5 minuti. Una demo che difficilmente scorderanno le 5 startup che hanno incontrato il capo di Apple Tim Cook a Palazzo Chigi. Ecco chi sono e come è andata per Quokky, Musement, Doveconviene, Qurami e Ganiza
5 minuti a testa. Una demo che difficilmente scorderanno le 5 startup che hanno incontrato il capo di Apple Tim Cook a Palazzo Chigi. Roma, 22 gennaio. Nella Sala Mappamondi della sede del governo al centro è allestito un buffet. Intorno ci sono il primo ministro Matteo Renzi, il ceo dell’azienda fondata da Steve Jobs, il direttore finanziario di Apple Luca Maestri (italianissimo, romano, 52 anni, e una laurea alla Luiss), Paolo Barberis, consigliere all’innovazione della presidenza del Consiglio, e una folta pletora di personaggi delle istituzioni. L’occasione è di quelle che possono determinare un pezzo del futuro del nostro Paese.
I vertici di Apple sono a Roma per siglare l’accordo che porterà la società di Cupertino a creare il primo centro di sviluppo di app in Europa, a Napoli. 600 posti di lavoro. E una nuova prospettiva per il futuro del capoluogo campano. L’occasione è ghiotta per presentare alcune delle startup che hanno sviluppato app interessanti da queste parti. E nella Sala Mappamondi oltre a istituzioni e Apple ci sono i founders di Musement, Doveconviene, Qurami, Ganiza e Quokki. Il tempo non è molto. Ma se lo sono fatti bastare. E alla grande dato che Cook ha mostrato sincero interesse. 5 minuti per 5 startup.
Leggi: Apple aprirà il suo primo centro di sviluppo app in Europa, a Napoli
Nella Sala Mappamondi di Palazzo Chigi di solito si tengono gli incontri meno formali. Ma l’occasione fa tremare i polsi. «Specie se Cook ti si rivolge dicendoti: “Ah, Qurami. I know about You“». Roberto Macina, founder e ceo di Qurami ha ancora la voce rotta dall’emozione. «Cosa si prova? E’ un po’ la sensazione di svenire, solo che davanti hai il numero uno di Apple e non puoi, non devi». Macina si gioca i suoi 5 minuti. Racconta Qurami, cattura l’interesse di Cook. Non solo. Perché Macina ha avuto la possibilità di portare in mattinata Luca Maestri nella sede di Luiss Enlabs diretto da Luigi Capello, l’incubatore di startup dove hanno sviluppato la loro app. Un’ora dove ha visitato gli spazi della stazione Termini e chiacchierato con i ragazzi di Qurami.
La visita di Luca Maestri a Luiss Enlabs
A Palazzo Chigi c’era anche Alessandro Petazzi, ceo di Musement. «Cook era molto curioso del servizio, è stato carino a mostrarsi così interessato. Mi ha chiesto di vedere l’app e lanciarla davanti a lui dal mio cellulare è stato emozionante». Che tipo di domande ti ha fatto? «Che problemi risolve per i consumatori, se oltre a un’app per servizi culturali c’era anche un offerta per ristoranti e divertimento, come funzionavano. Devo dire che da parte sua c’è stato un’engagement vero». Curiosità. Tutti riporteranno la foto che abbiamo usato anche noi per raccontare di questo evento ed è la stessa che proprio Tim Cook ha twittato dal suo account Twitter ufficiale. Si vede il numero uno di Apple sorridente con al fianco proprio Petazzi. Ride perché il founder di Musement in quel momento gli stava mostrando una funzione della sua app per scegliere locali mentre fuori, a Roma piove. «In quel momento gli ho detto che sarebbe servito più a lui a Cupertino che qui a Roma, e lì si è messo a ridere.
Leggi: Cosa fa Ganiza, l’app siciliana scelta per pitchare davanti a Tim Cook
Di seguito ricordiamo le schede delle startup selezionate. Tra queste troverete una startup poco nota, Ganiza, di cui non abbiamo mai parlato. Catanese, ha sviluppato una soluzione interessante per l’organizzazione di tempo libero con gli amici. L’abbiamo contattata e raccontato la storia qui.
