Cosa è successo nella seconda puntata di Shark Tank, investimento per investimento, con le nostre pagelle sui protagonisti in 2 grafiche interattive
Ok i numeri prima di tutto. Nella seconda puntata di Shark Tank Italia sono stati investiti 1 milione 355 mila euro in 6 startup (da ora in poi per indicare i mila euro scriveremo K). Che aggiunti al milione e 700K della prima puntata fa poco più di 3 milioni di euro in due puntate in 13 aziende. Per fare un paragone, nel 2014 in media sono stati investiti 320K al giorno. Ma con i paragoni (sempre parziali e limitati come tutti i paragoni) rimandiamo all’ analisi della prima puntata.
Il milione rifiutato da GreenRail
Il trend degli investimenti ricalca quelli della prima puntata (li abbiamo raccontati qui). Come le idee di impresa proposte. Ci sono progetti seri (Sinba, startup fintech che StartupItalia! conosce bene) ha ottenuto un investimento importante da dPixel di Gianluca Dettori. 250K. Altri meno, solo a menzionarli rapidamente vanno dalla culla dell’amore alla tomba del cuore. Chi invece ha rischiato di portarsi a casa l’investimento più grosso è stata GreenRail di Giovanni De Lisi, 27 anni, altro giovane imprenditore noto ai lettori di StartupItalia!. Lo abbiamo sentito per capire cosa lo ha spinto a rifiutare il milione di euro di Cannavale che lo avrebbe portato di diritto in cima alla classifica degli investimenti, da dove difficilmente qualcuno lo avrebbe scalzato fino alla fine delle 3 puntate previste. La sua risposta raccolta qui da StartupItalia! è semplice: «La mia società vale di più. E a breve varrà ancora di più». Intanto vi proponiamo la grafica interattiva degli investimenti ottenuti finora nelle due puntate di Shark Tank. Al record finora ottenuto da Artlite, si aggiungono 4 investimenti interessanti: Sinba sul fintech, l’abbiamo detto, ma un paio vengono dal mondo dell’education. I mobili componibili di Flowerssori e la lavagna Limvtouch. Spazio anche alla moda italiana con Design Italian Shoes. Da segnalare tra i nuovi investimenti WISSHH Bag e la pagina facebook Se i quadri potessero parlare (bella la sua storia, anche se sembra che Cannavale con quegli 85mila euro si sia garantito più un dipendente creativo che un’azienda). Qui i dettagli.
La classifica degli investimenti di Shark Tank
Cambia anche la classifica degli investitori più attivi. Anche questa non va presa sul serio, ma la usiamo solo come bussola. Un investitore segue il suo istinto, e il suo gusto. E non sempre può piacere tutto. A guidarla è sempre Cannavale che finora ha investito 1,3 milioni di euro. Quasi la metà del totale. Oramai durante la puntata ai primi no degli investitori lo sguardo degli imprenditori si rivolge quasi speranzoso al Ceo di Lastminute.com, come ultima ancora di salvezza. Tutti dicono sia lui il vero squalo e da quello che trapela poco cambierà fino alla fine del format. Al secondo posto troviamo questa volta Gianluca Dettori, che scavalca Mariarita Costanza che dopo i 550K della prima puntata questa volta investe “solo” 60K nelle scarpe su misura di Design Italian Shoes. Vigorelli scivola al quarto posto (un solo investimento, anche per lui i 60K dati a Italian Shoes) e Bonetti rimane fanalino di coda anche se con due investimenti all’attivo nell’ultima puntanta (Italian Shoes e la storia a forte contenuto empatico dell’apolide ceo di Wissh Bag). Qui i dettagli.
La classifica degli investitori di Shark Tank
Le pagelle dei protagonisti
Gianluca DETTORI, voto: 9
Ecco finalmente lo squalo Dettori. Lo avevamo detto e non abbiamo sbagliato. Sono lui e Cannavale i veri sharks. Nella seconda puntata ha investito 810mila euro, 10 volte tanto quanto investito nella prima puntata: 250K per Sinba, la startup dei ventenni che hanno ideato un sistema di pagamento che azzera i tempi d’attesa alle casse, 60K per le scarpe made in Italy personalizzabili online di DIS (stessa cifra investita dagli altri 4 squali), 250K Flowerssori, l’arredamento ideato e pensato ispirandosi al metodo Montessori, e 250K per LimVTouch, la lavagna multimediale interattiva “tascabile” ideata dai fratelli Lo Pinto.
