Viaskin Peanut Patch permette di somministrare attraverso la pelle piccole dosi di proteine contenute nelle noccioline e di aiutare il sistema immunitario ad adattarsi. La sperimentazione ha avuto molto successo soprattutto sui soggetti tra 4 e 11 anni
È una delle allergie alimentari in grado di provocare shock anafilattico. È una delle più diffuse, il 2 per cento degli americani ne soffre, e il problema riguarda soprattutto i bambini. Si tratta dell’allergia alle arachidi. Da oggi, però, sembra esserci una soluzione che ha superato i test clinici: un cerotto si è dimostrato efficace nel trattamento di questa reazione allergica soprattutto nei soggetti più piccoli. Viaskin Peanut Patch è stato sviluppato da Dbv Technologies e provvede a rilasciare nell’orgaismo attraverso la pelle piccole quantità di proteine contenute nelle arachidi. Non è un controsenso anche se potrebbe sembrarlo: gli scienziati hanno verificato che l’esposizione moderata a queste sostanze fa abituare il sistema immunitario all’allergene ed evita reazioni gravi del corpo che potrebbero portare al blocco delle vie respiratorie.
Gli studi sull’allergia alle arachidi
Il cerotto è stato sperimentato sulla scorta delle conclusioni di vari studi sulle possibili soluzioni al problema. Nel 2014 dall’Università di Cambridge era arrivata l’assicurazione che i bambini potessero tollerare piccole dosi giornaliere di arachidi e che in questo modo si potesse sconfiggere del tutto l’allergia in pochi mesi: bastava mescolare un po’ di farina di noccioline americane al cibo e poi piano piano arrivare alla somministrazione delle arachidi intere, mano a mano che il corpo si abituava alle loro proteine. La sperimentazione ha permesso a un gruppo di bambini di liberarsi definitivamente della preoccupazione che anche con delle tracce dell’allergene in alcuni alimenti si potesse andare incontro a conseguenze gravi per la salute.
Un anno di test clinici su 74 volontari
La nuova tecnologia medica appena testata permette di esporre i bambini alle proteine delle arachidi senza incidere direttamente sull’alimentazione. Il cerotto è stato provato su 74 volontari di età compresa tra 4 e 25 anni per un anno. Sono stati messi a disposizione cerotti con diverso contenuto di proteine di arachidi: alto (250 microgrammi), basso (100 microgrammi) e nullo come placebo. Ogni volontario ha applicato un cerotto al giorno sul braccio o tra le scapole per un anno. Al termine della sperimentazione si è potuto osservare che i soggetti con i cerotti ad alto e basso contenuto di proteine delle arachidi presentavano analoghi miglioramenti nella tolleranza all’allergene. I risultati più positivi si sono riscontrati nei bambini tra 4 e 11 anni, età in cui il sistema immunitario ha reagito in maniera più incoraggiante.
L’immunoterapia attraverso la pelle
Il metodo prende il nome di immunoterapia epicutanea (Epit). I risultati dei test condotti dal Consortium of Food Allergy Research (CoFAR), in collaborazione con i National Institutes of Health (NIH), sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology anche se il cerotto non ha ancora passato il vaglio della US Food and Drug administration. L’immunoterapia non è certamente una novità nel trattamento delle allergie. La somministrazione tramite la pelle, però, si è rivelata più adatta alle arachidi che non possono assolutamente essere ingerite per via orale dal 10-15 percento della popolazione adulta che risulta allergica. La ricerca continuerà per un altro anno e mezzo e si cercherà di allargare il gruppo sul quale testare il prodotto prima di poterlo rendere commercializzabile.