Certo in questi giorni a sentire parlare di Turchia, la prima cosa che viene in mente purtroppo non è il fintech. Ovvio si potrebbe argomentare, perché mentre in Uk ci sono ben 29 startup pronte ad acquisire una licenza bancaria, in Turchia le banche hanno giocato d’anticipo e stanno fornendo ai consumatori quei servizi che negli altri Paesi sono stati prerogativa dei new comers.
In Turchia le banche parlano come le startup
Negli Stati Uniti solo il 23% dei clienti si dichiara soddisfatta dell’esperienza e della relazione con la propria banca “tradizionale”. In Turchia invece le banche non sono (o almeno non sembrano) affatto tradizionali. Garanti, per citare un altro esempio, è una delle principali banche del Paese con 12 milioni di clienti e 950 branches. Negli ultimi anni la banca ha interamente rivisto i suoi processi integrando wallet, risparmi, crediti, prestiti investimenti rendendoli fruibili attraverso un unico punto di accesso con un’esperienza utente semplice e pensata ad hoc per il target dei giovani. Il risultato è stato che la mobile app iGaranti è una delle più scaricate proprio dai millennials. Tra le funzionalità più apprezzate vi è una “conversation feature” che permette di dialogare in real-time con la banca per richiedere informazioni o risolvere eventuali problematiche.
10 anni fa il primo incubatore fintech
Ma vi sono altre esempi di banche turche “pioniere” di servizi innovativi. Akbank già 10 anni fa aveva lanciato un primo incubatore e acceleratore di startup fintech investendo 12 miliardi di dollari per incentivare l’adozione di tecnologie a supporto dell’innovazione dei processi di banking. Così per snellire i processi di loan application, ha implementato ad esempio i “credit kiosk”, presso cui l’utente può autenticarsi con ID scanning o fingerprint e che consentono di gestire di fatto in autonomia con il supporto di un’intelligenza artificiale, l’intero processo.
Banche e social
Dal 2011 anche Ziraat Bank, la banca nazionale turca, ha iniziato il suo percorso verso la digitalizzazione (ed eliminazione) delle filiali introducendo kiosk automatici per la gestione in autonomia della maggior parte dei processi e intelligenza artificiale per la consulenza sui servizi finanziari. E adesso le banche pensano alla comunicazione. Gli analisti del mondo social ad esempio stanno suggeriscono di tenere sott’occhio gli accordi di Garanti Bank con per l’integrazione del social network sulla app di mobile banking, sui cui servizi non si hanno ancora indiscrezioni e la partnership di Deniz Bank con Twitter, che già da tempo permette di fare richiesta di un prestito attraverso il proprio account social.
Sono solo alcuni esempi di iniziative ma che ben descrivono un sistema bancario proattivo nell’innovazione dei propri servizi e proposizione al target dei millennials, il più difficile da conquistare ma anche il più appetibile (basti pensare che in Turchia questo rappresenta quasi il 50% della popolazione).
Emanuela Perinetti
@manuperinetti