L’ecommerce e l’utilizzo delle carte di credito stanno sostenendo il settore turistico. Sono ormai sempre meno i viaggiatori che per le loro spese di trasporto e soggiorno ricorrono ai vecchi metodi tradizionali. Proviamo a chiederci:
- In quanti ancora vanno in stazione a fare il biglietto del treno?
- Quanti scelgono il loro albergo senza dare un’occhiata su internet?
- Quanti non hanno mai dato uno sguardo alle recensioni prima di prenotare in un B&B?
Sicuramente meno gente della scorsa stagione estiva, in cui l’ecommerce ha rappresentato il 26,7% dei volumi del settore con una crescita superiore al 20% rispetto alla performance del quadrimestre giugno-settembre del 2014. A constatarlo è l’Osservatorio Acquisti CartaSì che ha analizzato anche l’utilizzo da parte degli italiani della carta di credito durante quest’ultima estate, verificando che in questo modo sono stati spesi circa 31 miliardi di euro, di cui 11 miliardi in voci turistiche.
Quest’estate, l’andamento complessivo delle spese con carta di credito nel settore turistico (+6%) è stato piuttosto simile a quello degli altri settori (+6,4%), per una media complessiva di +6,3% rispetto allo stesso quadrimestre del 2014. Dunque, il settore turistico, che nei lunghi anni di crisi aveva allargato a proprio favore il divario con gli altri comparti, con la ripresa delle spese si vede oggi allineato alla media. Fra le diverse voci di spesa analizzate – a parte i carburanti penalizzati dal fattore prezzo (-12,5%) – si rilevano tutti segni positivi, su cui spiccano quelli delle agenzie di viaggio (+13,5%), che devono sempre ringraziare il perdurare dell’exploit nel commercio elettronico, e quelli del settore dei noleggi (+13,4%).
Nell’ecommerce dominano linee aeree e agenzie di viaggio
Nell’ecommerce turistico c’è poco da fare, le vere regine sono le linee aeree e le agenzie di viaggio che insieme contano quasi il 65% del totale di spesa. Ma gli acquisti online dei viaggiatori italiani si stanno diffondendo anche in altri segmenti, fra cui: i ristoranti (pur se ancora su valori contenuti), gli alberghi e appunto i noleggi. Nel canale fisico (si tratta sempre di spese effettuate con carta di credito, ma via Pos non da internet) la crescita di questi tipi di acquisti è diffusa, con tassi vicini al +7%. Eccezioni negative sono ancora i già citati carburanti, oltre a linee aeree (-8,6%) e agenzie di viaggio (-8,2%), che si sono però solo spostate sull’online.
La spesa si sposta sempre di più verso l’estero
Se si compra online, si compra soprattutto per viaggiare all’estero. Secondo l’Osservatorio Acquisti CartaSì infatti c’è un altro aspetto di cui tener conto: il fatto che lo spostamento verso il canale elettronico stia progressivamente portando le spese verso l’estero. Nell’estate appena passata, il 72,3% delle spese ecommerce in turismo ha oltrepassato i confini nazionali (+30,3%), contro il 22,2% nel canale fisico.
Poco meno del 50% delle spese degli italiani verso l’estero si dirigono verso Regno Unito, Spagna (entrambe in consolidamento: +38,7% +77,0%) e Francia (-0,5%).
Spendono di più i viaggiatori del Nord, ma anche il Sud è ok
Più della metà della spesa turistica degli italiani (il 51,6%) proviene da tre grandi regioni del nord (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), ma con la ripresa dei consumi in atto si risollevano anche le regioni del sud: Sicilia e Calabria, rispettivamente con +15,3% e +12,7%, sono infatti le uniche regioni con crescite a doppia cifra, assieme alla Valle d’Aosta (+10,1%).
Fra gli stranieri che spendono in Italia per turismo (in buona crescita: +21,1%) spiccano Germania (che pesa il 15,6% delle spese dall’estero), il Regno Unito (12,8%), gli Stati Uniti (11,5%) e la Francia (10,1%), tutti in grande espansione. Unico segno meno quest’anno le spese da carte di credito Russe: -23,4%.
Le regioni preferite dagli stranieri sono la Toscana (15,5% dei volumi dall’estero), il Veneto (15,2%), il Lazio (13,9%) e la Lombardia (13,6%).