La società australiana Liminal ha pensato alla possibilità per i degenti di evadere dalla loro stanza di ospedale grazie a un visore e di vedersi catapultati in un’ambientazione naturale: un modo per diminuire l’isolamento sociale e velocizzare il recupero
Non è solo questione di videogiochi. La realtà virtuale può avere applicazioni che forse non vengono in mente in maniera immediata, ma che possono davvero diventare utili per chi è in difficoltà. È il caso di Joy, il progetto che ha intenzione di portare i visori negli ospedali e permettere a chi sperimenta la solitudine della malattia di evadere almeno per un po’ dalle sofferenze. Joy è stato ideato dalla società australiana Liminal ed è stato finanziato dalla compagnia assicurativa Medibank.
Combattere la solitudine aiuta a guarire
La convinzione alla base di questa iniziativa tecnologica è il legame tra la malattia, i tempi di recupero e la solitudine. Passare da soli il tempo della degenza, secondo le ricerche, rallenta la guarigione e, in alcuni casi, fa insorgere ulteriori problemi di salute come le sindromi depressive, i disturbi cardovascolari e l’indebolimento delle difese immunitarie. Per combattere questa sensazione di isolamento sociale al paziente viene offerta la possibilità di indossare il visore di Google Daydream view e di tenere in mano un telecomando. Con questi strumenti l’individuo viene trasportata in un’ambientazione naturale dove incontra un gruppo di persone riunite attorno a un falò e un cane che dorme. Lì sceglie un racconto tra una serie di titoli proposti e uno dei personaggi incontrati gliela legge ad alta voce.
Le caratteristiche di Joy
La realtà virtuale che Joy fa entrare nelle stanze di ospedale è efficace sull’umore e sulla condizione fisica delle persone grazie a quattro importanti elementi che la caratterizzano:
- La natura: trovarsi immersi nel verde, ascoltare il canto di uccelli o il rumore delle foglie e osservare il cielo sono tutte attività che servono ad alleviare lo stress e ad attivare il sistema nervoso parasimpatico.
- La storia attorno al falò: il fuoco rappresenta un’occasione di connessione sociale, quella situazione che manca a chi è costretto a letto dalla malattia. Il suono e la visione delle fiamme producono poi un effetto di rilassamento sulla persona che riduce la pressione arteriosa. A questo si aggiunge la lettura del libro che limita la sensazione di ansia.
- Il cane che dorme: il contatto con gli animali è un’altra delle esperienze che aiuta ad alleviare i sintomi della depressione e incide sul ritmo cardiaco.
- L’evasione: rimuovere l’individuo dal suo ambiente, soprattutto se si tratta di un letto di ospedale, permette di combattere la solitudine;
I vantaggi del visore Google Daydream
I visori di Joy sono ora in fase di test al Brunswick Private Hospital di Melbourne in Australia, ma sono in corso contatti anche con il Macquarie University Hospital e il St Andrews. Il responsabile medico di Medibank Linda Swan ha ammesso a Mashable che il livello di grafica e interattività di Joy sono inferiori rispetto all’esperienza di realtà virtuale offerte da HTC Vive headset. Tuttavia, l’obiettivo è arrivare al numero maggiore di persone con un prezzo più contenuto. Il neoroscienziato di Liminal Sami Yamin nel presentare il prodotto della sua società fa riferimento ad altre esperienze del genere: «Per esempio, organizzazioni come la Nasa si sono servite la realtà virtuale per aiutare gli astronauti a gestire lunghi periodi di isolamento». Joy è adatto soprattutto a chi ha una mobilità limitata ed è molto comodo da indossare soprattutto per chi ha appena subito degli interventi.