«Farò la differenza. Tutti possono fare la differenza». Con il progetto World Coast Journey Guilherme vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione critica degli oceani. «Mi sono licenziato per coltivare questo sogno».
«Farò la differenza. Tutti possono fare la differenza». Guilherme Gevaerd, 28 anni, è un giovane brasiliano che sta vivendo un sogno: pedalare lungo le coste di tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione degli oceani e degli ecosistemi marini. Il progetto si chiama “World Coast Journey per la conservazione dei mari” ed è partito a marzo dall’Italia, precisamente da Pavia, città dove è nato un suo avo: «Non avevo più voglia di attendere per realizzare quello in cui credevo. Così ho lasciato il mio lavoro di ingegnere informatico e sono partito».
Una vita per il mare (e la bici)
«Fin da piccolo il mio desiderio era quello di vivere su una barca a vela. Volevo viaggiare, vedere posti nuovi, conoscere nuove culture, nuove persone». Così Guilherme è saltato in sella alla sua bici e ha iniziato a percorrere parte delle coste del suo immenso paese: «Sono partito da Fortaleza per arrivare a Salvador, passando per il Morro de São Paulo, dove è nata l’idea sulla conservazione dei mari». Qui è entrato a far parte di un progetto sociale ed ecologico che si chiama “Ecovila Mãos de Luz“: «i volontari lavorano con i bambini insegnando loro il riciclaggio dei rifiuti, la condivisione con le persone e l’importanza del cibo nutriente, come frutta e verdura».
Da lì la consapevolezza di iniziare a far qualcosa di più importante e decisivo:
«L’unico responsabile dei miei sogni ero io».
Così, vinta la paura e l’indecisione, il viaggio poteva iniziare. Guilherme percorrerà oltre 70mila chilometri attraversando 52 paesi: «Abbiamo bisogno di prendere a cuore la situazione degli oceani e renderci contro della quantità di rifiuti che vi sono riversati».
Il messaggio di Guilherme
Oggi ci sono 5.250 miliardi pezzi di plastica nell’oceano. 269.000 tonnellate galleggiano sulla superficie, mentre all’incirca 4 miliardi di microfibre di plastica, per chilometro quadrato, giacciono sul fondo del mare. «È devastante l’impatto dei rifiuti sull’ambiente, l’economia, la salute e la sicurezza umana. Reti da pesca, sacchetti di plastica e pneumatici possono depositarsi sul fondo dell’oceano e rompere o soffocare le barriere coralline».
Ma sono tanti gli esempi che si possono fare: le lenze per pescare che galleggiano sulla superficie dell’oceano s’impigliano nelle eliche delle navi causando danni costosi; una siringa può finire sulla spiaggia ed essere calpestato da un bagnante. «Indipendentemente dal tipo e dalla posizione dei rifiuti marini, ci possono essere conseguenze gravi e noi dobbiamo fare qualcosa».
I danni per gli animali
Sono centinaia di migliaia le tartarughe marine, balene e altri mammiferi marini che muoiono a causa dell’inquinamento. E più di 1 milione di uccelli subiscono la stesse sorte per aver ingerito rifiuti o perchè vi rimangono incastrati: «Rifiuti che sono il risultato degli sprechi che l’uomo ogni giorno produce e che vengono direttamente o indirettamente smaltiti in oceani, fiumi e altri corsi d’acqua».
Tra le fonti e gli esempi citati dal giovane brasiliano c’è il grafico Andreas Tanner che tramite infografiche artistiche educa gli spettatori alla conoscenza di tutti gli aspetti che riguardano la produzione della plastica, del suo consumo e della decomposizione: «A causa di particolari correnti del Pacifico, un nuovo continente è nato: una massa di rifiuti di plastica delle dimensioni dell’Europa».
Ecco come aiutare Guilherme
Sono tanti i modi in cui si può sostenere quest’avventura. Dalla donazione diretta alla partecipazione sui social con l’hashtag #WorldCoastJourney; da una pratica migliore di smaltimento dei rifiuti alla condivisione dei materiali informativi del sito.
L’ultima volta che ho sentito Guilherme stava pedalando vicino a Marsiglia ma, come indica la sua ultima foto su facebook, ha già raggiunto la Spagna. Nei prossimi giorni saranno 16mila i chilometri che percorrerà intorno al Mar Mediterraneo toccando le coste di 17 paesi. Poi sarà la volta del resto d’Europa, del Sud America e dell’America Centrale e poi Australia, Africa, Asia e Nord America. Un vero giro del mondo su due ruote per portare ovunque questo nobile messaggio e vivere perennemente a contatto con il mare. Go Guilherme!