È la più grande quantità di dati mai condivisa, materiale che il CERN ha già analizzato e ha ora messo a disposizione della comunità scientifica
Un sogno che diventa realtà per studenti di fisica, professionisti o semplici appassionati: un enorme database del CERN di Ginevra che diventa pubblico e accessibile a tutti. Ben 300 terabyte di informazioni, tra cui spiccano circa 100 TB di dati raccolti dal Compact Muon Solenoid o CMS, uno dei due grandi rivelatori costruiti sull’acceleratore di particelle LHC -Large Haldron Collider- che è lungo 29 chilometri, con un diametro di 25 e 14mila tonnellate di peso.
Un esperimento dai molteplici obiettivi- ad esempio lo studio delle proprietà del Bosone di Higgs e della materia oscura- su cui lavorano 2900 scienziati e più di 1000 ingegneri e tecnici, provenienti da 182 istituzioni e laboratori di ricerca distribuiti in 42 paesi del mondo. «Com’ è costituito l’universo e quali forze lo dominano? A quali nuove scoperte e fenomeni possiamo giungere?». Sono queste le domande a cui cercando di rispondere al CERN grazie ai loro studi.
Circa la metà dei risultati ottenuti nel 2011 da miliardi di collisioni tra particelle possono essere ora consultati e utilizzati. Ovviamente gratis.
Ecco perché saranno disponibili per tutti
«C’è stato molto sforzo e molto lavoro dei membri del CMS nel raccogliere questi dati» ha sottolineato la ricercatrice Kati Lassila-Perini. «Tuttavia, una volta terminata la nostra analisi, non c’è motivo per non renderli pubblici. I benefici per noi sono numerosi: dal fornire ispirazione agli studenti delle scuole superiori, fino al training dei giovani fisici di domani. E da responsabile della custodia dei dati del CMS posso affermare sia un modo fondamentale per garantire la loro disponibilità delle nostre ricerche sul lungo periodo».
Non è la prima volta che il CERN promuove iniziative di questo genere. Nel novembre del 2014 sono stati rilasciati 27 terabyte di informazioni acquisite nel 2010, poi utilizzati per ricerche diverse rispetto a quelle già realizzate dal Centro, oppure per permettere ad alcuni universitari di provare a riprodurre esperimenti già effettuati. Si sono così avviate delle collaborazioni molto proficue.
Tutti i dati in un unico sito
Il CERN Open Data Portal è il punto di accesso al database, che è disponibile in due diverse tipologie: i “primary datasets” sono nello stesso formato usato dai fisici del CMS, mentre i “derived datasets” possono essere gestiti con maggiore facilità da studenti sia di scuole superiori che dell’ università. Non mancano gli strumenti creati appositamente dal CERN e scaricabili dal sito per poter lavorare sui dati, a seconda della finalità: studio oppure ricerca. Dettagli sulle informazioni e sui tool sono disponibili a questo link.
Le opportunità offerte dal CERN Open Data sono molteplici. «Siamo davvero felici di poter rendere tutti questi dati disponibili» ha concluso Lassila-Perini. «Non vediamo l’ora di scoprire come saranno usati al di fuori della nostra collaborazione: ad esempio se per ricerche o per creare strumenti educativi». Le risposte ad alcuni grandi quesiti della fisica potrebbero essere proprio dietro l’angolo.