Questi moduli abitativi producono energia pulita e filtrano l’acqua piovana. Possono essere posizionati dovunque e offrono una soluzione a chi non vuole rinunciare né alla comodità né all’avventura dell’esplorazione
Spesso in viaggio il dilemma è tra comodità e libertà di avventurarsi nell’ambiente. La soluzione escogitata da Ecocapsule, startup slovacca che ha sede a Bratislava, integra energia pulita e raccolta d’acqua piovana in una piccola casa portatile. I potenziali acquirenti che abbiano fretta possono prenotarne una – in vendita a 79.900 euro – anticipandone subito 2.000. Quanti invece siano disposti ad aspettare potranno assistere a una rapida riduzione del costo, anche se anticipando 300 euro ci si assicura intanto un posto in fila. Sono previsti acquisti in serie da parte di aziende e versioni adatte a utilizzi diversi (ad esempio l’accoglienza turistica). L’idea è conciliare al massimo vivibilità e autonomia. Il prodotto può essere collocato in luoghi remoti per facilitarne l’esplorazione, ma all’occorrenza, seguendo nella fabbricazione le istruzioni del committente, diventa anche estensione di un ritiro di montagna oppure stazione per ricaricare auto elettriche.
Autonomia energetica e sostenibilità
La capacità di produrre energia grazie ai pannelli solari installati è di 600 watts. In aggiunta, ci sono delle mini eliche agevolmente trasportabili e attive 24 ore su 24, che ricavano fino a 750 watts dal vento: occupano spazi ridotti e sono assemblabili con facilità sul tetto, mentre l’impatto acustico è stato ridotto al minimo. In modo simile a ciò che farebbero alcune piante o animali, l’abitazione assorbe e filtra l’acqua piovana, raccogliendola in un serbatoio al quale l’inquilino può ricorrere per l’utilizzo domestico.
La casa trasportabile – creata dal team di Ecocapsule: Tomas Zacek, Sona Pohlova, Matej Pospisil, Peter Beljak, Matej Gyarfas, Bohuslav Pisar, Tomas Zacek sr., Eduard Pohl, Patricia Cudzisova – nell’ambiente delle innovazioni è già nota: ne hanno parlato Quartz, Popular Science, Mashable, The Telegraph, The Atlantic, Engadget, la CNN, Mirror, The Huffington Post, Discovery Magazine, Boredpanda, Wallpaper, Slate, Gizmodo, Die Welt, Cnet, Nbc News, IFLScience. Questo rifugio mobile richiama quasi alla mente la villetta volante del film di animazione Up perchè chi la abita è libero di poggiarla in mezzo a un paesaggio montano, o sulla costa di un isola. L’idea è mantenere il livello d’accoglienza di un bel monolocale, sganciandolo però dalle reti tradizionali di distribuzione di elettricità e di acqua. Naturalmente il tempo di permanenza ottimale è limitato.
Ecocapsule si spedisce e si sposta
La prima generazione di queste casette ne conta 50, in produzione in base alle esigenze dei singoli acquirenti. La seconda serie arriverà sul mercato nel 2018. Gli autori di Ecocapsule incoraggiano il concepimento di arredi e sistemi di sicurezza compatibili con l’abitazione, nata per il viaggio. Presto ci sarà un e-shop dedicato ad accessori per corredare la capsula. Pannelli, eliche, filtri garantiscono l’autonomia, ma il prodotto è dotato di strumenti per effettuare l’approvvigionamento d’energia e acqua da reti tradizionali, se lo si desidera e laddove disponibili.
Una casa mobile e personalizzabile
La startup spedirà l’ecocapsula agli acquirenti, con un costo variabile a seconda della località: 2.100 euro per inviare la casetta al porto di Auckland oppure a quello di New York, 890 euro per mandarla invece fino a Berlino, 1.475 euro per la spedizione al porto di Oslo, 1.875 per far giungere l’ecocapsula a Madrid: tariffe da sommare al prezzo menzionato (indicativo, data l’adattabilità del prodotto alla domanda). Possono aggiungersi alcuni costi doganali, nei casi previsti da diverse frontiere nel mondo. Dopo la consegna, la mobilità non è un problema: queste casette sono complete di quattro ruote estendibili e hanno due agganci sulla parte superiore per permettere a gru o elicotteri di sollevarle all’occorrenza. La ecocapsula, corredata da un manuale per l’uso, non prevede la necessità di basamenti dove atterrare e può venire tranquillamente sistemata dove si preferisce. Naturalmente, per quanto tali case trasportabili non abbiano bisogno di permessi di costruzione, l’inquilino dovrà informarsi sulle norme che regolano l’occupazione di suolo pubblico o privato e la sosta in luoghi considerati riserve naturali, così come avviene quando di deve parcheggiare un camper.