ZanzaMapp è la prima app anti-zanzare che mira a mappare la presenza di questi insetti in Italia. L’obiettivo è creare un database che permetta ai singoli di cittadini di evitare le zone più infestate e fornire alle amministrazioni locali uno strumento utile per gestire al meglio gli interventi di disinfestazione.
Un fastidio talvolta insopportabile. Ma anche un pericoloso veicolo di malattie per l’uomo. Sono ovviamente loro, le zanzare. Con ogni probabilità gli insetti più odiati, soprattutto in questo periodo dell’anno. Come fare allora per difenderci? All’università La Sapienza di Roma hanno pensato a un’app anti-zanzare che, grazie al contribuito attivo degli utenti, potrà aiutare le autorità competenti a ottimizzare gli interventi di prevenzione e disinfestazione.
Come difendersi dalle zanzare con un’app
ZanzaMapp – questo il nome – è stata sviluppata grazie allo sforzo congiunto del laboratorio Social Dynamics del Dipartimento di Fisica e del gruppo di Entomologia Medica del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università Sapienza di Roma per la parte scientifica, e della startup GH srl, per quella informatica e la geolocalizzazione.
Nata da un’intuizione del ricercatore romano Cesare Bianchi, servirà a mappare la presenza di zanzare in tutta Italia.
“Cercavo un posto per le vacanze al sicuro dal rischio Zika e mi sono reso conto di come le informazioni sulla presenza di zanzare siano scarse” spiega Bianchi. Ecco come nasce l’idea di dare la possibilità a tutti di contribuire alla creazione di un database aggiornato. “Abbiamo pensato di coinvolgere i cittadini nella mappatura della situazione delle zanzare, così da creare una mappa in tempo reale consultabile da tutti”. Grazie ad un’interfaccia molto intuitiva infatti, l’app (gratuita) permette agli utenti di segnalare il numero di zanzare rilevate, zona e orario della rilevazione. Oltre eventualmente alla possibilità di inviare una fotografia per l’identificazione certa della specie.
Il virus Zika insegna
Le zanzare, oltre al semplice fastidio, possono diventare molto pericolose per la propagazione di malattie. Basti pensare al timore diffusosi negli ultimi mesi per il virus Zika, che sta condizionando anche le Olimpiadi di Rio 2016. Non a caso anche il Brasile ha la sua ZanzaMapp. Si chiama Sem Dengue ed è in effetti una sua versione ridotta: i cittadini segnalano la presenza di zanzare e di acque stagnanti inviando una semplice foto.
A differenza della sua collega sudamericana, ZanzaMapp mette a disposizione degli utenti diversi servizi, tra cui schede informative per riconoscere le varie specie di zanzare, la loro pericolosità e i modi per prevenirne lo sviluppo. E poi, è possibile segnalare le azioni di disinfestazione effettuate, per valutarne l’efficacia. Inoltre, tramite l’app è possibile partecipare – su base volontaria – ad un importante programma di Citizen Science.
Un diffusione “virale” di informazioni
Attraverso un algoritmo che prende in esame temperatura in strada e dentro i tombini (dove le zanzare si riproducono), fasi di sviluppo degli insetti e segnalazioni degli utenti, viene calcolata la “mappa” delle zone a rischio di invasione. “I dati raccolti sono pubblici e possono essere scaricati – debitamente anonimizzati – da chi ne fa richiesta in vari formati aperti così da poter essere utilizzati da tutti i pubblici di riferimento”, spiega Bianchi.
Obiettivo finale: avere un database dettagliato, strumento indispensabile per le amministrazioni locali al fine di gestire al meglio i loro interventi.
I singoli cittadini, dal canto loro, potranno evitare le zone più a rischio e assumere le dovute precauzioni. Inoltre, sono invitati a condividere le informazioni sui social, per una diffusione virale (questa sì più che mai opportuna) dell’iniziativa, nella speranza di riuscire così a evitare la diffusione di Zika e altri virus.