MotorK nasce nel 2010 al GeeknRolla e da allora ha fatturato 6mln di euro. E punta al Sud America: il mercato dell’auto non è in crisi, dice il cofounder
Sono nati nel 2010 al GeeknRolla organizzato da Mike Butcher editor di TechCrunch e da allora, ogni anno per cinque anni, hanno raddoppiato i loro numeri, fatturando più di sei milioni di euro con un team di circa 80 persone. Sono Marco Marlia, 36 anni, Fabio Gurgone, 40, e Marco De Michele, 46 e hanno fondato MotorK, una piattaforma online che premette a concessionarie di automobili e consumatori di incontrare la domanda con l’offerta consentendo così ai clienti di acquistare l’automobile migliore per loro. Motork è stata selezionata tra le 11 scaleup italiane dalla selezione di ScaleIT a cura di Lorenzo Franchini di Italian Angels for Growth.
Un milione di richieste di preventivo in 5 anni
In 5 anni MotorK ha generato, solo in Europa, quasi un milione di richieste di preventivo che nel 10% dei casi si sono poi trasformate in acquisto di auto nuova. «Il nostro scopo non è dire se un’auto è più bella di un’altra, ma fare dei confronti reali tra le varie vetture», ha raccontato Marco Marlia, uno dei co-founder, a Startupitalia, spiegando che ormai ogni auto rimane sempre più a lungo nella vita di chi l’acquista e che prima di comprarne una nuova si tentenna molto, si cercano le occasioni migliori, si cambia idea un sacco di volte.
6 milioni di fatturato col marketing automotive
«Ad oggi MotorK ha altre due gambe: DriveK, DealerK e Internet Motors. Il primo è dedicato ai concessionari di auto: eravamo diventati molto bravi a fare il marketing del prodotto automotive, il secondo è una piattaforma di SAAS per concessionari auto e, infine, Internet Motors è il più grande evento in Europa in digital automotive», ha detto Marlia. A questo si aggiungono i programmi di training anche operativi per formare in concessionaria il digital manager, la figura che si occupa di traghettare le concessionarie nel mondo digitale.
Italia, Spagna e Francia. Ma anche Sud America
MotorK collabora in Italia con 100 concessionari e da qualche mese ha lanciato la piattaforma anche in Spagna e Francia. Nel futuro di Marlia e dei suoi colleghi c’è però l’Inghilterra, la Germania, la Polonia ma anche il Brasile, il Portogallo e la Turchia. «L’obiettivo è aiutare l’industria dell’auto a vendere più auto e in maniera più intelligente», ha spiegato Marlia. Inoltre, DriveK lavora con l’87% del mercato automotive italiano, con il 56% di quello spagnolo e in Francia, dove sono partiti da molto poco, collaborano con 5 case auto. Ma come si fa a lavorare con un mercato in crisi com’è quello dell’auto? È lo stesso Marlia a spiegarlo: «Noi siamo un prodotto anticiclico, basti pensare che abbiamo raddoppiato i nostri numeri per cinque anni di fila e lo abbiamo fatto nel momento peggiore. Ma la verità è che quando c’è la crisi maggiore le concessionarie e le case auto cercando di spostare gli investimenti in qualcosa che sicuramente funziona. E noi funzioniamo. A ciò si aggiunge il fatto che nelle nostre aree di riferimento, il mercato dell’auto non è in crisi, nonostante fenomeni come Blablacar. Nei paesi su cui puntiamo, il mercato dell’auto cresce anche a doppia cifra e nel 2017 ci saranno 40milioni di auto vendute. Per ogni persona che a Milano rinuncia all’auto, ce ne sono altre due in Brasile che ne comprano una a testa. E poi, anche in Italia la situazione non è proprio così tragica: il nostro parco circolante è ormai oltre i 9 anni di età media. Quindi le macchine si rompono e la gente le deve sostituire».