E’ la nuova corsa all’oro per i politici negli Usa, e già Obama aveva fatto altrettanto. Solo che dietro Groundwork si nasconde un nuovo modo per finanziare le campagne elettorali. Ecco perché
E’ sfuggita ai radar di molti. Non ci sono nemmeno troppe informazioni in rete sul suo team. Ma The Groundwork, è la startup che secondo le fonti dei Dem americani aiuterà l’organizzazione della campagna elettorale di Hilary Clinton. Non una sconosciuta, anzi, la startup è stata finanziata qualche mese fa da Eric Schmidt—executive chairman di Google/Alphabet. Perché una startup per una campagna elettorale? Per assicurare energia e talenti nuovi a Clinton per vincere le elezioni, dicono le fonti ufficiali. Ma dietro si nasconde molto altro.
Tradotto, il suo compito sarà gestire informazioni sugli elettori per creare annunci elettorali e richieste di fondi personalizzati. Ma forse la cosa più importante alla base è che uno come Smith abbia finanziato (e pare piuttosto bene) una startup che si occupa sostanzialmente di proximity marketing applicato alle campagne elettorali. Un mercato piuttosto sconosciuto da queste parti, tranne qualche eccezione (ma più piccola) come InPolitix.
Cosa fa Groundwork
Ma cosa fa nello specifico Groundwork? Purtroppo né la società né Clinton hanno voluto dare troppi dettagli a riguardo. Secondo rumors (oltre è difficile andare) Clinton per ora è l’unico cliente politico di Groundwork. I suoi impiegati sono specialmente sviluppatori con esperienze passate in Netflix, Dreamhost, and Google. Clinton e Schmidt nel 2014 si sono incontrati durante un evento organizzato da Google, dicono i report, qualche giorno dopo Groundwork è stata finanziata da Schmidt. Anche se la notizia non è mai stata confermata. L’azienda è stata fondata a pochi mesi prima l’incontro tra Clinton e Schmidt. I democratici dicono che il servizio di Groundwork sarà colmare il gap che si è formato tra le nuove strutture sociali, i nuovi mezzi di comunicazione e le campagne elettorali. Secondo quanto riportato da Quartz, che riporta fonti proprie, Groundwork è stata presa per costruire una infrastruttura comunicativa in grado di raccogliere grandi quantità di informazioni sui votanti e viluppare strumenti che possano aiutare la campagna elettorale con fundraising specifici, pubblicità e creare una versione politica del customer care aziendale. Una specie di Saleforce.com, ma per elettori.
Da donatori per campagne elettorali a finanziatori di startup
Già Barak Obama aveva usato un team di geek per coordinare e pensare le proprie campagne elettorali con a capo Harper Reed. Il team fu in grado nel 2008 di individuare un bacino di circa 12 milioni di voti indecisi, in grado però di essere indirizzati verso Obama con campagne ad ho. Missione compiuta, allora. Ma c’è anche un’altro aspetto, meno tech e più finanziario (ma anche politico) alle spalle di questo interesse della politica nelle startup.
Negli Usa le campagne elettorali sono spesso finanziate da donatori privati e persone influenti. Il limite massimo per ciascun donatore è di circa 5mila euro, ma oggi possono organizzarsi in super PACs (Political action committee) con un potere pressoché illimitato di denaro per finanziare le campagne elettorali. Soldi che servono alla campagna elettorale per pubblicità, tv etc..
Your world class skills are worth less because you’re doing it for a good cause.
E’ qui, un po’ paradossalmente, la forza disruptive di Groundwork. Invece di mettere soldi dentro Pac o super Pac che difficilmente si possono controllare o indirizzare nell’utilizzo dei soldi, un finanziatore di un partito, come Schmidt, può farlo finanziando una startup in grado di fare un lavoro di primo livello per una campagna elettorale. Con un esborso finanziario strutturato come un investimento, non una donazione. Una nuova frontiera della politica. Il fundraising. Se a queste latitudini può sembrare scabroso, negli Usa non lo è affatto.