L’azienda internazionale di innovazione tecnologica ha acquisito una parte di equity della società fondata da cinque ragazzi torinesi con sede in California. Oltre ai fondi, ha deciso di mettere a disposizione della startup i suoi esperti per lo sviluppo della domotica
Lyt inc, la startup che ha creato la piattaforma per la domotica Alyt (Affordable Link your things), ha un nuovo e importante partner industriale internazionale. Si chiama aizoOn e ha sedi in Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Australia. La multinazionale che si occupa di innovazione tecnologica ha deciso di investire in Lyt comprando il 10 per cento di equity della società. E ha messo a disposizione 1 milione e 100mila dollari per l’operazione. Una parte della somma sarà subito disponibile. La restante parte arriverà attraverso il team di esperti che aizoOn impiegherà per lo sviluppo dei prodotti Alyt. Dei 500 professionisti che lavorano per aizoOn, alcuni entreranno a far parte della squadra di Alyt: ingegneri, fisici, statistici e matematici esperti di Internet of Things.
La casa iperconnessa grazie a Alyt
Alyt è una piattaforma che permette a tutti gli oggetti di casa di essere connessi e di comunicare. Dagli elettrodomestici alle lampadine, passando per l’antifurto. Con un box che sfrutta la rete 4g e quella wi-fi è possibile ottimizzare il funzionamento di ogni dispositivo, anche di quelli non nati per essere connessi. Ma non tutto è in cloud: Alyt si è concentrata nello sviluppo di un hardware in grado di funzionare anche senza copertura così che la casa intelligente non debba dipendere solo dalla connessione internet e i vari sensori possano continuare a dialogare tra loro in ogni circostanza. Il progetto dei ragazzi di Lyt è quello di trasformare Alyt in un hub in grado di lavorare come router e centralina domotica così da adattarsi ad ogni ambiente.
L’anima italiana della startup californiana
Lyt inc è nata in Silicon Valley e ha il suo quartier generale a Sunnyvale, in California. Ha una sede europea, a Torino, e una cinese a Shenzen. In totale il team di Lyt è composto da 35 persone. Ma ha un’anima tutta italiana: a dirigere la società ci sono il ceo Luca Capula, il cto Simone Janin, il cfo Marco Capula, il general manager per l’Europa Samuele Rocca e il responsabile del marketing Mirko Bretto. I cinque ragazzi di Torino hanno deciso di andar via dall’Italia e portare la loro idea all’estero perché lì intravedevano maggiori opportunità di farsi conoscere dagli investitori. All’inizio si sono finanziati in maniera autonoma, senza venture capital, anche grazie a una campagna di crowfunding su Indiegogo. Ora l’operazione di aizoOn sembra dar ragione al loro modello di business. Già a settembre dello scorso anno Lyt era stata inserita da ScelIt tra le 11 startup italiane con una crescita maggiore. I dati economice della società lo confermano: quest’anno Lyt chiuderà in positivo. Ha già fatturato 4 milioni di dollari e punta a raggiungere quota 10 milioni entro dicembre 2016.
L’interesse di aizoOn per portare l’internet of things a servizio di tutti
«Gli ambiti di applicazione dei sensori e degli oggetti connessi sono infiniti. Il vero grande salto sarà la possibilità di ridisegnare i processi, i prodotti e i servizi, di accelerare l’ingresso per tutti i settori nel nuovo contesto digitale. La nostra missione è di sostenere i nostri clienti nell’end-to-end digital trasformation». Pare che sia proprio questo il motivo che ha spinto aizoOn a scegliere Alyt. «Il mercato dell’IoT sarà il prossimo next big thing. E chi vorrà occupare un posto da protagonista avrà bisogno di soddisfare e rassicurare i clienti su due punti che sono strategici: la cyber security e i big data analysis», dice il ceo Capula. Alyt ha creato anche un’applicazione mobile per Android e iOS che permette di accedere da remoto a tutti i dispositivi collegati e godere di altre funzioni con la registrazione al cloud dedicato. In questo modo permette di interagire con la propria casa o con il proprio ufficio anche da lontano.