Il nuovo iPhone arriva in un anno non felicissimo per Apple. Il crollo delle vendite, la chiusura del progetto Apple Car, i 13 miliardi da dare all’UE. E la società ha bisogno di una buona risposta da parte del mercato
Le fotografie che stanno circolando in rete raccontano di lunghe file fuori dagli Apple Store. Un classico oramai. Come ogni anno, da dieci anni a questa parte. Eppure quest’anno i dati sulle vendite del nuovo iPhone 7 sono attese con particolare apprensione a Cupertino. Il prodotto che ha fatto la fortuna di Apple è stato accolto con freddezza da una parte degli esperti del settore. Cose che capitano, magari spesso, ma forse per la prima volta in maniera così netta. E anche il pubblico nei forum pare abbia gradito poco alcune delle novità introdotte, su tutte, forse la più curiosa e contestata, la scomparsa del jack dalle cuffie. Ma ciò che fa cominciare a temere per le sorti di Apple sono alcuni segnali emersi con forza nel 2016.
1. Nel 2016 Apple ha venduto meno iPhone
Wall Street valuta Apple 600 miliardi. Ed è una delle società più liquide del pianeta. I famosi 220 miliardi di dollari cui spesso sentiamo parlare quando qualcuno vuole descrivere la potenza di fuoco delle casse di Cupertino. Per tredici anni di fila, soprattutto dopo il lancio del primo iPhone (2007) ad oggi, i margini della Apple sono sempre andati crescendo. Anno dopo anno. Il 2016 ha già dato il primo segnale d’arresto quando per la prima volta ad aprile i margini sono andati in calo. Un fatturato in contrazione a 50,5 miliardi, dai 58 del 2015, e sotto le attese. E venduti 10 milioni di iPhone in meno. in un anno. Questo grafico lo racconta bene. E racconta perché oggi è una giornata cruciale. Il divario tra le vendite di iPhone tra lo scorso anno e questo potrebbe certo essere colmato con l’inserimento nel mercato del nuovo prodotto. Ma è il clima intorno a casa Apple a preoccupare.
2. La chiusura del progetto Apple Car
Il nove settembre il New York Times riporta una notizia shock, passata un po’ in sordina. Il progetto della Apple per realizzare un’auto senza guidatore e fare concorrenza alla Google Car è giunto al capolinea. Secondo quanto ha riportato l’autorevole quotidiano newyorkese, l’azienda di Cupertino avrebbe già tagliato parti importanti del programma e licenziato decine di dipendenti. Due anni di progetto Titan (questo il nome) che rischiano di naufragare. Nessuna smentita da parte di Apple, che ha ammesso di stare ripensando il progetto.
3. 13 miliardi di tasse sono tanti anche per Apple
L’Europa ha chiesto all’Irlanda di recuperare 13 miliardi di tasse non pagate da Apple in base ad accordi specifici che la società guidata da Tim Cook ha preso con il governo irlandese. In sostanza la possibilità di pagare tasse in una forchetta che va dall’1% allo 0,005%, al posto di pagare le tasse che tutte le società pagano normalmente in Irlanda. Dove si sa, le tasse per le società hitech sono già basse (il famoso ducht sandwich di cui abbiamo parlato qui). 13 miliardi di tasse non sono pochissimi nemmeno per una società come Apple. Che avrà pure liquidità per 220 miliardi, come si diceva, ma questo non vuol dire che siano tutti pronti e disponibili. Market Watch ha calcolato che di quei 220 solo 15 possono essere sbloccati in tempi brevi. Si tratta di soldi investiti in azioni, bond. Non tutta liquidità immediata.
4. Apple ha smesso di innovare?
Il sospetto che hanno sollevato diversi analisti è che Apple abbia smesso di essere quel meraviglioso motore dell’innovazione che Steve Jobs ha fatto credere. Certo, non solo con la sua straordinaria capacità di comunicazione, ma anche con prodotti che hanno saputo rivoluzionare le nostre vite. Forse è un po’ eccessivo dire, come hanno scritto tra gli altri Forbes e Cnbc, che Apple abbia smesso di innovare davvero. Possiamo considerare rivoluzionari gli headphone senza fili? (Curiosità: in questo video sembra che Jobs in realtà anticipi la scomparsa del jack dalle cuffie) Forse non basta.
E la storia recente, alcune volte recentissima, ci insegna che non sapersi innovare può voler dire sparire dal mercato. Chi avrebbe detto un anno prima del crollo di Nokia che Nokia sarebbe crollata? Per non parlare di casi come Kodak. O le stesse accuse rivolte a Microsoft in passato, quella appunto di aver smesso di innovare, corso che Satya Nadella sta cercando di invertire, non senza successo. E Apple oggi ha ancora la capacità di vendersi come costruttrice di futuro? Riesce ancora ad immaginarlo?
5. I dati di Apple Watch (e la morte di quello d’oro)
Altro discorso per l’orologio messo sul mercato nel 2015. Apple non ha mai diffuso i dati di vendita del suo Watch, ma è probabile che ne abbia venduti circa 12 milioni dall’aprile dello scorso anno quando fu messo in vendita. Dati trapelati su alcuni siti di settore come Business Insider e Market Watch. Apple Watch ha un prezzo medio intorno ai 500 euro: questo significa che a il nuovo dispositivo potrebbe aver portato a 6 miliardi di ricavi per l’azienda, per molti osservatori insufficiente per la società abituata ai numeri dell’iPhone o l’iPad.
Intanto, a proposito di Apple Watch, è naufragato un altro progetto, l’Apple Watch d’oro. Quello che sarebbe dovuto costare tra i 10 mila e i 17 mila dollari. Non proprio per tutte le tasche. La notizia è trapelata lo scorso 7 settembre. The gold Apple Watch is dead, titolava in apertura Quartz. Non è dato sapere quanti ne siano stati venduti. Evidentemente troppo pochi perché questo progetto continuasse.
La sfida per una società che ha venduto 1 miliardo di iPhone
Questo il quadro in cui oggi si attendono le vendite dell’iPhone 7. In un 2016 difficile finora. Per questo ancora più attese. Le file ci sono già fuori dagli Apple Store e col passare delle ore diventeranno sempre più folte. Ci sono persone che rifiutano 2,5 mila dollari pur di non lasciare il loro posto in fila, raccontano le cronache di queste ore. Scene che però non possono tranquillizzare nessuno. Nel mondo sono stati venduti oltre 1 miliardo di iPhone. E sono attivi oggi 1 miliardo di dispositivi Apple nel mondo. Uno ogni sei abitanti del pianeta. E’ questa la scala su cui lavora Cupertino. E sono numeri da vertigine. Dove sta oggi tutta la grandezza di Apple. Ma anche la sua sfida del suo futuro.
Arcangelo Rociola
@arcamasilum