Dalla serie tv Silicon Valley, ai segreti del successo di Peter Thiel. Il fondatore Daniele Bruttini: “Scelta coraggiosa che senza dubbio rifarei”. E ora un round di 600K permetterà di far crescere la startup
Quale libro consigliereste per trarre la giusta ispirazione? C’è un film o una serie tv che racconta il mondo delle startup? Quale città consiglieresti di visitare per fare una full immersion di idee innovative e progetti futurstici? Sono queste alcune delle domande che abbiamo posto a chi lavora in alcune delle imprese innovative di TAG. A risponderci è Quomi.
“Cosa preparo da mangiare stasera?”, questa è una delle domande più frequenti che le persone si fanno guardando i ripiani desolatamente vuoti del proprio frigo. Si torna tardi da lavoro, non si ha voglia o tempo di andare a fare la spesa, e qualche volta manca pure la creatività giusta per inventarsi un piatto diverso dal solito.
Per la cena c’è Quomi
Ma questa era anche una delle frasi che si ripetevano spesso a vicenda Andrea Bruno e Daniele Bruttini quando lavoravano insieme a Berlino per Zalando. La risposta è stata Quomi, una startup che non solo propone ai suoi clienti ogni volta dei nuovi menù, ma fa in modo di recapitargli a casa anche gli ingredienti necessari per realizzare le pietanze. “Mangiar bene è un’esigenza percepita ovunque nel mondo e noi all’estero l’abbiamo provata sulla pelle”, ricorda Daniele. “Studiando il mercato abbiamo visto che c’erano buone possibilità di sviluppo e che progetti simili stavano già nascendo in Olanda e Stati Uniti, così abbiamo deciso di portare l’idea in Italia cercando di renderla scalabile e riproducibile nel nostro Paese”.
Obiettivo non semplice, ma possibile da raggiungere se si punta alla qualità dei prodotti alimentari e sull’affidabilità dei fornitori. Quomi lavora settimanalmente sul pianificato in base agli ordini ricevuti e spedisce in tutta Italia, tramite corriere espresso, una busta appositamente studiata (contiene del liquido refrigerante) per mantenere i cibi freschi.
Un round per lo sviluppo
Eppure, arrivare fin qui non è stato facile. “Dal 2014 il progetto ha vissuto una lunga fase d’incubazione prima di prendere definitivamente corpo nel luglio del 2015”, spiega il fondatore di Quomi. “Lasciare il precedente lavoro per un qualcosa di nuovo e incerto è stata una scelta coraggiosa, ma tornassi indietro la rifarei senza dubbio. Meglio questo che vivere col rimpianto di non averci provato”.
Andrea e Daniele sono partiti mettendo insieme i loro risparmi, poi hanno incontrato l’incubatore Digital Magics e subito dopo 4 investitori privati che hanno finanziato la startup con 200 mila euro. Il luglio scorso è stato chiuso un altro round da 600K. Soldi che serviranno per crescere in Italia: marketing e team di lavoro sono la chiave per raggiungere numero sempre maggiore di clienti.