La fondatrice di Airlink Marketing cinque mesi fa ha deciso di dare inizio al suo business in giro per l’Europa. Senza venture o prestiti è riuscita a finanziarsi risparmiando su alloggio e connessione internet
Ha lasciato il suo lavoro a New York e ha deciso di dedicarsi anima e corpo a un nuovo progetto imprenditoriale che non avesse più bisogno di una sede fissa. In autonomia e senza venture o prestiti su cui fare affidamento. È la storia di Arianna O’ Dell che dall’America ha deciso di trasferirsi in Europa cinque mesi fa e ha fondato Airlink Marketing, un servizio che aiuta hotel, ristoranti e altre strutture turistiche ad attirare visitatori. Arianna fa parte dei cosiddetti nomadi digitali, un esercito che rappresenta un terzo della forza lavoro statunitense e che consiste di freelance, imprenditori e lavoratori autonomi. Il loro unico strumento di lavoro è il computer portatile.
Senza venture né prestiti: un’azienda fondata sul risparmio
Tutto è cominciato, però, solo con i suoi risparmi: «Nel momento in cui ho deciso di andare via da New York e lasciare il mio lavoro ho realizzato che l’unico modo per finanziare la mia passione era limitare le spese e attingere a quello che avevo messo da parte per poter iniziare a fare ciò che veramente volevo fare», ha detto Arianna O’Dell a Fast Company. Da quando ha iniziato la sua attività Arianna non è stata ferma un attimo. Continua a girare l’Europa, da Bucarest a Istanbul. E ha dovuto imparare a gestire un business “in viaggio”. Questo ha significato rivedere gli orari, soprattutto per non perdere mai l’occasione di restare in contatto con i clienti distribuiti nei vari continenti. A farne le spese sono state le ore di sonno di Arianna che ha dovuto fare i conti con i diversi fusi orari per riuscire a mandare e-mail e fare chiamate via skype.
Occhio alle offerte
Ma è proprio nella sua personale spending review che Arianna ha trovato il segreto per andare avanti. Nei suoi viaggi ha imparato a scegliere i posti dove soggiornare per cercare di risparmiare il più possibile sulla sistemazione. Soprattutto si è resa subito conto che una camera in Spagna difficilmente poteva costare di più dell’alloggio che aveva a New York. E che nemmeno una stanza a cinque stelle a Budapest o a Praga riusciva a superare le cifre americane. Per riuscire ad accaparrarsi le sistemazioni più economiche, Arianna ha imparato a utilizzare insieme tutte le piattaforme disponibili online: Airbnb, Booking, Skyscanner, Hotwire. Ha quantificato in 6mila dollari i soldi che è riuscita a risparmiare dedicando tempo e attenzione alle offerte dei vari siti. Per la gestione dei suoi fondi personali si è affidata al servizio online offerto da Mint.com. E proprio quei soldi sono diventati il finanziamento iniziale della sua attività.
A caccia della connessione
Quando devi lavorare ogni giorno in un posto diverso, però, oltre alla sistemazione a basso costo devi assicurarti anche una connessione internet stabile e abbastanza veloce. In ogni occasione in cui sia possibile farlo, Arianna si affida alla rete wi-fi di ristoranti e locali. In situazioni di emergenza ha, però, il suo personale kit di sopravvivenza: un hotspot per cellulare che permette di connettersi a internet praticamente dovunque. Il costo si aggira intorno agli 8 dollari al giorno, ma riesce a fare della spiaggia o di un treno un ufficio dal quale poter lavorare in tranquillità. Oggi Arianna si sente anche di dare dei consigli a chi le chiede come è diventata un’imprenditrice freelance: Slack, Google for Work, Trello alcuni degli strumenti che sono indispensabili per lei e che cita a chi vuole seguire il suo esempio. E poi quando le cose si fanno davvero difficili c’è UpWork, la piattaforma che permette di contattare dei professionisti in rete e affidare a loro alcuni lavori che nel team non è possibile portare a termine.
Il co-working che aiuta il nomade digitale
Anche se alla base del lavoro di Arianna c’è un continuo spostamento da una parte all’altra dell’Europa, lei rimane convinta che gli amici e i contatti di più vecchia data possano aiutare a costruire un nuovo network in ogni città. È così che in ogni posto nuovo Arianna si affida sui social alle sue conoscenze per iniziare a collaborare con gente nuova. Su questa direttrice c’è anche l’esperienza del co-working che permette di condividere lo spazio di lavoro con le comunità di freelance che animano ogni località. Alcune occasioni offerte da WeWork e ImpactHub possono davvero aiutare negli affari. L’esperienza che sta facendo Arianna non è infatti isolata. E non è nemmeno così strana. In fondo basta avere un passaporto, l’abilità di districarsi tra le varie regole per ottenere dei visti e la capacità di adattarsi alle varie situazioni. In questi cinque mesi Arianna si è spostata soprattutto tra l’Europa occidentale e quella orientale ma è convinta che esistano anche altri luoghi ideali per il suo tipo di lavoro: «Se non state sognando ad occhi aperti l’espresso italiano o i croissant francesi, il Sudamerica e il Sud-est asiatico stanno diventando delle mete ambite per i nomadi digitali», dice.