L’imprenditore visionario ha aperto una scuola dove i bambini non sono divisi per età e il programma di studio si adatta alle attitudini di ogni studente
Tra macchine elettriche, treni superveloci, razzi e viaggi spaziali, Elon Musk, l’imprenditore più visionario al mondo (PayPal, Tesla, SpaceX), trova il tempo di occuparsi dell’educazione dei suoi figli. E lo fa a modo suo. Preoccupato dall’insegnamento che i suoi bambini (cinque figli, un parto gemellare, i primi due, e una gravidanza trigemellare gli altri tre: Griffin, Xavier, 9 anni, Damian Saxon e Kay, 7 anni) ricevono a scuola decide di toglierli da una costosissimo istituto di Los Angeles per portarli nella scuola di sua invenzione. Si chiama “Ad Astra”: il nome è tutto un programma.
Cosa fai quando non ti piace la scuola dei tuoi figli?
Al massimo vai a lamentarti dalla preside, litighi con gli insegnanti e metti tuoi figlio in un altro istituto. È il percorso che prova Elon Musk. Tuttavia, l’imprenditore da 14,3 miliardi di patrimonio, reduce dal suo ultimo successo, non trova da nessuna parte quello che cerca. Una scuola veramente innovativa. I suoi figli frequentano la Mirman School di Los Angeles, un istituto esclusivo per piccolo geni, ma non basta. Le logiche di insegnamento gli appaiono vecchie e non al passo con i tempi. Allora cosa fa? Inventa una sua scuola con le sue regole, quelle di un uomo che trasforma tutto quello che tocca in oro.
Dividere per età gli studenti non serve a nulla
Della scuola di Musk si sa poco. Ne ha parlato lui in un’intervista alla tv cinese. Poche frasi che raccontano di un ambiente dove la migliore regola è l’assenza di regole. Gli studenti, 20 bambini per ora per lo più figli dei dipendenti di SpaceX, una delle sue aziende, non sono divisi per età. E ogni studente segue un percorso personalizzato sulla base delle sue attitudini: «Alcuni bambini amano l’inglese e le lingue. Altri la matematica. Altri ancora la musica. Abilità diverse, tempi di apprendimento diversi. È saggio adattare l’educazione alle loro capacità e competenze» spiega Musk.
Mostrare il problema, poi lo strumento
Musk ricorre a un esempio per far capire qual è la filosofia della sua scuola: «Insegnare significa mostrare il problema e non solo lo strumento. Immagina che stai insegnando a dei bambini come funziona un motore» spiega. «Un approccio tradizionale – continua Musk – partirebbe dalla spiegazione degli strumenti che servono per ripararlo, cacciavite e chiavi inglesi. Invece ha più senso mostrare il motore e chiedere allo studente di smontarlo. “Come hai intenzione di farlo? Hai bisogno di una cacciavite che serve proprio a questo”. È in quel momento che si capisce immediatamente l’utilità del mezzo».
Elon a scuola è stato vittima di bullismo
Nella stessa intervista Musk racconta anche un triste episodio della sua vita a scuola in Sudafrica (è nato a Pretoria e poi si è trasferito negli Usa): «Mi picchiavano, ero vittima di bullismo. Una volta mi hanno fatto ruzzolare giù per le scale. Sono finito all’ospedale» racconta Musk che lega il suo fastidio per la scuola tradizionale proprio a quell’episodio.