò che permette il volo e ciò che fa evitare alla persona di inspirare l’aria contaminata. Quando viene portato sulle spalle, prima di entrare in azione, sarà in grado di monitorare il livello d’inquinamento dell’aria avvertendo l’utente del superamento della soglia tollerabile stabilita in precedenza.
Scout
Il compito di Scout sarà, invece, puramente ludico. È un drone che permetterà di fare esercizio per le vie della città o in mezzo alla natura. Sarà costituito da una sfera rivestita da un astuccio in gomma a cui è collegato un monitor che si apre e chiude con un clic. Una volta rilasciato in aria, Scout espanderà le eliche diventando, ad esempio, un perfetto compagno di scalata. Un compagno rapido, intelligente, in grado di disegnare veri percorsi sulla montagna che l’utente deve seguire. Una sfida per migliorare la propria resistenza e scandire un ritmo di salita più competitivo.
Parasol
Chi invece vorrà difendersi dagli effetti di un clima aggressivo può indossare Parasol. Questo drone, di forma cilindrica, avrà delle parti in oro e un design assai ricercato. Si aggancerà alla cintura o ad oggetti come le collane o i braccialetti. Sarà dotato di sensori d’umidità e un termometro per captare l’esatto momento in cui è necessario proteggere l’utente dai raggi del sole, dalla pioggia o dalla neve. Una volta liberato, le sue eliche diventeranno una sorta di ampio disco per proteggere l’utente.
Gli altri “wearable drones”
I quattro droni fin qui presentati sono solo la punta di un iceberg molto più grande e ancora sommerso. Frog Design, l’azienda che sta dietro il progetto, ha affermato di avere in cantiere ben 16 prototipi di “wearable drones”: «Saranno sempre più invisibili diventando veri e propri accessori d’abbigliamento». Ognuno con la sua specificità e campo d’utilizzo. Piccoli accessori che, se diventeranno realtà, segneranno davvero il nostro futuro.