Czur, inventato da un giovane cinese, scannerizza tutto, anche una scultura classica o un giocattolo. È in grado di digitalizzare un libro di 300 pagine in 15 minuti e di costruire, citando Borges, la propria biblioteca di Babele.
“La biblioteca è destinata a permanere: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta”.
Era la predizione di Jorge Luis Borges oltre 70 anni fa, una definizione che per certi versi calza a pennello anche per Czur, l’innovativo scanner superveloce che permette in un attimo di creare la propria biblioteca digitale personalizzata, che ha ottenuto sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo il 1600% di quanto aveva previsto. Un nome curioso – Czur – che forse non sarebbe dispiaciuto neanche allo stesso Borges.
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300 pagine in 15 minuti
Esteticamente sembra un’elegante lampada da tavolo, un elemento di design. In realtà è lo scanner più veloce al mondo: 300 pagine in 5 minuti. Produce documenti che vengono salvati in cloud collegando lo scanner al pc tramite usb oppure utilizzando il wifi. Una biblioteca personalizzata, veloce da costruirsi e ricca di documenti ad altissima risoluzione, e che sembrano pagine di un libro e non le vecchie scannerizzazioni a cui ci siamo abituati negli ultimi 30 anni, spesso storte, spiegazzate o piene di macchie.
Scannerizzare una scultura? Si può
L’idea è addirittura banale: Czur non ha un coperchio. Questo perché non è pensato solamente per documenti e libri, ma per scannerizzare anche oggetti, come per esempio una scultura. In questo senso la nostra biblioteca di Babele si può arricchire anche di immagini di strumenti, oggetti, tutto in pochi secondi. Basta pensare al mondo dell’archeologia per rendersi conto del vantaggio di uno strumento del genere rispetto a una normale macchina fotografica.
Come funziona
Grazie a ben 16 milioni di pixel e a speciali algoritmi, Czur scansiona un libro mentre giri le pagine, con la stessa velocità e facilità. Elimina le curve delle pagine, quelle che è così difficile appiattire negli scanner tradizionali quando il volume è piuttosto grosso, e cancella eventuali macchie e impronte digitali. Inoltre Czur può essere utilizzato come un videoproiettore ad alta risoluzione, per esempio durante riunioni o presentazioni che richiedono di mostrare una qualche immagine a un pubblico.
Al momento i formati di output sono JPEG, PDF e TIFF, ma è possibile anche ottenere documenti editabili, attraverso funzioni apposite che dialogano con Czur. Ogni immagine ottenuta pesa 2M, ma può essere compressa fino ad arrivare a soli 500k. Secondo quando si apprende, i primi prototipi dovrebbero già essere sul mercato a gennaio del 2016, a un prezzo di circa 180 dollari.
Una biblioteca made in China
Gli ideatori di questo nuovo modo di pensare all’archiviazione di documenti sono cinesi, e il fondatore Kang Zhou, non ha oggi nemmeno 30 anni. Segno – forse – che le giovani generazioni, fra startupper, youtubers e techno-experts, non stanno dimenticando la biblioteca, semmai cercano di ripensarne alcuni aspetti. Anzitutto, far sì che anche chi vive in un monolocale possa circondarsi di una biblioteca potenzialmente infinita.
@CristinaDaRold