Sono le 10 finaliste dell’Open Summit di StartupItalia! Una scheda su chi sono e cosa hanno fatto quest’anno e perché le abbiamo scelte come esempi di successo
Sono state le protagoniste del 2015 delle startup e dell’Open Summit di StartupItalia! il 14 dicembre a Milano. Le abbiamo selezionate tra le 100 migliori per diversi motivi. Alcune sono state le exit più importanti dell’anno (PizzaBo e Vislab) altre hanno raccolto i round di investimento più grossi in Italia (MoneyFarm e DoveConviene su tutte) altre ancora hanno una strategia di sviluppo che nel 2015 si è consolidata e apre scenari ancora più interessanti per il futuro (Talent Garden). Sono 10 startup. 10 aziende che abbiamo raccontato tante volte quest’anno e che vale la pena fotografare e ricordare a conclusione dell’anno.
Talent Garden
Nel dicembre del 2011, Davide Dattoli, 24 anni, ceo di Talent Garden, e il suo team aprono in uno spazio di 750 metri quadri la prima sede di Talent Garden a Brescia. Un coworking, uno dei primi in Italia. Viene subito riempito di freelance. Ed è l’inizio di una scalata che lo porterà a espandersi in 8 città in Italia e poi all’estero arrivando a 14 sedi nel mondo. A marzo 2015 Tag ha firmato un accordo con l’incubatore di startup Digital Magics che ha comprato il 28% della società creando di fatto un hub di innovazione unico in Italia.
Musement
Fondata nel 2013, copre 3000 attività in 25 nazioni. Musement è in centinaia di musei e attrazioni in Europa e Stati Uniti, l’applicazione fornisce informazioni dettagliate su ogni attività o evento disponibile. A capo ci sono Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini. Nel 2015 ha chiuso un secondo round di investimento con Italian Angels for Growth, oltre che di P101, 360 Capital Partners e Micheli Associati pari a 5 milioni di euro. A novembre è stata nominata startup dell’anno dalla Ernst&Young Italia.
WISE Neuro
Startup biomedica fondata nel 2011, WISE vuole produrre e commercializzare la nuova generazione di elettrodi per la neuro-modulazione e di neuro-monitoraggio per curare il dolore cronico e monitorare l’epilessia nella fase di pre-chirurgia. La tecnologia protetta da brevetto consente di realizzare elettrodi che integrano circuiti elettronici elastici su gomme siliconiche biocompatibili: questo li rende meno costosi, meno invasivi e più affidabili. A capo del team c’è Luca Ravagnan. Ha vinto il Bocconi Startup Day 2015. Wise era già nella top 100 tra le startup più interessanti secondo StartupItalia!
Genenta Science
Startup nata a settembre 2014 da uno spinoff del San Raffaele, con a capo Luigi Naldini e Pierluigi Paracchi, venture capitalist dal 2002, co fondatore del fondo Quantica Sgr, ha chiuso un round di investimento da 10 milioni di euro a febbraio 2015. La terapia sviluppata da Genenta si basa sull’inserimento di un gene con capacità terapeutiche nelle cellule staminali. Questo porta l’organismo a creare una particolare proteina con proprietà antituomorali, nota agli studiosi anche per la sua tossicità. Il team di ha trovato il modo produrre questa proteina solo nella zona del tumore, limitandone gli effetti negativi. Nel 2014 l’Economist definì il lavoro di Naldini e di Genenta «una fiction scientifica che sta diventando un fatto».
VisLab
Per molti è la concorrente della Google Car. Una macchina che si guida da sola ma con una tecnologia più efficiente ed economica. VisLab, gioiello dell’Università di Parma nato nel 2010, è stata comprata da Ambarella Inc. società americana quotata al Nasdaq specializzata nello sviluppo di compressioni video e immagini attraverso semiconduttori, per 30 milioni di euro. L’acquisto è stato annunciato il primo luglio.
HelloFood Italia
Era Pizzabo, la startup bolognese di consegna di pizze (e non solo) a domicilio nata nel 2009 da un’intuizione di Christian Sarcuni. Poi un’exit a febbraio 2015, comprata da Rocket Internet per una cifra mai ufficializzata ma che i più generosi vorrebbero di 55milioni di euro. Rocket Internet si è comprata sostanzialmente il mercato di PizzaBo, che poi ha cambiato nome. Un network di utenti da cui è partito per fare la sua scalata nel mercato del food delivery italiano, dando il via a un buon numero di exit nel food che ha caratterizzato tutto il 2015.
Soundreef
Nota come la startup che ha dato battaglia (e vinto) la Siae, Soundreef nasce a Londra da founders italiani. Daniele d’Atri, 37 anni, è il ceo che a novembre ha annunciato la nascita di una Spa in Italia che avrebbe di fatto acquistato l’Ltd londinese con un investimento di 3,5 milioni da parte di LVenture e Vam Investment. Gestisce copyright e royalties per gli autori garantendo pagamenti più rapidi rispetto alla Siae.
Satispay
Consente con un’applicazione per Android, iOs e Windows Phone di inviare soldi da uno smartphone all’altro. Il founder e ceo Alberto Dalmasso ha sfruttato il fatto che da febbraio del 2014 si possono effettuare addebiti e accrediti da tutti i conti dei Paesi europei con soli due passaggi informatici. Chi scarica l’app, gratuita, non ha che da iscriversi e inserire il proprio Iban e la sua banca è tenuta ad autorizzare le transazioni dal conto al portafoglio elettronico della soluzione. A settembre 2015 ha ottenuto 3 milioni di investimenti dopo i 5,5 del 2014.
MoneyFarm
MoneyFarm è una piattaforma che permette agli utenti di pianificare e gestire gli investimenti. Gratuitamente si può ottenere un suggerimento gratuito, senza doversi necessariamente registrare. Fondata nel 2011 da Giovanni Daprà, insieme a Paolo Galvani e Andrea Scarso, aveva già rastrellato più di 4 milioni di euro da fondi di venture capital contando 15mila utenti attivi sul portale. Money Farm il 9 novembre 2015 ha chiuso il round record per l’ecosistema delle startup italiane: 16 milioni di euro, un aumento di capitale sottoscritto dal fondo Cabot Square Capital e da United Venture.
DoveConviene
Nata nel 2010 a Sestu, un piccolo paese della provincia di Cagliari, per opera di Alessandro Palmieri e Stefano Portu, DoveConviene è una piattaforma utilizzata da oltre 7 milioni di italiani che ogni mese sfogliano più di 20 milioni di volantini e cataloghi georeferenziati di tutti i principali retailer e brand. Il servizio è presente anche in Spagna, USA, Brasile, Messico e Indonesia, ed è utilizzato complessivamente da 14 milioni di utenti. Dopo il round di finanziamento da 5,2 milioni di euro chiuso lo a dicembre 2014 e firmato da 360 Capital Partners e Merifin Capital, a settembre 2015 ha chiuso un round C da 10 milioni con Highland Capital Partners Europe. Ad oggi è partecipata da 360, Merifin, e Principia Sgr attraverso il fondo Principia II.