Si tratta di VPalm, un guanto che permette di utilizzare smartphone e action-cam in modo comodo e preciso. Ed è stato migliorato grazie alla Stampa 3D.
Se state per andare in vacanza, sarete pronti a schivare la solita selva di selfie stick. Ma dal Trentino è in arrivo un’innovativa alternativa. Si tratta di VPalm, un guanto che permette di utilizzare smartphone e action-cam in modo comodo e preciso. All’origine del progetto c’è Stefano Zobele, giovane ingegnere di Trento, coadiuvato da un team di appassionati: Generoso Annunziata, designer industriale, e i ragazzi di prest5, videoproducer trentini che hanno adottato VPALM e hanno aiutato a migliorarlo. Insieme sono alla ricerca di sponsor e fondi, con una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
L’idea di VPalm
L’idea alla base di VPalm è quella di creare un guanto che trasforma la mano in uno strumento di registrazione. A questo dispositivo si possono attaccare smartphone o GoPro grazie a un braccialetto di plastica. Dopo di che si potrà registrare in modo assolutamente naturale, senza preoccuparsi della stabilità dello smartphone. Il guanto senza dita in tessuto tecnico ha anche un supporto in plastica a cui ancorare il device, che non deve superare gli 8 centimetri. VPalm assicura un movimento stabile a 360 gradi grazie alla parte in velcro che “fonde” il guanto con la mano.
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«I selfie stick sono ovunque ma sono utili solo per una cosa: i selfie. Non aggiungono valore alla tua esperienza di registrazione», spiega il team sulla pagina di Kickstarter. «Inoltre se ti cadono di mano o dal bastone, è fatta! VPalm ti aiuta a prevenire il disastro». «L’avventura è iniziata circa quattro anni fa», spiega Zobele. «La prima scintilla è scattata osservando le folle di curiosi che si accalcano intorno ai personaggi famosi con il proprio cellulare in mano e il braccio alto, oppure guardano i giornalisti riprendere con gli smartphone in mano, le persone allo stadio armate di videofonino, gente che riprende in qualsiasi momento, ma spesso in modo anche impacciato, dovendo rinunciare alla stabilità e sicurezza nelle riprese». Il primo VPalm era una polsiera da rollerblade assemblata in casa.
Meglio di un selfie stick (anche grazie alla Stampa 3D)
VPalm è stato migliorato grazie alla stampa 3D e i consigli di tanti amici che si sono appassionati al progetto. Ad oggi per trasformare VPalm in una realtà commerciale bisogna superare diversi ostacoli, tra cui la produzione plastica, che ha ingenti costi fissi di avviamento: «Qualora riuscissimo a raggiungere l’obiettivo entro il tempo prefissato, allora VPalm vedrà la luce», spiega l’ingegnere trentino.