L’Università di Liverpool sta mettendo a punto una tecnologia laser per aiutare gli agricoltori a salvaguardare le proprie colture da uccelli e ratti. Senza utilizzare sostanze chimiche, veleni o altre soluzioni in grado di danneggiare ambienti e catene alimentari. Ed è stata finanziata dall’Unione Europea con 1,7 milioni di euro.
Ci sono cose che con la Brexit non potranno più accadere. Tipo il finanziamento, da parte dell’Unione Europea, di alcune ricerche condotte all’interno delle università britanniche. In questi giorni, ad esempio, la commissione ha approvato uno stanziamento di oltre 1 milione e 700mila euro per una serie di ricerche che riguardano lo sviluppo di recinzioni laser in grado di allontanare topi e uccelli da alcune tipologie di colture. Salvando sia la biodiversità animale che i profitti umani.
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Agrilaser Autonomic
Questo il nome della tecnologia che il dottor Alex Mason, e il suo team della Liverpool John Moores University, sta sviluppando per evitare che la produttività risenta degli attacchi di certi animali in cerca di cibo. L’obiettivo è anche quello di evitare che gli stessi agricoltori, esasperati da una situazione che si ripete ciclicamente, usino veleno o altri prodotti chimici per farsi giustizia in modo drastico e personale.
Agrilaser è una soluzione amica dell’ambiente, non inquinante e totalmente silenziosa. Molti uccelli e roditori, infatti, sono in grado di intuire la presenza di alcune tipologie di trappole e sono sempre più capaci di evitarle. Agrilaser, invece, agisce in maniera totalmente opposta: attraverso una configurazione pre-impostata, intuisce la presenza di un elemento intruso puntando contro il laser e facendo scattare, istintivamente, il suo sistema difensivo. Anche a grande distanza. L’animale impara, con l’esperienza, a fuggire di fronte a un attacco diretto che, pur non toccandolo o ferendolo, non può che determinare la sua fuga. L’effetto è quello di salvaguardare i raccolti senza creare danni alla catena alimentare.
Come verranno utilizzati i finanziamenti
I soldi provenienti dall’Europa serviranno a compiere una nuova serie di esperimenti su tecniche ancora più innovative “che possano ampliare la scala applicativa dei laser e migliorare il loro potenziale”. Oltre che a perfezionare l’identificazione di altri tipi di animali come serpenti o roditori di piccola e media stazza. Attualmente la tecnologia funziona entro un’area di circa 2 chilometri e mezzo e può essere usata anche all’interno di perimetri cittadini.