Paolo Mirabelli, maker ed esperto di droni, ha girato un piccolo video fissando il suo iPhone su un drone e usando Periscope.
“Periscopedrone”. Il nome è complicato anche se lo rigiri: “Droneperiscope”. Ma il senso non cambia. Ed è l’unione perfetta di due mondi che sembrano fatti per stare assieme. Un drone che si libra nel cielo e Periscope, la recentissima app rilasciata da twitter, per effettuare il live streaming. Una diretta dall’alto, panoramica, per dare un paio di occhi reali ai velivoli che ormai abbiamo imparato a (ri)conoscere. Un punto di vista privilegiato per chi può collegarsi e osservare ciò che il mezzo registra.
Il video, forse il primo al mondo (chissà), è stato fatto in Italia da Paolo Mirabelli, maker, founder di Graphidea e Dronilab, nonché Digital Champion di Rende. Una vera istituzione se parliamo di droni e tematiche inerenti alla fabbricazione digitale: «Il primo aprile il web mi ha fatto un bel pesce: i domini periscopedrone.com e droneperiscope.com sono stati registrati appena venticinque minuti prima del mio tentativo. Così ho optato per il più patriottico .it». Tutto dunque era pronto per l’esperimento: «Mi sono stampato il supporto per iPhone con una stampante 3D e tra un appuntamento di lavoro e l’altro ho fatto volare il drone. Giusto il tempo di un video velocissimo, senza nessuna pretesa. Ci sarà tempo nei prossimi giorni per rifarsi e perfezionare la tecnica».
LIVE on #Periscope: #Periscope + #Drone = #Periscopedrone first #Droneperiscope @Dronilab https://t.co/FeVzWR4wtL
— Paolo Mirabelli (@PaoloMirabelli1) April 2, 2015
E dopo cosa rimane? La risposta è semplice per Paolo: «Ero in piena tempesta di lavoro ma in realtà stavo morendo di curiosità per sapere come avesse reagito la rete al primo volo di Periscope su un drone…». E la documentazione di questo evento, comunque storico, c’è tutta. Innanzitutto l’immagine del piccolo drone bianco nella cui pancia Paolo ha montato il suo supporto per iPhone. Una foto pubblicata dal maker sul suo profilo instagram:
Subito dopo il via. Lo smartphone viene collocato al suo posto. L’app viene avviata con l’invito su twitter a partecipare all’evento. E sono stati tanti quelli che hanno potuto osservare sia le fasi di preparazione che la porzione di mondo sorvolata. Abbiamo così visto un cielo terso, in Calabria. Un pavimento ciottoloso. Un punto di vista semplice, senza pirotecniche evoluzioni. Lo spettacolo, per questa prima volta, sta tutto nel fatto di essere di fronte, dopotutto, ad una futura conquista e una grande scoperta.