Dalla realtà locale alla community internazionale grazie (anche) alla Fab Academy. Storia del Fablab Cagliari
Il fablab Cagliari ha aperto i battenti il 29 gennaio 2016 grazie al lavoro di cinque persone: Antonella Piras, product designer, Isabella Quartu e Marcello Frau, entrambi architetti, Luca Pinna, software engineer, e Francesca Mereu, architetto e digital designer. Una piccola community locale che, in meno di un anno, è entrata a far parte di una rete internazionale.
Fablab Cagliari: tante professionalità, un unico progetto
L’incontro di professionalità e competenze diverse ha dato luogo all’associazione di promozione sociale “Faber in aus”, l’ente promotore del fablab Cagliari. Dal giorno della sua fondazione il fablab è cresciuto e si è arricchito molto, grazie anche alla comunità della Fab Academy, fino a diventare un punto di riferimento in Sardegna. L’idea di fondare il fablab Cagliari nasce dall’esigenza di portare un po’ del movimento maker anche nel capoluogo sardo, in cui erano già presenti molte realtà artigiane ma nessun fablab a disposizione degli oltre 150mila abitanti della città. Un’idea che si è dimostrata vincente.
Il fablab si trova dentro un’ex tipografia storica della città posta nel quartiere caratteristico della Marina, zona di attività turistiche e di laboratori artigiani. Dopo alcuni mesi di preparativi, il gruppo si è insediato in questi spazi partendo con un progetto legato alla tipografia tradizionale. In questo modo è stato possibile riutilizzare alcune macchine già presenti nella struttura, come la macchina a caratteri mobili, e trovare nuovi spunti di sviluppo. La scelta della Marina per il proprio “quartier generale” e l’investimento di risorse nei rapporti con il territorio e con i piccoli artigiani delle vicinanze hanno permesso al fablab di aumentare l’organico, portandolo dai cinque fondatori inziali agli 80 associati di oggi.
Il fablab è completamente autofinanziato, non ha goduto perciò di alcun finanziamento e si è sostenuto attraverso i corsi tenuti al suo interno (circa tre al mese), quelli tenuti all’esterno, i servizi ai soci come la stampa e l’utilizzo dei macchinari e alcuni piccoli services per aziende esterne. Il fablab Cagliari è un’associazione a scopo didattico e non di lucro services vengono erogati a patto che rientrino nelle finalità dello statuto.
«Portare il movimento dei fablab all’interno della città di Cagliari è importante perché, se è vero che già esistevano altri fablab in Sardegna, è altrettanto vero che mancava una comunità locale» spiega Francesca Mereu. «Per questo motivo, l’anno scorso abbiamo creato l’Arduino User Group presso l’Open Campus, lo spazio coworking di Tiscali. Il passo successivo era quello di aprire un fablab, ed è ciò che abbiamo fatto».
Un cambiamento culturale
Prima del fablab Cagliari nel capoluogo sardo i fablab venivano associati soltanto ai macchinari e al loro uso. In meno di un anno, le persone del fablab hanno importato la cultura dei makers nel sociale, legandosi a Confartigianato e, a livello locale, a tutti i lavoratori della zona.
«Abbiamo lavorato prima sul locale, sul km 0, sul nostro quartiere»
«Dal quartiere siamo arrivati ad avere allo stesso tempo relazioni internazionali perché siamo sede di Fab Academy e quindi ad avere una relazione con gli altri fablab del mondo. Abbiamo lavorato in parallelo tra locale e internazionale» continua Francesca. «Si è creato un gruppo interno al fablab Cagliari che ha partecipato a dei concorsi con altri fablab della Fab Academy per la creazione di alcune macchine. Un gruppo con un senso di appartenenza locale in ambito internazionale: questo è stato lo step più importante».
Nuove sfide e belle tradizioni
L’intenzione per il futuro è quella di rifare la Fab Academy a Cagliari in collegamento con la facoltà di architettura. «Agganciarsi a una realtà locale importante come l’università è importante. Il legame con gli studenti porterà uno sviluppo ulteriore al fablab Cagliari. Inoltre cambieremo location e ciò comporterà un’evoluzione del fablab. Continueremo con lo stesso spirito, anche se ci rapporteremo con una realtà locale diversa».
Il fablab Cagliari dimostra quanto sia importante avere una rete a cui appoggiarsi per sviluppare idee e progetti, oltreché per promuovere la cultura digitale e dei makers sul territorio. La sfida sarà sempre quella di spiegare alla popolazione che cosa significa fablab e il valore del “fare”. Una sfida che, nel caso della Sardegna e di Cagliari in particolare, può dirsi vinta.