Solo lo 0,27% delle iscritte al registro dà lavoro a più di 20 dipendenti, alcuni sono casi di successo altre spin off e altre ancora arabe fenici che hanno ereditato i lavoratori delle vecchie imprese. Ecco chi sono e cosa fanno
Gocce nel mare, briciole di pane, aghi nel pagliaio. Si possono definire come meglio si preferisce le 11 startup innovative su 4.325 che danno lavoro ad almeno 20 persone (una sola supera i 50 dipendenti e ne abbiamo raccontato la storia qui). Si tratta dello 0,27%, ancora molto molto poco. Ma la speranza è che le cose vadano sempre meglio visto che negli ultimi sei mesi le persone che lavorano all’interno delle startup innovative – sia soci che addetti – sono passate da 15000 a 20000.
Per ora però si può parlare solo di singole storie di successo o che, per un motivo o per un altro, fanno eccezione rispetto alle altre imprese iscritte alla sezione speciale delle startup innovative:
La maggior parte sono già nell’elenco delle “milionarie”, e la metà di queste si occupano della produzione di software e di consulenza informatica, due svolgono ricerche di mercato e pubblicità, una produce oggetti di metallo, una computer ed elettronica e un’altra si occupa di ingegneria. Da punto di vista geografico sono sparse su tutto il territorio italiano, tre su dodici però sono in Sardegna.
In Sardegna qualcosa di speciale
1. Cominciamo proprio da queste. La prima è Doveconviene che nel 2014 ha superato il milione di euro di fatturato e soprattutto ne ha raccolti 5,2 in un round di investimento dello scorso dicembre. Si occupa di aiutare il consumatore a muoversi tra le offerte e gli sconti grazie ai volantini virtuali, è infatti un’edicola digitale geolocalizzata che rende disponibili i cataloghi dei principali venditori e brand di ogni categoria, dall’alimentare all’elettronica, dall’arredamento al bricolage, dai viaggi all’abbigliamento, e li propone agli utenti che si trovano nelle aree di riferimento dei punti vendita.
2. Poi c’è Mashfrog che si occupa di consulenza aziendale sotto diversi aspetti, dalla comunicazione sul web, ai social network, fino all’amministrazione finanza e controllo. Ma ha anche curato la realizzazione di applicazioni per cellullari, come quella della piattaforma Samsung per l’applicazione Pronto Treno di Trenitalia oppure di 3D “you@eni”, il portale per la divulgazione dei ruoli professionali di Eni.
3. L’ultima sarda è Abinsula che prende il nome proprio dal fatto che si trova in mezzo al mare e si occupa di ingegneria informatica ed elettronica. Ha una sede a Cagliari, una a Sassari e un’altra a Torino e conta un organico di quasi 30 persone tra dipendenti e collaboratori. Fondata nel marzo del 2012 da Andrea Sanna e altri 4 professionisti nel settore dell’information technology è anche questa fra le startup innovative milionarie del 2015. Fra le varie attività svolte, si è specializzata anche nel settore delle “connected car”.
DriveK a Milano, Consol a Bari, Solair a Bologna
4. Lo stesso ambito in cui si muove l’altra milionaria e questa volta milanese DriveK un vero e proprio “configuratore di auto nuove”. Entrata nel registro nel 2014 (ha da poco festeggiato il suo primo compleanno), quest’azienda si occupa di far capire quale tipo di macchina è più adatta a ogni cliente, per forma, potenza, prezzo etc.
5. Facciamo un salto al Sud, dove troviamo Consol, una startup barese nata nel 2013. Nasce come ramo d’azienda della Consis, azienda nata nel 2007 (di cui ha evidentemente ereditato i lavoratori). Si occupa di soluzioni innovative per la progettazione e realizzazione di sistemi informativi personalizzati per enti pubblici e azienda sanitarie.
6. A Bologna poi c’è Solair il cui motto aziendale è Il motto aziendale è «A Thing without an application is noThing». Si occupa di Internet of things dal 2011 ed è specializzata nello sviluppo di applicazioni nel cloud.
Energia, moda, e gaming
7. Dalla Germania alle pendici dell’Etna. Si sviluppa in questa direttrice geografica la storia di BaxEnergy che si occupa di impianti fotovoltaici ed è nata come centro di ricerca e sviluppo di soluzioni per le energie rinnovabili.
8. Officine del bello risulta costituita e iscritta al registro dal 2014, sul suo sito però c’è scritto che è attiva dal 1946. Può trattarsi di un’araba fenice risorta da una precedente azienda. Nata come società artigiana di carpenteria in ferro e serramenti per l`edilizia, all`inizio degli anni `60 ha costruito nuovi capannoni e cominciato a lavorare nel campo navale. Nel corso degli anni si sono specializzati nella costruzione di porte tagliafuoco, porte stagne e pannelli antincendio per paratie. Ma è con l`ultimo acquisto di una intagliatrice laser che ha ampliato e rinnovato la gamma dei propri prodotti con la lavorazione delle lamiere.
9. Un’altra milionaria è Beintoo che si occupa invece di piattaforme di gamification per il mobile. La startup innovativa è nata nel 2011 ed è cresciuta soprattutto grazie a un investimento di 10 milioni di dollari da Innogest, TL e altri investitori da tutto il mondo. La sua idea di base è quella premiare con beni reali chi gioca sul cellulare, far guadagnare chi crea app e nel frattempo rivoluzionare il settore della pubblicità online.
10. La marchigiana Civitanavi Systems è nata in uno scantinato del centro di Civitanova Marche e dal 2012 progetta giro bussole tecnologiche da utilizzare per i trasporti marittimi. Ha superato anche lei il milione di fatturato, forse anche grazie al fatto che il suo prodotto sia coperto da un brevetto e rispetto agli altri in circolazione consenta di risparmiare sul costo di manutenzione.
11. Last but not least è la romana Aster, attiva nel campo dell’ingegneria ad alta innovazione tecnologica. Nasce, come società per azioni indipendente, nel giugno del 2010 dallo spin off e management buy out della Business Unit “ASsystemTEcnologie Roma” . Lavora nel settore delle infrastrutture tecnologiche e dei sistemi complessi per la difesa, l’ aerospazio e i trasporti ed ha 24 addetti e oltre 5 collaboratori.