Il creatore di facebook rivela che Aquila, in soli 14 mesi, è stato costruito. Si tratta del drone, con l’apertura alare di un Boeing 747, sviluppato per una missione speciale: portare internet in ogni angolo del pianeta.
«Sono molto emozionato nell’annunciare che abbiamo completato la costruzione di Aquila». Le parole sono di Mark Zuckerberg (31, creatore di facebook). Parole affidate proprio al social network che ha ideato e che sono comparse ieri, in una serata di mezz’estate che potrebbe rivelarsi storica. Aquila, infatti, è un drone costruito per una missione speciale: diffondere internet in tutto il mondo.
Le caratteristiche (e i numeri) di Aquila
Il drone è stato realizzato in fibra di carbonio e si alimenta grazie all’energia solare. Ha un’apertura alare equivalente a quella di un Boeing 737 (42 metri), pesa circa 400 chilogrammi, e può volare ad un’altitudine che varia tra i 18mila e i 27mila metri.
Aquila è stato costruito in 14 mesi e può viaggiare, complessivamente, per circa 90 giorni consecutivi prima di dover tornare alla base. Grazie ai materiali utilizzati e al design sviluppato è in grado di resistere alle intemperie climatiche e di sfidare le zone più impervie del pianeta. Un vero gioiello dell’aria, senza pilota, che inizierà i test entro la fine del 2015.
Jay Parikh. capo ingegnere del progetto, afferma che: «Porteremo internet a quel 10 per cento del mondo che ne è ancora privo». Tutto grazie ad una tecnologia laser innovativa (Laser Free-space optical – FSO) che sarebbe in grado di trasmettere la connessione e colmare questo gap: «10 gigabyte al secondo, 10 volte più veloce di ogni altro sistema preesistente».
Aquila ha un altro grande merito: quello di dare concretezza ad uno dei limiti annunciati, finora, della trasmissione dati via droni. L’invio, a causa del raggiungimento di un’altezza così elevata, era uno dei grandi punti interrogativi del progetto. Le risposte fornite dal team capeggiato da Parikh, invece, sottolineano anche il superamento di questo impedimento.
Internet.org, il progetto di Zuckerberg
Questi droni ipertecnologici rappresentano un altro traguardo raggiunto da Zuckerberg all’interno del progetto internet.org. Un progetto, curato dal team di facebook, che ha l’obiettivo «di far incontrare leader nel settore della tecnologia, organizzazioni no profit e comunità locali al fine di connettere i due terzi di popolazione mondiale che non dispone dell’accesso a Internet».
Solo una persona su tre oggi accede a internet
Una percentuale assai bassa e che cresce a ritmi troppo lenti. Questo a causa di dispositivi o piani tariffari troppo costosi; della distanza e dalla scarsa presenza delle rete mobili e della loro incapacità di supportare una grande quantità di dati; dell’inconsapevole ignoranza delle persone riguardo alle possibilità (e all’impatto) che internet può generare nella loro vita. Impedimenti, sociali e tecnologici, che anche Aquila contribuirà ad abbattere: «Speriamo che tutto ciò possa rappresentare uno stimolo per le aziende di settore» ha ribadito Parikh «per continuare a lavorare sempre più velocemente in questo tipo di tecnologie».