Arcangelo Rociola
@arcamasilum
Chi sono e cosa fanno le 5 startup
selezionate per incontrare Tim Cook
1. Musement
Fondata nel 2013, copre 3000 attività in 25 nazioni. Musement è in centinaia di musei e attrazioni in Europa e Stati Uniti, l’applicazione fornisce informazioni dettagliate su ogni attività o evento disponibile. A capo ci sono Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini. Nel 2015 ha chiuso un secondo round di investimento con Italian Angels for Growth, oltre che di P101, 360 Capital Partners e Micheli Associati. A novembre è stata nominata startup dell’anno dalla Ernst&Young Italia. StartupItalia! l’ha inserita nella top 10 del 2015 e premiata come migliore startup del turismo.
2. Doveconviene
Nata nel 2010 a Sestu, un piccolo paese della provincia di Cagliari, per opera di Alessandro Palmieri, 34, e Stefano Portu, 38, DoveConviene è una piattaforma utilizzata ogni mese da 7 milioni di persone che sfogliano 20 milioni di volantini e cataloghi georeferenziati su pc, smartphone, tablet Apple, Android e Microsoft e Kindle. Dopo il round di finanziamento da 5,2 milioni di euro chiuso lo a dicembre 2014 e firmato da 360 Capital Partners e Merifin Capital, a settembre 2015 ha chiuso un round C da 10 milioni con Highland Capital Partners Europe. Ad oggi è partecipata da 360, Merifin, e Principia Sgr attraverso il fondo Principia II. StartupItalia! l’ha inserita nella top 10 del 2015
3. Qurami
Qurami è una startup romana nata nel 2012 da un’idea dell’attuale amministratore delegato, Roberto Macina. Si tratta di un’applicazione per smartphone e tablet per rivoluzionare le code negli uffici: basta prenotarsi per conoscere in tempo reale il numero esatto di persone che ci precedono e il tempo di attesa stimato. Ha ricevuto un primo finanziamento da 100mila euro da parte di Lventure Group e successivamente è stata incubata presso LUISS EnLabs. Nei successivi due anni la startup ha ricevuto diversi altri finanziamenti da fondi di Venture Capital e business angel e ha stretto collaborazioni con importanti società italiane e internazionali produttrici di dispositivi elimina-code. StartupItalia! l’ha inserita nella top 10 del 2015
4. Quokky
Era all’università, Filippo Veronese, 32enne, mentre fa quattro chiacchiere con amici. Uno di loro in un trasloco ha perso dei documenti importanti: «Ho pensato a tutti quelli che hanno i cassetti pieni di carte. Come archiviarli in modo digitali» ricorda a Startupitalia! Imprenditore che ha già realizzato due società di sviluppo software, parte con i suoi risparmi. Ad accompagnarlo nell’avventura due amici, Marco Zingarelli e Luciano Bandolin (oggi il team è composto da 15 persone): «Abbiamo investito i nostri soldi. Poi abbiamo trovato un investitore e avuto accesso al Fondo di Garanzia per startup: in totale 1 milione di euro». Come funziona? L’utente scatta la foto del documento o lo riprende da Gmail e DropBox, preme un tasto per archiviarli in modo automatico (in bollette, fatture, scontrini). Ma la vera innovazione è un tecnologia (QMagic) che legge i doc, li riconosce e ne estrapola le parti più importanti: «Per farti un esempio, nel caso di una bolletta Quooky memorizza la data di scadenza, la inserisce in un apposito scadenziario e contatta l’utente quando la data di scadenza per pagarla sta per avvicinarsi». StartupItalia! l’ha inserita nella top 100 del 2015.
5. Ganiza
Come organizzare una serata tra amici senza perdere ore a chiamare, whatsappare e scrivere messaggi su Facebook? Rende tutto più semplice Ganiza, l’app di tre siciliani, Francesco Marino 25 anni, Valentino Romano, 40 e Daniele Virgillito, 30. Gli utenti che scaricano l’applicazione scoprono gli eventi che ci sono in città, con foto e dettagli. Tra questi possono sceglierne uno, fino a un massimo di tre, e creare una lista che può essere inviata agli amici via sms, WhatsApp, Facebook, condividendo un link. Infine, gli amici invitati scelgono la migliore tra le proposte. Ganiza offre l’opportunità di votare dal web senza scaricare l’app e loggarsi. Qui la loro storia completa, da Working Capital al numero uno di Apple.