Con il nuovo progetto avviato dal liceo Parini di Milano gli studenti potranno scegliere di seguire corsi monografici al posto delle lezioni tradizionali
Il liceo diventa come l’università. Addio alle sole lezioni di latino e greco; da questa settimana allo storico “Parini” di Milano gli studenti staranno un po’ meno in classe ad ascoltare i professori di italiano e matematica per poter scegliere dei corsi monografici proposti dalla scuola a classi aperte. E’ la rivoluzione del liceo, quella che nessuno si aspettava e che forse i conservatori saranno pronti a condannare in nome delle versioni di Seneca e di Tertulliano. L’idea è del preside Giuseppe Seddu che con i suoi collaboratori ha lavorato a lungo per realizzare questo nuovo modello che hanno chiamato “Faber quisque”.
L’anno scolastico è diviso in bimestri e le lezioni durano cinquanta minuti anziché sessanta. Il tempio risparmiato è investito per i corsi stile ateneo fissati la prima ora del giovedì per il ginnasio e del venerdì per il liceo e in coda alla mattinata o al pomeriggio. Ogni studente può scegliere liberamente a quale attività aderire e iscriversi attraverso il registro elettronico. Tutti i professori partecipano al progetto e ognuno ha attivato un proprio corso. La differenza sta nel fatto che sono gli studenti a decidere chi e cosa andare ad ascoltare.
Il palinsesto delle proposte è davvero variegato: dalla lettura dei quotidiani, all’introduzione alla psicologia, ad un approfondimento sulla Costituzione, al modulo di avvicinamento alla poesia contemporanea. Ma c’è anche chi studierà la lingua del calcio o la morfologia verbale. Per i ragazzi della quinta ginnasio l’“università del Parini” propone i corsi di letteratura e cinema o di teatro antico e moderno. Al liceo la proposta si fa più impegnativa ma sempre affascinante con un corso sulla lettura di Boccacio o su quella espressiva a partire dai testi di Primo Levi. Si parlerà anche della libertà di espressione e della censura vista da Lucrezio al “Principe” di Macchiavelli fino a Charlie Hebdo. Per chi ama la scienza e la matematica ci sarà la possibilità di scegliere invece tra un laboratorio sul calcolo combinato e le costruzioni geometriche con Geogebra o un percorso sulla mostra di Escher. Il cartellone delle lezioni alternative lascia spazio a tutto, persino a lezioni sulla pallavolo e l’avviamento alla maratona o a un corso d’introduzione all’Islam.
Le ore frequentate durante l’anno verranno inserite nel curriculum dello studente. La filosofia di fondo di questa proposta è quella di svecchiare l’immagine del liceo e di creare flessibilità. Un modo per far incontrare anche docenti e alunni di classi diverse: ogni insegnante in queste lezioni, infatti, non può avere davanti più del 40 per cento degli studenti della propria classe. Le iscrizioni sono già partite e per i primi giorni si è registrato un grande interesse da parte dei ragazzi che per la prima volta hanno potuto sperimentare un modo nuovo di stare a scuola che li avvicina fin dalla quarta ginnasio al mondo universitario che si troveranno a conoscere, con ogni probabilità, tra qualche anno.