Il founder Antonio Allegra spiega il suo progetto lanciato un anno fa. Ha già raccolto 300mila adesioni da parte delle famiglie che fanno acquisti in negozi convenzionati e utilizzano i soldi risparmiati grazie a degli sconti per saldare qualche conto
Risparmiare sulle spese condominiali facendo gli acquisti di tutti i giorni. Shopping Flow è una piattaforma che ha questo obiettivo. Sfrutta la tecnologia dei pagamenti con lo smartphone e la necessità sempre più diffusa di recuperare qualche soldo per alleggerire il bilancio familiare e non essere costretti a sceglere tra “Faccio la spesa o pago le spese“, come recita il motto del progetto. È una startup, ma è anche un’iniziativa sociale e innovativa pensata per aiutare le famiglie a creare un piccolo salvadanaio e abbattere così i costi della vita in condominio. Dietro a questo progetto c’è Antonio Allegra, 33 anni, che è partito da un’esigenza personale per sviluppare l’idea. E dalla constatazione che il potenziale bacino di utenza è enorme: «L’Italia è il secondo Paese al mondo per numero di condomini. Vivono in palazzi 14 milioni di famiglie e spesso i rapporti tra vicini di casa sono difficili a causa delle morosità nei pagamenti», spiega a Startupitalia Allegra.
Come funziona il salvadanaio di Shopping Flow
Shopping Flow offre quindi la possibilità alle famiglie che si iscrivono alla sua piattaforma di godere di alcuni sconti che i negozi e le attività convenzionate scelgono di applicare. Il cliente fa il suo acquisto in un negozio fisico oppure online e paga con lo smartphone. Il team di Shopping Flow sta lavorando a un sistema di pagamento che sfrutta la tecnologia di Stripe e permetterà ai negozianti di risparmiare sulle commissioni rispetto al Pos. La somma risparmiata nella transazione va a finire in un salvadanaio che è sempre possibile controllare con l’applicazione dedicata. Questi soldi vengono gestiti dalla costituenda Fondazione Shopping Flow che provvederà a utilizzarli per il pagamento dei fornitori indicati dai condomini. «Non siamo un cash back e non lucriamo sulle transazioni», ci tiene a precisare Allegra. Gli utenti infatti non ricevono mai direttamente il denaro, ma scelgono tra 4 obiettivi – spese condominiali, affitto, utenze e rate del mutuo – quello sul quale desiderano indirizzare il risparmio accumulato con Shopping Flow. Basterà premere il tasto “riaccredita” per consentire all’applicazione di effettuare i pagamenti per conto dell’utente utilizzando i soldi nel salvadanaio.
Comprare con Shopping Flow in negozio o online
Le attività che scelgono di aderire al progetto applicano uno sconto che di solito non supera il 5 per cento. Al momento le manifestazioni di interesse da parte degli esercenti superano le 16mila unità: «Puntiamo a coinvolgere soprattutto i negoi del vicinato e non solo le attività dei centri commerciali», dice Allegra. Le attività che sposano l’iniziativa di Shopping Flow devono versare una quota di 5 euro alla Fondazione. Il guadagno per la startup risiede soprattutto nelle funzioni aggiuntive che è in grado di offrire: un negozio può infatti investire per la sua promozione su Shopping Flow, mettendosi in vetrina e risultando così più facilmente raggiungibile dai clienti. Molte sono le partnership create con i principali operatori dell’ecommerce come Zalando, e-Bay e Booking. «Con loro il meccanismo è un po’ diverso: il sito di acquisti ci riconosce una provvigione per ogni cliente che portiamo sui suoi prodotti. Noi poi provvediamo a versare l’intera nostra provvigione sul salvadanaio dell’utente entro 30-60 giorni», spiega ancora il founder.
300mila famiglie già iscritte al progetto
Il progetto è stato lanciato poco più di un anno fa, il 4 ottobre 2015. Con un piccolo team di sei persone che si è autofinanziato, Shopping Flow ha cominciato a pubblicizzare la sua iniziativa arrivando anche sulle reti Mediaset con degli spot: «La risposta è stata superiore alle aspettative. Non pensavamo di raccogliere così tante iscrizioni, 300mila per la precisione, un numero che la nostra piattaforma non era in grado di gestire. Abbiamo quindi dovuto fare un passo indietro. Entro la fine di quest’anno, però, riusciremo a fornire il nostro servizio a tutti coloro che lo hanno richiesto». Il target è molto variegato e non comprende solo giovani abituati all’utilizzo dello smartphone e famiglie in difficoltà economiche, ma anche persone di una certa età e benestanti.
Intanto Shopping Flow è alla ricerca di investitori disposti a mantenere il suo modello di business. Le offerte arrivano soprattutto dall’estero, ma l’idea è quella di mantenere il progetto made in Italy: «Ci aspettiamo un buon 2017, ma dobbiamo cercare di bilanciare il numero crescente di famiglie interessate con le attività a disposizione. Stiamo cercando di far diffondere il nostro sistema anche tra gli amministratori di condominio per aumentare il livello di trasparenza nei pagamenti delle spese comuni», conclude Allegra.