Se la connessione viene a mancare 1 adolescente su 6 va in ansia. Telefono Azzurro, e AXA Italia, spiegano i rischi di una vita online
Un adolescente su cinque si sveglia di notte per controllare i messaggi sul proprio smartphone. L’89% dei ragazzi utilizza whatsapp per rimanere connesso e uno su due manda più di 50 messaggi al giorno. A un adolescente su 4 hanno già rubato l’identità. Questi i dati, abbastanza preoccupanti, che emergono nell’incontro, organizzato da AXA Italia, con Telefono Azzurro, alla luce dei dati di Telefono Azzurro e Doxa kids (2014).
I like you, ergo sum
I ragazzi, anche molto giovani, vogliono rimanere connessi, chiedono ai genitori di scegliere case ed andare in vacanza in località dove c’è il Wifi, come emerge dal dibattito con i dipendenti AXA Italia. Hanno paura di rimanere esclusi, entrano in ansia se non riescono a connettersi, hanno il bisogno di apparire, di fotografarsi e di ritoccare foto spesso.
I genitori, d’altra parte, non sono pienamente consapevoli dei rischi che corrono i figli sui Social Network. Proprio per questo AXA Italia ha pensato di organizzare, nell’ambito della Settimana della Corporate Responsibility, un momento di incontro e formazione particolare dedicato ai dipendenti con figli adolescenti.
“La nostra collaborazione con Telefono Azzurro rientra nella strategia di Diversity & Inclusion intrapresa dall’azienda e va intesa non solo nella sua accezione più immediata di inclusione e valorizzazione di tutte le differenze, ma anche nel tentativo di essere vicini ai bisogni dei nostri dipendenti, andando a toccare tematiche trasversali come il supporto alla famiglia e alla genitorialità – spiega Maurizio Di Fonzo, Direttore Risorse Umane, Organizzazione & Change M anagement AXA Italia. – Consapevoli delle potenzialità offerte dai nuovi strumenti digitali, ma anche dei rischi che possono derivare da un uso improprio degli stessi, abbiamo dunque pensato di aiutare i genitori di AXA Italia a proteggere i propri figli, dando loro gli strumenti, attraverso l’educazione e la sensibilizzazione, per utilizzare la rete in modo attento e responsabile”.
“Nella sua missione di gestione dei rischi nel lungo periodo, il settore assicurativo ha e deve avere un ruolo fondamentale nella società: favorire la diffusione di una cultura della prevenzione e protezione dai rischi, a partire dai giovani. Una missione ancora più importante oggi, in un contesto economico e sociale caratterizzato da rapidi e costanti mutamenti, in cui sono soprattutto i più giovani e meno esperti ad aver maggiormente bisogno di protezione. – spiega Isabella Falautano, Direttore Comunicazione, Corporate Responsibility e Public affairs di AXA Italia- Nel caso dell’iniziativa in partnership Telefono Azzurro, abbiamo voluto sensibilizzare i giovani e le loro famiglie su nuovi rischi emergenti, quelli del web e dei social media, favorire un uso sicuro di Internet e dare un contributo per la prevenzione di un fenomeno sempre più diffuso, come il cyberbullismo”.
La Rete e il cyberbullismo
“Internet è sempre più uno spazio di esperienza e di crescita per i bambini e gli adolescenti” – afferma il Presidente di Telefono Azzurro e professore ordinario di neuropsichiatria infantile, Ernesto Caffo. “Ma, se da un lato la rete è un moltiplicatore di possibilità, dall’altro è un volano di rischi non sempre visibili, e la naturalezza e l’entusiasmo con cui bambini e ragazzi si muovono sul web si accompagna quindi, spesso, ad una scarsa percezione dei possibili pericoli in cui ci si può imbattere online. Per questo Telefono Azzurro si impegna ogni giorno con progetti concreti perché si superi l’idea del “controllo” e dell’imposizione di “limiti di utilizzo”, a favore dell’ascolto e della sensibilizzazione dei ragazzi, che hanno bisogno di essere aiutati a sviluppare senso critico e, ancor più, comportamenti prosociali in rete, proteggendo in questo modo se stessi e gli altri. Consapevoli che la costruzione di una rete a misura di bambini e adolescenti é possibile solo attraverso l’impegno congiunto di Istituzioni, Associazioni e Aziende, è nata la collaborazione di Telefono Azzurro ed AXA, con l’augurio che questo primo passo sia di supporto ai genitori nella sfida a cui siamo tutti chiamati: rendere anche la rete un luogo sempre più sicuro, in particolare per i ragazzi”.
