Jaq è uno dei prodotti che ha attirato più curiosi al Mobile World Congress di Barcellona. Permette di ricaricare il proprio smartphone senza bisogno di corrente elettrica ma sfruttando l’acqua salata, alcuni processi chimici e celle combustibili.
Ricaricare lo smartphone con acqua e sale, usando cartucce naturali, facili da trasportare e da sostituire. È il sistema proposto da Jaq, creato dalla startup svedese myFC, che ha attirato molti curiosi all’ultimo Mobile World Congress di Barcellona.
Com’è fatto Jaq
Jaq, a differenza delle powerbank o di altri caricabatterie esterni, è un prodotto ecosostenibile perché non prevede la connessione ad alcuna presa elettrica. Il sistema è composto da celle combustibili e uno specifico quantitativo d’acqua salata. Grande quanto una tessera dell’autobus, Jaq è costituito da due parti distinte: un corpo in gomma, disponibile in diverse colorazioni e una power card (cartuccia) da inserire al suo interno.
Come funziona
Il funzionamento è determinato da alcune reazioni chimiche in grado di produrre elettricità sufficiente per ricaricare lo smartphone. I reagenti che si combinano per generare energia sono idrogeno e ossigeno. L’energia, dunque, non viene presa dal sole ma generata, al momento, attraverso processi naturali. Ogni cartuccia, dopo aver fornito un ciclo completo di ricarica, diventa infatti inutilizzabile. Ma il suo smaltimento avviene in maniera semplice visto che è composta da plastiche riciclabili.
La reazione chimica
«Il processo è abbastanza semplice» dice Bjorn Westerholm, CEO di myFC: «Se privati dei propri elettroni, gli atomi di idrogeno si caricano diventando ioni idrogeno. Essi sono in grado di muoversi tramite l’elettrolita delle celle a combustibile». A quel punto interviene il sistema di Jaq: «Una membrana apposita ne limita il movimento: l’ossigeno presente nel catodo dell’ultima cella va ad unirsi con gli ioni idrogeno. Il risultato finale è un’energia in grado di caricare per intero un’unità da 1800 mAh». Chiaro, no?
Costo e lancio sul mercato
Il dispositivo, che entrerà in commercio a metà 2016, costerà circa 50-60 euro mentre le singole cartucce si potranno acquistare per 2 euro. La startup, però, mette a disposizione anche la possibilità di fare un abbonamento mensile, poco meno di 5 euro, valido 24 mesi. Questo dunque è il prezzo da pagare per avere in tasca, sempre e ovunque, una ricarica per il proprio smartphone che non necessita di prese elettriche e di energia.