Far collaborare le aziende informatiche di tutta Italia con i musei del proprio territorio. Questo è l’obiettivo di Museum-Fi, l’iniziativa promossa da Trentino Sviluppo e finanziata dall’Unione Europea.
Far incontrare le aziende informatiche di tutta Italia con i musei del proprio territorio, per valorizzare l’esperienza museale con il digitale e arricchirla di nuove idee: è l’obiettivo di Museum-FI, l’iniziativa promossa da Trentino Sviluppo che ha appena visto concludersi la seconda parte della selezione dei progetti. Il tutto nell’ambito di CreatiFI, il bando europeo che ha messo a disposizione delle piccole e medie aziende 4,8 milioni di euro, finanziati attraverso un consorzio.
A giugno i progetti migliori selezionati da Museum-FI si sfideranno nella finale: un premio da 50mila euro andrà alle due aziende che, insieme a un museo del Trentino, saranno riuscite a mettere sul tavolo soluzioni nuove per valorizzare e innovare la cultura.
L’iniziativa ha attirato l’attenzione di oltre 40 aziende ICT (Information and Communications Technology)
Aziende interessate a mettersi in gioco, per l’opportunità di presentare dei progetti in un contesto internazionale e di fronte a una giuria. «I musei hanno bisogno di attrarre visitatori e di riconquistarsi un ruolo importante nella nostra società. Bisogna arrivare a risultati tangibili» commenta Andrea Molinari, docente di Economia e Management all’Università degli Studi di Trento e membro della giuria.
Le nuove tecnologie sono una risorsa preziosa per cambiare la “vecchia” concezione di museo dalla quale spesso si fatica ad allontanarsi -non tanto per mancanza di idee ma spesso di fondi- e dagli incontri con i musei trentini sono emersi 24 progetti, che dopo un’ulteriore selezione nell’incontro di aprile sono diventati cinque.
«Siamo molto orgogliosi dei risultati dell’iniziativa», commenta Christian Giacom, area Innovazione e Nuove Imprese di Trentino Sviluppo, «che è riuscita ad attirare tutte queste aziende, numeri che ci si aspettava dalle altre tre iniziative di CreatiFI che in questo periodo, anche se su tematiche diverse, sono in corso a Barcellona, a Bruxelles o Helsinki. Realtà europee molto diverse dal piccolo Trentino, che tuttavia continua a mettersi in gioco. Nei pitch di questa seconda fase, da dieci minuti ciascuno, abbiamo ascoltato aziende provenienti da Pavia, da Palermo, da Torino».
Gli incontri si sono trasformati in opportunità di collaborazione, tutte sostenute dal bando europeo “Creative Ring Challenge”
Le imprese hanno l’opportunità di finanziare la propria idea vincente, mentre i musei hanno l’occasione di sperimentare, gratuitamente, nuove iniziative pensate su misura per loro, per attirare e interessare i visitatori. «Noi cerchiamo di valorizzare il territorio locale insieme alla sua comunità” conferma Diego Salizzoni dell’Ecomuseo della Judicaria Dalle Dolomiti al Garda, “Questi strumenti innovativi ci permettono di mettere in collegamento il passato con il futuro».
I primi musei scelti
La commissione ha giudicato le collaborazioni Ict/Museo più interessanti, regalando ai musei l’opportunità di ospitare e testare il prodotto (o soluzione informatica) e sostenendo questi primi cinque progetti scelti con un premio fino a 25 mila euro. Sarà la finale a selezionare i due progetti che si aggiudicheranno altri 25 mila euro, tra questi cinque binomi:
- Il Museo Diocesano di Trento e l’azienda GipsTech, che ha sviluppato un sistema di localizzazione per interni a basso costo e ad alta precisione. Realizzerà una app per smartphone che offra ai visitatori strumenti di orientamento e navigazione negli spazi espositivi assieme a contenuti multimediali riguardanti le opere esposte.
- Il MART di Rovereto con Dimension, azienda che propone di far “conversare” l’utente e il museo integrando l’applicazione “Nuntius” in sistemi di messaggistica come Telegram, WhatsApp o Messenger e fornendo informazioni sulle opere d’arte grazie a immagini, testo, video o audio.
- La Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto con OcLab, il cui progetto è un video streaming in diretta e in full HD, sfruttando anche i proiettori olografici QuVi.
- L’Ecomuseo Judicaria di Ponte Arche con mARc Project, che ha proposto un “tour avventura” stile caccia al tesoro sul territorio. Il posizionamento e l’utilizzo di dispositivi Beacon (Bluetooth) nei luoghi di maggior interesse storico culturale consentiranno ai visitatori, tramite un’app, di accedere a contenuti multimediali “gamificati” riguardanti cultura e storia locale.
- Il MUSE di Trento con Belka, che ha creato Musem-Booth. Il progetto nasce dall’idea di usare lo user-generated content per creare buzz (passaparola) attorno ad una mostra, farla conoscere e aumentarne l’afflusso di visitatori. Un totem interattivo applicherà una maschera a tema della mostra al volto del visitatore, scatto che poi potrà salvare e condividere sui social.
crediti foto: Andrea Pizzalis per FIES CORE