Come sono state costruite le Piramidi? Oggi, con i muoni, particelle cosmiche scoperte nel 1936, potremmo finalmente saperne di più. Questa tecnologia a “raggi x”, infatti, permette di guardarne l’interno e identificarne le caratteristiche.
Prima di leggere questa notizia ho dovuto colmare parecchie lacune. Prima di tutto non sapevo cosa fossero i muoni e tantomeno cosa volesse dire fare una muografia. E poi ho dovuto recuperare la storia di Carl David Anderson, scienziato e fisico, premio Nobel per la fisica a 31 anni per aver dimostrato che l’irraggiamento della luce solare può trasformarsi in elettricità.
I muoni, dicevamo. Si tratta di particelle cosmiche, con carica negativa, che piovono naturalmente sulla Terra e che sono state scoperte nel 1936, esattamente ottant’anni fa, proprio da Carl David Anderson e dal suo assistente. Con queste particelle, oggi, è possibile osservare dall’interno grandi costruzioni e capirne strutture e particolarità. Ed è proprio quello che è accaduto recentemente, in Egitto, grazie ad alcuni ricercatori dell’Università del Cairo, con una piramide romboidale, a cui è stata fatta una muografia.
Una sorta di radiografia a raggi x, ma con i muoni
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La prima di quattro muografie
I muoni hanno la particolarità di attraversare gli spazi vuoti e di essere assorbiti o deviati quando incontrano superfici più dure. Gli scienziati studiano proprio questi fenomeni che, nel caso specifico di una Piramide, potrebbero svelare alcuni segreti sulla sua costruzione. Questa tecnologia, ad esempio, ha mostrato se all’interno della Piramide presa in esame vi fossero spazi vuoti e cavità inaspettate. Il rilevamento, iniziato a gennaio, ha avuto una durata di 40 giorni.
Con 40 piastre sono state rilevate tracce per circa 10 milioni di muoni.
Un progetto lungo un anno
Il progetto si chiama ScanPyramids ed è pensato per durare 12 lunghi mesi. Dopo il primo esperimento, sulla Piramide edificata dal faraone Snefru a Dahshur, una delle prime “lisce” e non costituite da “gradoni”, si passerà a esemplari più noti come quelle di Giza. Piramidi di Chefren e Cheope comprese. E oltre alla radiografia con i muoni, e la sua successiva ricostruzione in 3D, verranno eseguite, ad esempio, anche delle termografie a infrarossi.
«Come i raggi X attraversano i nostri corpi permettendoci di vedere lo scheletro, queste particelle elementari, circa 200 volte meno pesanti degli elettroni, passano molto facilmente attraverso qualunque struttura, persino delle rocce grandi e spesse come le montagne». Dice Mehdi Tayoubi, co-direttore di ScanPyramids: «In questo primo caso, le immagini hanno identificato la camera superiore posizionata 20 metri sopra quella inferiore, dove erano state installate le piastre».
L’importanza di ScanPyramids
«Siamo di fronte a una svolta scientifica incredibile e che convalida il principio della muografia applicato alle piramidi egizie. È una tecnologia che apre la strada a nuove indagini e nuove ricerche». Tayoubi ha anche affermato che entro un mese inizieranno i preparativi proprio per la Piramide di Cheope, la più grande delle tre piramidi di Giza. E vedremo quali saranno i risultati.
Alessandro Frau
@ilmercurio85