I rischi di una vita iper-connessa
Paolo Guiddi, del Centro Studi Telefono Azzurro ha spiegato ai genitori quali sono i rischi di una vita iper-connessa. Le preoccupazioni riguardano soprattutto fenomeni come il Vamping, il Cyberbullismo e il Sexting. Comportamenti fino a poco tempo fa del tutto sconosciuti e che negli ultimi anni sono diventati sempre più diffusi.
Se i genitori possono sperare di riuscire ad avere controllo sui figli di giorno non lo possono avere di notte, quando i ragazzi si attaccano allo smartphone e cominciano a chattare e a usare i social. “Dai dati di Telefono Azzurro emerge come oltre il 30% dei ragazzi ammette di aver postato su un social network qualcosa di cui poi si è pentito -ha raccontato Guiddi- e due ragazzi su tre conoscono almeno un amico che è stato vittima di CyberBullismo”.
Molti genitori non sanno come comportarsi davanti al bisogno dei ragazzi di utilizzare Internet in piena autonomia. “Un genitore su 10 è convinto che il proprio figlio non utilizzi il cellulare di notte eppure 9 adolescenti su 10 lo usano”. Ma come si può affrontare il problema della dipendenza da telefonino? I genitori si dividono tra permissivi e rigorosi: “Con mio marito abbiamo deciso di non compare lo smartphone ai ragazzi. Possono andare su internet sono quando ci siamo noi in casa” ha raccontato una mamma di due ragazzi di 10 e 13 anni. “Mio figlio è su tutti i Social Network e posta continuamente video che gira con il telefonino e condivide su YouTube” ha ammesso un papà di un ragazzo di 15 anni. “Non credo sia giusto impedire che i ragazzi utilizzino questi strumenti. Altrimenti rimangono fuori dal mondo e rischiano di essere isolati dagli altri”. “Mio figlio mi chiede il telefonino da quando ha 4 anni. Glielo comprerò a 13”.
Una formula giusta per ogni situazione e in ogni caso non c’è, ma stare vicini ai ragazzi è importante. “Molti genitori sono preoccupati. E’ siano una preoccupazione comprensibile, perché i rischi ci sono. Ma è anche vero che è quasi impossibile impedire ai ragazzi di usare i Social Network. – ha spiegato Guiddi – Anzi, a volte può essere controproducente”. Il pericolo è quello di allontanarli e spingerli ad agire di nascosto senza tutelarsi. Un adolescente su 5 ha un profilo Social completamente pubblico, dove chiunque può accedere a foto e video. In molti altri casi oltre alla propria immagine mettono a disposizione di altri anche dati personali rispondendo in modo veritiero a domande poste da privati incontrati in chat. Inoltre troppo spesso i ragazzi sono convinti di risolvere il problema delle foto imbarazzanti cancellandole dal proprio profilo, o utilizzando strumenti che automaticamente cancellano le immagini dopo qualche ora.
Educhiamo i ragazzi alla Rete
“Con il passare del tempo e grazie anche alle campagne di sensibilizzazione, i ragazzi stanno diventando sempre più consapevoli dei rischi che corrono inserendo immagini private e video in pose intime”. Spesso ne sanno molto più dei genitori che ignorano del tutto quello che fanno i figli dietro lo schermo del computer. E la scuola? Che cosa può fare per aiutare i ragazzi a capire come comportarsi su Internet? “I docenti, così come tutti gli adulti impegnati nella tutela dei bambini e degli adolescenti, devono ascoltare i ragazzi: conoscere ciò che fanno offline ed online ed essere preparati a sostenerli e tutelarli, – suggerisce Guiddi – Telefono Azzurro fa la sua parte non solo attraverso l’ascolto con il numero gratuito 19696 e la sua chat raggiungibili sia da bambini e adolescenti che da adulti che desiderano confrontarsi o chiedere un consiglio, ma anche entrando in tutti quei luoghi dove si desidera aiutare i ragazzi a crescere nella consapevolezza dei rischi e delle conseguenze che il Cyberbullismo porta, in primis nelle scuole. Genitori e insegnanti, infatti, possono chiedere il sostegno di Telefono Azzurro in questa importante sfida, attraverso la costruzione di corsi e workshop dedicati a questo tema da programmare nelle scuole e negli altri contesti in cui i ragazzi si trovano ogni giorno”.
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