Rifare il brand di un caffè, sviluppare nuove idee di e-grocery, puntare sulla qualità del cibo. Centinaia di ragazzi si sono ritrovati ad H-ack food, nella sede dell’incubatore H-farm. E hanno provato a mettersi in gioco
Riuniti attorno a un tavolo, seduti in circolo sull’erba o in cerca di un team di lavoro a cui aggregarsi, oltre 500 giovani pieni di entusiasmo hanno partecipato a H-ack food 2016. Una sfida appassionante di 24 ore indetta da H-Farm, incubatore d’impresa di Roncade. Con un’età media di 22-23 anni, tra i partecipanti non sono mancati ragazzi ancora più giovani (accompagnati dai genitori per la liberatoria) e figure più “senior” che hanno deciso di mettersi in gioco. Tre round principali, indetti da Naturasì, Autogrill e H-Farm. Obiettivo: parlare, ideare, innovare nel grande sistema del food.
Ecor Naturasì e la qualità del cibo
Ecor Naturasì ha parlato del grande cambiamento in atto nel mondo dell’agricoltura. Dopo la perdita di valore della cultura contadina, una volta portatrice di importanti significati sociali e tradizionali, oggi il settore primario sembra essere relegato a una serie di puri tecnicismi. “La quantità di pesticidi usati oggi dà un’idea chiara di quella che può essere la qualità del cibo, c’è bisogno di un profondo cambiamento nel settore primario. L’agricoltura, così com’è, non può andare avanti a lungo, bisogna evitare la distruzione del paesaggio e l’inquinamento”, ha spiegato Fabio Brescacin di Ecor Naturasì. Oggi, il consumatore non è più solo attento al prodotto, ma esige che l’intera filiera produttiva sia sana. L’attenzione non è quindi solo sull’output, ma si sposta sul processo, sul rapporto con il territorio e con le persone. “La naturale inclinazione dell’economia è di essere un processo “altruista”: tutti, in qualche modo, lavorano per gli altri. Vogliamo quindi mettere insieme produttori, commercianti e consumatori per fare un passo avanti nella qualità del cibo e nell’economia”, ha dichiarato Brescacin. In questo processo, anche il prezzo ha un ruolo molto importante: il consumatore, conscio del valore della qualità della filiera, sarà disposto a pagare quel piccolo tot in più che garantisca un prodotto migliore. “Vogliamo quindi creare spazi che non siano solo virali o virtuali, ma fisici, all’interno dei nostro negozi e in occasioni in cui la qualità del cibo sarà il tema portante”, ha concluso Brescacin.
La sfida di Autogrill
La sfida lanciata da Autogrill ha invece puntato al totale restyling dei caffè a marchio Puro gusto. Conosciuto prettamente come brand travel friendly, Autogrill è in realtà presente in 30 paesi con 4.300 store. Al servizio di 900 milioni di viaggiatori ogni anno, il gruppo controlla molti brand esteri. Puro gusto, marchio lanciato 10 anni fa dal gruppo, è presente in oltre 31 location nel mondo, in centri commerciali e grandi città. La sfida, per i ragazzi presenti, è stata quella di rivedere il brand nella sua interezza, con una particolare attenzione al look and feel. “L’obiettivo è proporre un rilancio del brand, sfruttando le tecnologie digitali e migliorando l’esperienza del cliente, prima, dopo e durante l’acquisto. Le bevande presenti negli store dovranno continuare ad essere internazionali, data la presenza in alcune città importanti come Atene, Bejing, Francoforte, ma un occhio di riguardo dovrà essere dato all’italianità. Vogliamo rilanciare il marchio, abbiamo i fondi per farlo e siamo a caccia delle migliori idee”, ha dichiarato Jessica Renna, brand manager di Autogrill.
H-Farm
H-Farm ha invece puntato sull’ e-grocery, sfidando i presenti a trovare soluzioni che cavalcassero la rivoluzione che questo settore sta vivendo. I team erano abbastanza liberi per la formulazione della propria proposta, che poteva riguardare la consegna di prodotti freschi online, il prodotto, la gestione del punto vendita.
L’app che fidelizza i clienti del caffè
Per Autogrill l’idea vincitrice è stata quella relativa a una app chiamata “Puro gusto”, come gli store, realizzata per creare engagement e fidelizzare i clienti, digitalizzando l’esperienza della cultura del caffè nel mondo. Per i consumatori sarà inoltre possibile chiedere “il solito” e continuare a vivere la propria custode experience personalizzata, ovunque essi siano. L’app permetterà inoltre a tutti gli utenti di poter offrire un caffè a persone conosciute e non in segno di gratitudine e/o amicizia. Menzione speciale per un progetto che ha puntato sulla modernizzazione della tradizionale bottega italiana, permettendo all’utente di viverla attraverso un’esperienza multicanale ottenuta con l’integrazione delle tecnologie del digitale, lungo tutto il customer journey. L’ottimizzazione e la semplificazione dei processi passa, in questo caso, dall’implementazione di tecnologie di pagamento contactless e dalla costituzione di una comunità attiva e fidelizzata.
La vendita del fresco online
Per H-Farm Il progetto vincente nasce per trovare un booster che incentivi le vendite del fresco, nel segmento della spesa online. Per superare l’ostacolo, dato dalla mancanza del contatto visivo “vedo quello che scelgo, gli ideatori” hanno pensato di implementare un supporto audio/video che colleghi in tempo reale, tramite prenotazione, il cliente al banco gastronomico del supermercato. Si unisce così la comodità dell’acquisto online (compro/ricevo quando voglio) all’esperienza del supermercato (scelgo il mio taglio di carne).Il team che si è classificato secondo ha proposto Pear, un’applicazione che rivoluzionerà completamente l’acquisto dei fresh product nel supermercato e successivamente online, puntando sui concetti di smart shopping e dell’ottimizzazione del tempo dei consumatori medi.
L’idea di Agrorà
Per Ecor Naturasì il primo classificato è stato il progetto Agrorà, che trasforma i negozi NaturaSì in moderne agorà (piazze reali e virtuali), dove i consumatori partecipano a campagne di crowdfunding a sostegno di progetti degli agricoltori, ricreando così una comunità viva e consapevole. Il progetto che ha conquistato l’argento ha l’obiettivo di creare una community di consumatori sensibili al biologico e consapevoli del prezzo. La piattaforma riunisce due gruppi di persone: coloro che non hanno la terra, ma vorrebbero coltivarla e coloro che hanno un terreno incolto, ma non hanno il tempo o le conoscenze per lavorarlo.Il terzo classificato propone di aggiungere nell’app di Naturasi una funzione che ricorda quando scade il prodotto acquistato; inoltre, sarà programmata una notifica push dal negozio sui prodotti in scadenza, che i consumatori possono andare ad acquistare con uno sconto. Un’altra implementazione permetterà di raccontare le storie dei produttori di una data provincia, per avvicinarli maggiormente ai consumatori. Grazie a queste nuove opzioni, i clienti potranno trasformarsi in angels e supportare i produttori con una quota mensile, che darà diritto a una serie di servizi premium.