Al via il bando da 350 milioni di euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Ripartiti 321 milioni a Province e Città metropolitane. Stanziati 105 milioni per verifiche di vulnerabilità sismica. Queste sono alcune delle risorse messe in campo dal Miur per l’edilizia scolastica. Il punto
Scuole, al via un bando PON (Programma Operativo Nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolato “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, finanziato dai Fondi Strutturali Europei) da 350 milioni di euro per le strutture di Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Non solo. Oltre 321 milioni di euro sono stati stanziati dal Miur a Province e Città Metropolitane per antisismica e la messa in sicurezza e altri 105 milioni di euro sono stati stanziati per le verifiche di vulnerabilità sismica nelle zone a maggior rischio. La notizia è stata resa nota dal Miur durante i mesi estivi ma il tema è quanto mai attuale e con la ripresa delle attività scolastiche è necessario fare il punto. Anche perché i termini per il bando da 350 milioni di euro è vicino: dopo le richieste di accreditamento da parte degli Enti locali (l’area del sistema informativo predisposta sarà aperta dalle ore 10 del 28 settembre), le domande dovranno essere presentate tra il 18 ottobre e il 30 novembre. Queste nuove risorse danno un respiro ai Comuni per gli edifici che ospitano le scuole italiane, che – secondo i dati forniti dal Miur in un rapporto del 18 luglio 2017 – sono 42.408 e ospitano 7.816.408 milioni di studenti.
Il bando da 350 milioni di euro per le scuole di Sicilia, Campania, Puglia, Calabria e Basilicata
Il bando riguarda interventi di adeguamento sismico e alla normativa antincendio, la messa in sicurezza e il conseguimento dell’agibilità statica nelle scuole di Sicilia (115,220 milioni di euro), Campania (101,815 milioni), Puglia (62,755 milioni), Calabria (53,655 milioni) e Basilicata (16,555 milioni). Sono molti gli interventi ammessi: l’adeguamento e il miglioramento sismico degli edifici può essere messo al primo posto ma compaiono anche azioni per la bonifica dall’amianto (o altri agenti nocivi), il superamento delle barriere architettoniche l’efficientamento energetico, l’ammodernamento degli spazi per la didattica e la realizzazioni di spazi comuni agli studenti per servizi accessori, per esempio laboratori, mensa o infrastrutture per lo sport. Gli interventi di cui si richiede il finanziamento devono essere ultimati, collaudati e rendicontati nell’ambito del PON entro precisi termini temporali: per i progetti con interventi autorizzati fino a 1 milione di euro entro 18 mesi dal provvedimento di ammissione al finanziamento in presenza di progettazione esecutiva; entro 24 mesi dal provvedimento di ammissione a finanziamento, in presenza di progettazione definitiva. Per i progetti con interventi che superano il milione di euro, entro 24 mesi dal provvedimento di ammissione a finanziamento, in presenza di progettazione esecutiva; entro 30 mesi dal provvedimento di ammissione a finanziamento, in presenza di progettazione definitiva.
Oltre 321 milioni di euro a Province e Città Metropolitane: la classifica
Agli inizi di agosto è stato anche approvato lo schema di decreto per la ripartizione delle risorse (attuazione art.25 DL 50/2017 convertito dalla legge 21 giugno 201, n.96) destinate a interventi di edilizia scolastica. Dei 321.100.000,00 euro destinati a Province e Città metropolitane per antisismica, messa in sicurezza e antincendio, la quota maggiore andrà alla Campania (48 milioni di euro), seguita dall’Emilia Romagna (29,8 milioni), dalla Calabria (27,5 milioni) e dalla Lombardia (25 milioni). Al quinto posto troviamo la Sicilia (24 milioni), seguita dal Lazio (23,5 milioni), dal Veneto (20 milioni), dal Friuli Venezia Giulia (18,5 milioni), dalla Puglia (17 milioni), dalla Toscana (16,8 milioni), dal Piemonte (15 milioni), dall’Abruzzo (14,5 milioni) e dalle Marche (12 milioni). In parità con 8 milioni di euro ci sono Basilicata e Umbria. Agli ultimi posti compaiono la Liguria (5 milioni), la Sardegna (4,5 milioni) e il Molise, con 4 milioni di euro. Per quanto riguarda i 105 milioni destinati alle verifiche di vulnerabilità sismica, il 20 per cento dei fondi sarà riservato agli edifici scolastici che si trovano nelle quattro Regioni interessate dai terremoti del 2016 e del 2017: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Al via l’anagrafica dei responsabili dei servizi di prevenzione
È in corso di attivazione anche l’anagrafica dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione nelle scuole. Sul sito del Miur dedicato all’edilizia è stata predisposta un’apposita sezione che sarà attiva a partire dal 15 settembre, non appena le dirigenti e i dirigenti scolastici riceveranno la comunicazione sulle procedure per la compilazione delle schede. A un anno dal sisma che ha messo in ginocchio il Centro Italia, il Miur ha pubblicato il report ‘Ripartiamo dalla scuola’, in cui sono indicati i principali dati dell’anno scolastico appena trascorso. Secondo il rapporto, sono stati 2.429 gli alunni accolti in moduli provvisori e sono stati forniti 1.838 banchi, 2.108 sedie, 60 cattedre, 30 LIM e 480 PC (o tablet). Le verifiche di agibilità effettuate sono state 2.642.
La relazione della Commissione sulle scuole
Sempre agli inizi di agosto è stato pubblicato il documento finale dell’ “Indagine conoscitiva sull’edilizia scolastica in Italia” condotta dalla VII Commissione della Camera dei Deputati – cultura, scienze e istruzione – tra il 2013 e il 2017. Nel documento si constata la complessità del tema che riguarda l’edilizia scolastica dovuta a vari fattori, fra i quali il fatto che il patrimonio edilizio scolastico italiano appare sostanzialmente “vecchio”. Nella relazione si precisa che oltre la metà degli edifici scolastici sono stati realizzati prima degli anni Settanta. Si sottolinea, inoltre, che “fino al 2012 non c’era un unico Fondo statale dedicato all’edilizia scolastica che si occupasse di tutta la spesa pubblica destinata agli stabilimenti scolastici”. Un altro fattore che ha reso l’analisi complessa riguarda appunto gli eventi sismici del 2016. Dopo un’analisi delle risorse messe a disposizione nel corso degli anni, la Commissione evidenzia che dal 2014 al 2017 sono stati destinati all’edilizia scolastica 9 miliardi e 573 milioni di euro. Senza tenere conto delle ulteriori recenti risorse messe a disposizione dal Miur. In sostanza la commissione riconosce notevoli passi avanti, anche se individua delle linee per continuare sulla strada del miglioramento: “In buona sostanza – si legge nel documento – si potrebbe migliorare la situazione con uno stanziamento ordinario di risorse, nell’ambito di un’unica programmazione nazionale dotata di scopi concretamente identificati al di là della nominalistica etichettatura delle leggi (ad esempio ‘scuole belle’, ‘scuole sicure’, ‘scuole innovative’) articolata per obiettivi quantificati e declinata in scadenze periodiche intermedie, all’approssimarsi delle quali il conseguimento di quegli obiettivi possa essere verificata”. In questo quadro, la Commissione evidenzia un problema grosso presente spesso nelle pubbliche amministrazioni piccole e medie: “la cronica debolezza nel produrre e nel gestire progetti esecutivi: senza le effettive capacità professionali negli enti locali proprietari degli edifici, il concretizzarsi degli interventi e il conseguimento degli obiettivi diventano più problematici”. Ma questa è un’altra storia.