Entro il 2016 ne arriveranno altre 5 a Milano. Una sfida contro le vecchie scuole che sono il 58% degli edifici in Italia
In settantadue giorni l’hanno costruita. Tutta in legno. E’ la scuola di Vallefoglia in provincia di Pesaro-Urbino, comune marchigiano di 15 mila abitanti con circa 1300 aziende che ruotano nell’indotto del distretto del mobile. La scelta dell’amministrazione è stata lungimirante, capace di adottare il modello Nordeuropeo. L’edificio di 600 metri quadrati di superficie è dotato di cinque aule didattiche, una sala mensa e una biblioteca. Una struttura che ha permesso all’amministrazione di risparmiare; di costruire una scuola con una forte resistenza sismica ma soprattutto ad impatto zero: l’80% dell’energia che consuma è autoprodotta.
Vallefoglia non è l’unica ad aver fatto questa scelta. Anche a Milano sono state selezionate cinque scuole (le primarie di via Viscontini 7 e di via Brocchi 5, la secondaria di via Strozzi 11 e le scuole dell’infanzia di via Rimini 25/8 e di via Martinelli 57) che beneficeranno dell’intervento di bonifica e di ricostruzione secondo le tecnologie innovative legate alla bioarchitettura in legno. Il tutto grazie all’accordo tra il Comune di Milano e Federlegno Arredo che permetterà di sostituire i manufatti a tempo, scaduti e con presenza di amianto, con materiale ecologico.
La scelta del legno come materiale da costruzione è una tecnica ampiamente diffusa nel Nord Europa, una soluzione che si presta particolarmente alla realizzazione di edifici scolastici dove la qualità e la sicurezza dovrebbero occupare il primo posto. La bioarchitettura in legno garantisce una notevole velocità di consegna, ottima resistenza sismica, un elevato risparmio energetico ed elevata sostenibilità economica, inoltre il legno è un materiale estremamente isolante capace di garantire un risparmio energetico vicino al 40% rispetto ai consumi delle strutture convenzionali.
Diversi studi hanno già dimostrato che ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di altri materiali da costruzione, è in grado di immagazzinare 0,9 tonnellate di CO2.
Entro il 2016 le cinque scuole milanesi elette dal programma cambieranno volto, permettendo ai loro studenti di beneficiare di una migliore qualità della vita scolastica, di un’ottima acustica e di una notevole riduzione delle emissioni di CO2, mettendo in pratica le numerose tecnologie alternative legate alle fonti energetiche rinnovabili, prime fra tutte il fotovoltaico e solare termico, arrivando anche all’impiego dei camini solari per una maggiore illuminazione naturale.
In questi anni ci si sta ponendo sempre più l’obiettivo di rivedere le strutture delle nostre scuole. Il primo elemento che emerge dai dati raccolti da Legambiente per il XV rapporto “Ecosistema scuola” , è infatti legato alla vetustà dei nostri edifici: su 6648 circa il 58% è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica del 1974, mentre solo il 3,3% tra il 2001 e il 2003. Legambiente e l’Istituto nazionale di bioarchitettura hanno siglato proprio nello scorso anno un accordo per promuovere la riqualificazione delle scuole attraverso progetti che adottino criteri più ecologici.