Cinque studenti dell’Università dei Michigan hanno inventato un’app che permette ad amici e genitori di seguirti virtualmente mentre torni a casa. E intervenire in caso di pericolo
Decine di migliaia di studenti negli Stati Uniti l’hanno scaricata e la stanno usando. Un successo del genere, forse, non se l’aspettavano nemmeno loro, i 5 studenti dell’Università del Michigan che hanno creato la “Companion app”. L’applicazione permette agli utenti di chiedere a un amico o a un genitore di tenergli “virtualmente compagnia” mentre tornano a casa, di notte, magari camminando su un marciapiede buio. L’amico o il familiare può controllare in tempo reale il tragitto dell’utente e accorgersi, quindi, se chi sta tornando a casa comincia a correre, cade o si ferma improvvisamente. L’app invia un messaggio per sapere se è tutto ok, e comincia a suonare come un allarme. A quel punto l’utente ha la possibilità di inviare un messaggio alla polizia.
Dal campus alle strade
Inizialmente gli studenti avevano ideato l’app per dare un sistema di sicurezza agli studenti che dovevano camminare di notte per le strade del campus universitario. Se qualcuno si trova in pericolo e chiama il 911 (il nostro 113) l’app invia automaticamente anche un segnale d’allarme al personale di sicurezza del campus. Nello stesso tempo l’app avverte anche la persona che ti sta tenendo compagnia, che a quel punto può decidere di chiamarti o telefonare direttamente alla polizia per fornirgli la tua esatta localizzazione.
Sei ok?
La cosa interessante della Companion (disponibile sia per Android sia per iOS) è che funziona anche se gli amici o i parenti non l’hanno scaricata. L’utente può inviare numerose richieste a persone diverse, per trovare qualcuno disponibile a tenergli compagnia durante il tragitto. Chi viene contattato riceve un sms con un link che lo invia su una pagina web dove c’è una mappa interattiva che mostra il percorso dell’utente e la sua destinazione. L’app rivela qualsiasi cambiamento: se l’utente viene strattonato, si ferma o accelera. In quel caso l’app ti chiede se va tutto bene: l’utente può premere “ok” per confermare entro 15 secondi, altrimenti l’app si trasforma in un allarme e il telefono comincia a squillare. In quel momento, in caso di emergenza, si può chiamare la polizia.
Non solo Usa
“Abbiamo tantissime persone che usano la nostra app anche fuori dagli Stati Uniti” ha detto Lexie Ernst, co-fondatore della Companion app all’IBTimes UK. “Da quando l’abbiamo lanciata, abbiamo ricevuto decine di email da persone del Regno Unito, Belgio, Francia e Norvegia”. Secondo Ernst, ad usare l’app sarebbero “persone di tutte le età, sia uomini sia donne”, ma soprattutto “i genitori, che vogliono usare l’app per proteggere i loro figli, o le persone che hanno dei parenti anziani, per essere sicuri che non si perdano”. Chi non si trova negli Stati Uniti può usare l’app semplicemente mettendo il codice della nazione prima del numero di telefono.
Business model
Gli studenti che l’hanno inventata hanno detto che a una sola settimana dal lancio della seconda versione, hanno rilevato 500 casi in cui gli studenti in varie università si sono sentiti poco sicuri attraverso il campus. Questi dati saranno raccolti e usati dalle università per individuare le aree poco sicure dove ci possono essere problemi. Visto che l’app è gratuita, i creatori stanno cercando di monetizzare il loro lavoro stringendo accordi con le università. L’obiettivo è connettere la loro app con la polizia di tutti i campus, ed alla fine anche con la polizia locale e le strutture di pronto intervento.