Ultimo saluto ad un grande imprenditore italiano: Giannantonio Brugola. Le sue viti hanno conquistato il mondo e giunsero sulla luna con la sonda Apollo 11
Se apriste un dizionario alla voce “brugola” potreste trovare questa definizione: «Vite con testa a incavo esagonale, dal nome del suo produttore». Era il 1945, infatti, quando Egidio Brugola brevettò uno degli oggetti più comuni e più diffusi in tutto il mondo. Una fedele compagna per artigiani e professionisti nonché per i makers di oggi che ne raccolgono, almeno in parte, l’eredità. Sì, perché nei FabLab, accanto alle stampanti 3D e alle frese di ulima generazione, potrete certamente trovare oggetti come le brugole, vere espressioni del “fare” italiano. Oggi più che mai. Ma se ad Egidio si deve l’invenzione è a suo figlio Giannantonio, morto all’età di 72 anni, che va ricondotto il successo e la diffusione dello strumento: ereditò l’azienda del padre, la OBM di Lissone, a 16 anni ma seppe, fin da subito, modificarne e migliorarne la natura, dandole immediatamente una vocazione internazionale. E sono i numeri a descrivere questo successo: un fatturato che ancora oggi, in piena crisi, si aggira intorno ai 126 milioni di euro; un’industria che dà lavoro a circa 300 dipendenti per una produzione di 7 milioni di viti prodotte al giorno, in 800 modelli diversi, vendute a 42 aziende di motori in tutti i cinque continenti. E se qualche mese fa ci riempivamo d’orgoglio per la tecnologia italiana presente sulla sonda spaziale Rosetta, tempo fa potevamo provare lo stesso: le brugole italiane erano infatti presenti all’interno della navicella spaziale Apollo 11 che per prima portò l’uomo sulla Luna.
Il profilo
Giannantonio Brugola nacque la vigilia di Natale del 1942. La sua vita, passata interamente in azienda, avrebbe potuto prendere una direzione totalmente diversa: diplomato al liceo classico, conoscitore di cinque lingue, lettore instancabile, aveva nella letteratura e nella geografia due delle sue passioni più sfrenate. Non a caso, chi descrive il suo ufficio di Lissone racconta di scaffali stracolmi di libri e di un mappamondo ricoperto di bandierine, una per ogni paese d’esportazione delle viti. Un imprenditore particolare, attento alle nuove tecnologie e all’innovazione, come dimostrato dallo sviluppo delle viti polydriver capaci di migliorare il serraggio dei motori, ma ancorato alla forza del pensiero, intellettuale e filosofico, umano.
Nel 2008, Giannantonio Brugola fu insignito da Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica, della nomina di Cavaliere del Lavoro: «Gli disse: lei è un mio mito» ricorda il figlio Egidio, che oggi prenderà il suo posto al timone dell’azienda. Un manager che amava i suoi dipendenti, a cui riconosceva grande merito per il suo successo: «Aveva deciso di dare un premio di circa 1.250 euro nella busta paga di marzo per tutti gli operai, solo gli operai, di Lissone come riconoscimento per gli sforzi fatti per raggiungere gli ultimi, ottimi, risultati».
Durante la sua gestione non c’è mai stato un minuto di cassa integrazione, nessun licenziamento», spiega Egidio che ha confessato: «Negli ultimi, difficili, giorni seguiva sempre con attenzione le sorti dell’azienda tanto che si era commosso quando gli abbiamo consegnato la prima vite prodotta nel nuovo stabilimento di Detroit, un suo sogno». Uno stabilimento che non ha inficiato il suo rapporto con l’Italia: mai una delocalizzazione, mai il desiderio di abbandonare la Brianza, vista sempre come la casa perfetta delle viti Brugola. Una bella storia italiana, rappresentata in pieno dal motto aziendale, coniato dallo stesso Giannantonio: «Spirit of Excellence». Un’eredità e un messaggio che profuma di lezione per i giovani imprenditori e startupper italiani.
Breve storia di OEB
- 1926 Egidio Brugola fonda l’Azienda OEB (Officine Egidio Brugola)
- 1927 Inizia la produzione in serie di viti ad esagono incassato
- 1945 Brevetto delle Vite Cava Esagonale con gambo a Torciglione
- 1959 Egidio Brugola muore
- 1964 Giannantonio Brugola diventa Presidente della OEB
- 1965 Viene inaugurata una fase di rinnovamento produttivo, organizzativo e soprattutto commerciale dell’Azienda
- 1975 Viene riconosciuta a Egidio Brugola la paternità dell’invenzione brevettata nel 1945
- 1980 Inizia la produzione di viti speciali per il settore Automobilistico
- 1981 OEB introduce il principio del Difetto Zero e della Qualità Totale e diventa fornitrice unica per il gruppo Volkswagen delle viti di fissaggio testata motore
- 1993 Giannantonio Brugola brevetta la vite POLYDRIVE®
- 1994 Il primo anno in cui tutta la produzione è riservata all’Automotive
- 1996 OEB diventa unico fornitore di viti per il motore I4 della Ford
- 2000 OEB introduce il concetto di Single Plant Provider
- 2003 L’Azienda ottiene il Brevetto Europeo della vite POLYDRIVE®
- 2006 Tutti i motori Ford Europa compreso il nuovo motore V8 vengono assemblati in esclusiva con viti OEB. Inaugurato a Detroit in USA il nuovo Polo Logistico di Proprietà
- 2008 Giannantonio Brugola diventa Cavaliere del Lavoro
- 2011 Egidio Brugola junior, “Jody”, diventa Vicepresidente dell’Azienda
- 2013 Il fatturato viene consolidato a 125 milioni di Euro
- 2014 Inaugurato a Desio un nuovo Polo Logistico di Proprietà
- 2015 Apertura di un nuovo stabilimento produttivo a Detroit in USA