Coraggioso nel rinunciare (anche qui… Gianluca, proprio tu!) a un investimento in Pubster, l’app che fidelizza i clienti dei pub romani offrendogli da bere e che ora vuole espandersi in Irlanda e Spagna (“1 milione di fatturato è poco”).
Affermazione top: “è una cazzata gigatonica” (detta all’ideatore dell’energy drink “Mela daj”).
Esuberante
Fabio CANNAVALE, voto: 8
Per il nostro marinaio un voto in meno di Dettori, ma solo perché ha investito esattamente la metà: 405mila euro, dei quali 60K per DIS, 250K Flowerssori, 10K per Wissh Bag e 85K per “Se i quadri potessero parlare”. E’ l’unico a “starci” all’affare Green Rail: offre 1 milione, ma da buon squalo vorrebbe il 20% anziché il 3% richiesto dal giovane palermitano fondatore della startup che ha reinventato in chiave sostenibile e tecnologica le traverse dei binari dei treni. Ma il giovane CEO di Green Rail Giovanni De Lisi con un coraggio degno di menzione rifiuta l’offerta di Cannavale (e per questa coraggiosissima scelta si merita un bel 8).
Porta a segno invece il colpo su Flowessori: è lui il primo a dire “ci sto” e ad offrire 500K, ma vuole il 35% delle equity (la richiesta iniziale era del 20%). Anche Dettori è della partita ed alla fine i due riescono a trovare un accordo con gli startupper per il 32%.
E’ l’unico a credere nel giovane pugliese Francesco Guerrera e nel suo progetto “Se i quadri potessero parlare”, che partito per gioco su Facebook ha già 1 milione di likes, ha incassato già oltre 500K con la vendita delle t-shirt e adesso vorrebbe consolidare il proprio business.
Conferma
Mariarita COSTANZA, voto: 7
L’imprenditrice di Gravina di Puglia questa volta sembra aver deciso di tirare i remi in barca. E’ stata tra i primi a lanciare l’amo verso i giovani fondatori di Sinba: 200K per il 35%, poi Cannavale ha rilanciato “a me basta il 30%”. Alla fine Dettori ha staccato entrambi: 250K per il 25%.
Sembrava aver cercato a tutti i costi un investimento in Safe Beach, l’ombrellone di sicurezza hi-tech accessibile con un braccialetto bluetooth. Ha offerto 200K, dopo aver ottenuto un ripensamento dal fondatore di Safe Beach circa le modalità di commercializzazione del prodotto, ma voleva per sé il 40% (la richiesta iniziale era del 10%). Trattativa serrata e veloce: è scesa al 30%, lo startupper ha rilanciato “il 20”. Alla fine non se ne farà nulla. L’unico investimento di Mariarita è su DIS (60K), in compartecipazione con gli altri sharks. Il 7 in pagella non è un regalo, ma un premio alla coerenza ed alla tenacia.
Agguerrita
Luciano BONETTI, voto: 6,5
E’ quasi sempre il primo a chiamarsi fuori dagli affari (vedi Green Rail e Birrino, la birra senza glutine inventata da un dentista, che però è anche il primo a voler assaggiare), ma alla fine merita appieno la sufficienza per il gran gesto di umanità verso il fondatore di Wissh Bag. Cannavale è stato in verità il primo a crederci (10K per il 10%), ma mister Foppapedretti ha voluto comunque essere della partita “io metterei altri 10K, quindi ti offriamo 20K per il 20%”)
Con questi e i 60K per DIS complessivamente ha investito 70 mila euro. Pochi, ma sembra inizia a ingranare. E ci attendiamo altre sorprese.
Generoso
Gianpietro VIGORELLI, voto: 6
E’ il primo ad aprire le danze su DIS, la startup che vuole vendere online scarpe fatte a mano personalizzabili: “Ci entrerei con altri”, dice Vigor. Uno alla volta gli sharks rispondono positivamente alla chiamata. Ma per il 30% (il doppio della richiesta iniziale del giovane marchigiano, che comunque accetta). Televisivamente una conferma, ha condiviso con Dettori lo scandire dei ritmi della puntata. Però adesso ci aspettiamo che inizi a “scucire” i soldi. Altrimenti che squalo è?
Attendista
Arcangelo Rociola – Twitter @arcamasilum
Aldo Pecora – Twitter @aldopecora