Marbelocity by Tinkineer è una serie di piste da costruire: ogni kit racchiude una lezione STEM
Il modo migliore per imparare qualsiasi materia è divertirsi. Se poi la materia è un po’ ostica, trovare un gioco che ce la faccia amare mentre giochiamo può essere un’ottima soluzione. E’ il presupposto che sta alla base dei kit Marbelocity by Tinkineer: una serie di piccole “montagne russe” per le biglie da montare. Ogni kit è una piccola lezione di fisica e di ingegneria, racconta da un “Tinkeneer” un personaggio che coinvolge i bambini nella costruzione con un fumetto: i principi che i personaggi spiegano nelle strisce saranno poi messi in pratica dai piccoli costruttori. Il progetto ha avviato una campagna di Kickstarter e la prima delle 9 piste disponibili è disponibile in pre-ordine.
La prima pista che è stata realizzata è il Dragon Coaster, ispirata dalla vera montagna russa di legno dallo stesso nome al Playland in Rye di New York. Il Dragon è solo una delle 9 piste in programma, che potranno anche essere combinate tra loro, per formare la Marbleocity.
In altre parole queste piste sono pensate per realizzare un labirinto intricato dove le biglie si muovono in continuazione per affascinare i bambini (ma anche gli adulti). E alla fine sono delle opere anche belle da tenere in camera o a scuola. La modalità con cui sono progettate è pensata per facilitare gruppi di gioco per attività extra-scolastiche.
Ogni kit trasmette una lezione STEM, cioè nozioni scientifiche, come per esempio la forza gravità, la conservazione dell’energia o la forza centripeta, e stimola la capacità di problem solving dei bambini. I kit sono composti solo da pezzettini di legno che si assemblano semplicemente con la colla bianca e un po’ di manualità.
Per farsi un’idea di come una pista da biglie può essere veramente incantevole, si può leggere la storia di Martin Molin, membro del gruppo svedese Wintergratan che ha costruito la Wintergatan Marble Machine, uno strumento musicale di legno che funziona con 2.000 biglie e una piccola manovella, un po’ come i vecchi cari carillon.