Andela aiuta i giovani nigeriani a trovare lavoro, risolvendo al contempo uno dei problemi del “Primo mondo”: la mancanza di programmatori di valore.
Il talento è equamente distribuito, le opportunità no. Sa un po’ di frase fatta, stile baci Perugina, ma non è per questo meno vera. Basta guardare ai paesi emergenti, dall’Africa al Sud America: quante persone brillanti che faticano a farsi strada, e non certo per cattiva volontà, quanto per l’assenza di sostegno e instrastrutture.
Uno dei punti deboli di queste economie è spesso quello dell’istruzione e della formazione, ed è su questo che si è concentrata Andela, una startup con sede sia a Lagos (Nigeria), che a New York.
La società intende migliorare le possibilità economiche e di carriera dei giovani nigeriani, risolvendo al contempo uno dei problemi del “Primo mondo” in piena rivoluzione digitale: la carenza di programmatori di valore.
Nei soli Stati Uniti, vi sono cinque volte più offerte di lavoro nel settore, che sviluppatori. La Nigeria è uno degli stati più ricchi, in senso relativo, del Continente africano, ma sconta ritardi nel sistema educativo ed occupazionale che fan sì che il 50% dei giovani siano disoccupati. E i giovani sono tantissimi, in un Paese di 178 milioni di abitanti, in cui l’età media è poco meno di 18 anni.
Perciò ecco l’idea: selezionare, a Lagos, i giovani migliori (a seguito di test durissimi; tasso di accettazione: meno dell1%), pagarli per imparare e, dopo un primo, intensissimo periodo di formazione, metterli direttamente a lavorare sul campo, per conto di alcune delle maggiori aziende americane.
La paga iniziale è sui 500 dollari, pochi per uno statunitense, ma sufficienti a porre chi li percepisce, all’interno del 5% di lavoratori meglio pagati della Nigeria. Poi, con l’esperienza, il salario aumenta.
Dietro Andela ci sono due cervelli. Il primo è quello dell’americano Jeremy Johnson, imprenditore cosiddetto “seriale”, con già alle spalle il lancio di due startup del settore ed-tech (tecnologia applicata all’istruzione); una delle quali, 2U di recente quotata in Borsa, a una valutazione di 100 milioni di dollari.
L’altro appartiene invece a un 23enne nigeriano trapiantato a Toronto, Iyin “E” Aboyeji, anche lui con già alcune startup alle spalle. Sua l’idea originale e la voglia di fare qualcosa per i coetanei e compatrioti che non hanno avuto la fortuna, come lui, di potersi permettere un’istruzione all’estero. Chi ha avuto che fare con gli americani lo sa: non importa se non sei amico di amici, non importa la tua età; se hai una buona idea e dimostri di poterla realizzare, è facile che ti diano fiducia.
Così, da una semplice email inviata da “E”, a “freddo”, senza conoscersi, al più navigato Johnson, è partito tutto. Poi l’incontro faccia a faccia, la decisione di fare qualcosa insieme, e l’arrivo, nella squadra, di professionisti di spicco come Christina Sass, già nella squadra di Bill Clinton alla Clinton Global Initiative.
Andela è partita da poco – il lancio è del settembre 2014, ma il modello piace e sembra funzionare. Non solo sul lato della domanda: a fine giugno la startup aveva ricevuto già 16.000 candidature da parte di potenziali programmatori. Anche le aziende americane, fra cui figurano anche grossi nomi, come Microsoft e Udacity, sembrano soddisfatte.
“Nel complesso, crediamo che il nostro rapporto qualità-prezzo sia il migliore al mondo, punto e basta – ha detto Johnson al magazine VenturesAfrica – Non vogliamo essere un fornitore di servizi a basso costo. Quello non è il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è combinare insieme qualità e convenienza”.
Non importa se non sei amico di amici, non importa la tua età; se hai una buona idea e dimostri di poterla realizzare, è facile che ti diano fiducia
La fame – di soldi, ma anche semplicemente di un lavoro che consenta di mettere a frutto le proprie conoscenze – è tanta, e questo fa sì che chi accede ai programmi di Andela sia oltre che brillante, fortemente motivato. Ad Andela si lavora molto duramente: l’orario ufficiale è dalle 9 alle 5, ma è puramente indicativo, le opportunità offerte sono pressoché uniche, o comunque molto rare, per un giovane nigeriano.
Il vantaggio del business model della startup risiede anche nel fatto che la programmazione, a differenza di altre attività, è un linguaggio “universale”, una volta imparato a scrivere AngularJS o JavaScript, non ha molta importanza che tu lo faccia dalla Corea, o dall’Italia.
In questo senso, l’attività di Andela è facilmente esportabile, e infatti l’azienda sta già aprendo un ufficio anche in Kenya. È facile immaginare che, condizioni socio-politiche permettendo, altri paesi seguiranno. Lo scopo, dichiarato, è quello di formare 100.000 programmatori in Africa entro i prossimi dieci anni. E appaltarli in Occidente.