Basta appoggiare il dito per ricaricare il telefonino con la certezza che nessuno ce lo ruberà. L’idea di 5 ragazzi friulani è già realtà (ed è tanto semplice da farci immaginare nuove soluzioni)
A tutti noi è capitato almeno una volta di trovarci in un luogo pubblico, per esempio un grande magazzino, con il cellulare scarico. Un problema davvero comune ma che in pochi hanno pensato di affrontare, almeno in Italia, con aree dedicate alla ricarica dei nostri devices. Una piccola start up di govani friulani ha trovato la soluzione, semplice e versatile.
L’idea dei 5 ragazzi di Udine, che hanno dai 27 ai 33 anni, è molto semplice, anche se si basa su una tecnologia sofisticata come quella delle impronte digitali. È sufficiente appoggiare il polpastrello sul totem perché la prima cassetta di sicurezza disponibile (ogni totem ne ha da 4 a 8) si apra e permetta di collegarvi il telefonino. Una volta terminata la ricarica basterà ricollocare lì la nostra mano e la cassetta si aprirà. Tutto istantaneamente.
“La cosa curiosa è che l’idea alla base è semplicissima, se non fosse che nessuno in Italia pare averci pensato prima, non a caso l’idea è nata a uno di noi mentre si trovava a Londra”
ci racconta Davide Clocchiatti, l’amministratore delegato della società che realizza Leonardo. “Oggi sono in commercio sistemi che richiedono le chiavi, che poi una persona deve portare con sé rischiando di perderle all’interno del supermercato, altri che prevedono il pin, che puntualmente qualcuno si dimentica, e altri ancora che non prevedono alcuna misura di sicurezza, il che significa per l’utente stare lì ad aspettare controllando che non accada nulla”. Il servizio che offre Leonardo è inoltre gratuito e senza limiti di tempo.
La società , istituita nel novembre del 2013, e recentemente entrata a far parte del team di Tim Wcap, già ad aprile 2015 ha messo in commercio i primi totem, anche se in Italia il mercato stenta a decollare. “È paradossale che un progetto nato per portare questa tecnologia in Italia in realtà si venda per la maggior parte all’estero” prosegue Clocchiatti. Attualmente infatti Leonardo è stato venduto in discrete quantità principalmente in Svezia, Svizzera, Canada, Francia e Regno Unito, mentre in Italia lo si trova a Bologna, Mestre, Udine e Milano.
Due versioni in commercio, ecco come funziona
Le versioni di Leonardo attualmente in commercio sono due: la prima, più semplice, detta “Mini Leonardo” che costa circa 1000 euro e che non è dotata di display; la seconda invece è una piattaforma più sofisticata, provvista di un monitor touchscreen da 23 pollici oltre ad un’ampia gamma di software multimediali installati al fine di attrarre i clienti a livello pubblicitario – e che costa circa 4000 euro – consente la riproduzione di video, la navigazione di siti web, l’invio coupon, iscrizioni newsletter, visione cataloghi, app basate su social media.
“L’obiettivo del Mini Leonardo è conquistare un’ulteriore fascia di mercato che attualmente con la versione più costosa non riusciamo a penetrare per via del prezzo, per far sì che tutte le attività commerciali che desiderino offrire a propri clienti un servizio ad oggi necessario, impagabile in termini di qualità comodità e utilità, possano dotarsi di questa tecnologia a prezzi abbordabili”.
“All’estero i nostri clienti hanno facilmente capito che l’investimento iniziale viene ampiamente ripagato da una serie di fattori; innanzitutto dagli introiti derivanti dagli sponsor”
– prosegue Clocchiatti -, decisamente favorevoli a pagare per accostare il loro marchio a un prodotto nuovo, funzionale, e molto apprezzato (ci sono punte di più di 150 utilizzi giornalieri). Inoltre non va dimenticato che chi attende che il telefono si ricarichi ha del tempo da impiegare, quindi maggiore propensione a spendere o consumare. Infine, se ho due bar vicino, e sono a conoscenza che uno dei due mi dà la possibilità di ricaricare il mio cellulare scarico, in quale vado a bere il caffè? ”.
L’utilità di questo strumento dal punto di vista di un’installazione all’interno di locali commerciali, è anche un’altra: permettere agli sviluppatori della società di avere a disposizione flussi di dati che riguardano gli utenti, come la permanenza media per esempio nel supermercato, i tempi di attesa, che analizzati potrebbero fornire spunti per migliorare i servizi presenti.