Ci sono date che sono destinate a diventare capitoli nei libri di storia. L’11 febbraio 2016, data della prima osservazione delle onde gravitazionali, è una di quelle. Ecco 5 video che spiegano perché
Ci sono date che sono destinate a diventare capitoli nei libri di Storia. L’11 febbraio 2016, è una di quelle. Il titolo? “Albert Einstein aveva ragione”. Per la prima volta, infatti, sono state individuate le onde gravitazionali, determinate dalla collisione di due buchi neri.
L’importanza di questo scoperta sta nel fatto che per decenni generazioni di ricercatori si sono adoperati per dimostrarne l’esistenza e che quest’annuncio era atteso da moltissimo tempo. Un’emozione grande, come dimostra questo video:
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Due conferenze stampa (tra USA e Italia)
La conferma di questa scoperta è arrivata da fonti diverse. Due conferenze stampa, una a Washington (quella che avete appena visto) e l’altra a Cascina, vicino a Pisa, hanno annunciato in contemporanea la scoperta grazie a due esperimenti gemelli: LIGO e VIRGO.
Entrambi hanno utlizzato alcuni osservatori fatti a “L”, tunnel lunghi circa 4 chilometri. Le onde gravitazionali sono state rilevate il 15 settembre scorso, causate da due buchi neri di diametro di circa 150 chilometri, rispettivamente 29 e 36 volte la massa del nostro Sole. Nel momento dell’osservazione giravano l’uno intorno all’altro in una spirale che li ha portati a unirsi creando un unico buco nero 62 volte più grande del Sole. Una collisione avvenuta a circa 1,3 miliardi di anni luce da noi. Cosa vuol dire? Che è avvenuta 1,3 miliardi di anni fa. Einstein lo ha intuito nel 1916 e oggi tutto ciò è realtà. Impressionante.
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Ma cos’è un’onda gravitazionale?
Un’onda gravitazionale è una increspatura nello spazio-tempo. Einstein la utilizzava per arrivare a descrivere la struttura quadridimensionale del nostro universo: lunghezza, larghezza, tempo e profondità. Queste onde sono fondamentali perché avrebbero la capacità di allungare e restringere lo spazio-tempo nel momento in cui si diffondono nelll’Universo. Lo spiega bene questo video pubblicato da Quartz nella sua pagina Facebook.
Il racconto di un evento epocale
LIGO ha pubblicato un filmato in cui racconta, con grande capacità narrativa, questi ultimi mesi. Ci porta all’interno dei luoghi dove la scoperta è avvenuta dando a parola agli esperti. Insomma, ci trasmette l’atmosfera che hanno vissuto i ricercatori mentre tutto accadeva.
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Ma che rumore genera questa collisione?
In uno dei suoi account su SoundCloud, il Guardian ha pubblicato un audio, registrato da Ligo il 15 settembre scorso, che ci permette di ascoltare l’avvenuto “scontro” tra buchi neri. È un Chirp, ovvero un segnale all’interno del quale la frequenza varia linearmente con il tempo. Molto affascinante no?
Un esempio più chiaro (video + fumetto)
Se tutto ciò non vi è bastato abbiamo un’ultima segnalazione. PHD Comics ha pubblicato un video per chiarire, in maniera semplice, che cosa sono le onde gravitazionali. Non solo. Parallelamente, per gli amanti del genere, ha creato anche il fumetto che racconta la medesima storia. Qui la versione in italiano:
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Einstein, la teoria della relatività e le onde gravitazionali. Il filo conduttore che lega Cascina e Washington, l’Italia e gli Stati Uniti. Le immagini e i video. L’universo e la sua meraviglia. Insomma, non sarà facile scordare quello che è avvenuto ieri. Con la consapevolezza che siamo solo all’inizio.