Lo smartphone consente agli utenti di interagire con video in 3D e con le immagini senza alcun visore per la realtà aumentata.
Il device, non ancora in commercio, si chiama HoloFlex ed è in grado di creare ologrammi con la possibilità di interagire con essi, senza l’utilizzo di strumenti terzi, come i visori per la realtà aumentata.
Un ologramma viene creato grazie alla tecnica dell’olografia, la quale, per dirla semplicemente, utilizza una sorgente luminosa continua, come un laser. La luce laser, a seconda della configurazione ottica adottata, va ad illuminare uniformemente una lastra o pellicola sensibile (in questo caso lo schermo curvo dello smartphone). Sfruttando il fenomeno dell’interferenza ottica è così possibile ottenere un pattern, detto “di interferenza”, che contiene tutte le informazioni (intensità e fase) della luce proveniente dall’oggetto, creando l’ologramma.
«HoloFlex offre un modo completamente nuovo di interagire con lo smartphone. Permette interazioni senza l’utilizzo di occhiali con video in tre dimensioni, e con gli ologrammi senza ingombrare gli utenti con grossi visori» ha dichiarato Roel Vertegaal dalla Queen University in Canada, al reporter del The Economic Times.
HoloFlex
HoloFlex è dotato di un display touchscreen, 1920×1080 ultra HD, flessibile e con tecnologia Organic Light Emitting Diode.
I blocchi di pixel per la resa del 3D vengono realizzati grazie a una serie di microlenti, costituite da oltre 16 mila lenti fisheye. L’immagine finale ha una risoluzione pari a 160×104 pixel, e permette agli utenti di ispezionare un oggetto 3D da qualsiasi angolo semplicemente ruotando il telefono, o ruotando l’immagine col dito.
HoloFlex è inoltre dotato di un sensore di curvatura, che permette all’utente di piegare il telefono seguendo oggetti in movimento lungo l’asse z del display.
Le possibili applicazioni di HoloFlex
Vertegaal prevede una serie di applicazioni per le nuove funzionalità offerte della tecnologia HoloFlex.
Una è sicuramente collegata alla stampa 3D, con la possibilità di vedere l’oggetto in scala, e carpirne le caratteristiche potendolo “quasi toccare” prima della stampa.
Utilizzando il touch screen, un utente può manipolare gli oggetti nelle assi X e Y, mentre piegando il display si possono spostare gli oggetti lungo l’asse z.
Grazie al grand’angolo di visione, più utenti possono esaminare un modello 3D contemporaneamente, da diversi punti di vista.
Grazie alla telecamera di profondità, gli utenti possono fare videoconferenze olografiche tra di loro
HoloFlex può anche essere utilizzato per videogiochi olografici. In un gioco come Angry Birds, per esempio, gli utenti sarebbero in grado di piegare i lati del display per tirare l’elastico che lancia i colorati protagonisti.
Insomma, il progetto è ancora in fase embrionale, ma vale sicuramente la pena seguirlo per gli amanti di “Next Tech” come noi.
Luca Scarcella
@LuS_inc