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Cavalca l’onda dei bots, i nostri prossimi maggiordomi digitali. Potrebbe innovare il modo di scambiarci denaro rendendolo letteralmente questione di una frase. Ma no, la Silicon Valley stavolta non c’entra. E non è un progetto di un colosso della Rete. Ecco Lydia, la nuova app di pagamento (che parla solo francese, per ora).

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Se negli Usa (e ormai un po’ dovunque) il protagonista dei pagamenti è senza dubbio PayPal, in Europa sono nate ultimamente alcune alternative, come Stripe, ad esempio, e Lydia che vorrebbe offrire funzionalità aggiuntive molto particolari, come LydiaBot. Il punto di partenza è la sua integrazione con il famoso servizio di messaggistica Slack. Anzi, punta presto a integrarsi con numerose altre app come Facebook Messenger, ossia quelle che usiamo per chattare quotidianamente con i nostri amici e conoscenti. Tutto questo per una ragione ben precisa: con LydiaBot possiamo interagire scrivendo dei semplici messaggi, come fosse uno dei nostri contatti.

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E’ iniziata l’era dei bot

LydiaBot è un bot. Una di quelle app che al momento ne portano ancora il nome, ma che parlano di un’era successiva in cui queste come siamo abituati a pensarle adesso scompariranno. Non dovremo cliccarci sopra, scorrere menù, selezionare opzioni, modificare parametri. Questo flusso di decisioni e azioni verrà automatizzato grazie a dei software programmati non solo per fare qualcosa ma anche per reagire in modo più articolato ad una nostra richiesta. Dovremo semplicemente comunicare ad un bot cosa vogliamo, scrivendo messaggi con la stessa naturalezza con cui parliamo ai nostri amici e sarà lui a fare tutto il resto, proponendoci una gamma di soluzioni che andremo a confermare o meno.

Come funziona LydiaBot

Per adesso Lydia è disponibile solo in Francia, ma è pronta a espandersi in Germania e Inghilterra. Come funziona? Ammettiamo di voler restituire dei soldi ad un amico dopo una cena. Basta aprire Slack e iniziare a chattarci. Durante la discussione potremo attivare Lydia digitando @LydiaBot, un po’ come se invitassimo un’altra persona a unirsi alla conversazione. Potremo così scrivere l’importo e l’utente a cui desideriamo inviarlo. Ovviamente Lydia prima di procedere ci chiederà la conferma finale, ma il tutto consisterà solo in uno scambio di messaggi. Niente click, niente password, niente login. Facile, rapido, intuitivo.

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Presto si potrà anche “parlare” col bot

Ma “pagare messaggiando” è solo il primo passo. Gli sviluppatori dell’azienda stanno creando le basi per inviare denaro direttamente con messaggi vocali. Come annunciato dal portavoce di Lydia, Antoine Msika: «L’idea è mostrare che vogliamo rendere lo scambio di denaro davvero facile e, se possibile, passando per il minimo di tecnologia. La voce sarà il modo di pagare definitivo». Quest’ultimo dettaglio suggerisce che il servizio possa essere presto integrato con sistemi di riconoscimento vocale che offrano il massimo della sicurezza durante la transazione.

Scenari

Staremo a vedere come verrà sviluppato questo progetto. Nel frattempo possiamo direi che il pagamento del futuro viene chiaramente progettato per abbattere ogni barriera che lo renda in qualche maniera complicato. Ogni passaggio viene accorciato, nascosto, in modo che tra il volere e il fare ci sia quello che abbiamo sempre usato tra noi umani. Una semplice parola. E i bots sono qui proprio per rendere naturale il parlare con una macchina, ed eventualmente chiederle di pagare al nostro posto.

Valentino Megale
@Quantic_Maker