La novità della telemedicina, la riorganizzazione dei sistemi, i dati e le opinioni delle aziende leader. Un punto, dopo il FORUM PA 2017
L’innovazione della Pubblica Amministrazione potrebbe passare attraverso il Cloud Computing e la Unified Communication. Il tema è stato ampiamente dibattuto durante il recente FORUM PA 2017 e intanto è in dirittura d’arrivo il Piano Triennale per l’Informatica realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale con l’obiettivo di
attuare un nuovo modello strategico in linea con le strategie europee per rendere le Pubbliche Amministrazioni più efficienti e snelle.
In un quadro in cui il Governo sta lavorando in un’ottica di razionalizzazione delle spese informatiche, le aziende leader nei settori dell’Information Technology e delle comunicazioni unificate fanno a gara per proporre soluzioni pratiche e innovative.
Al via la telemedicina
Se si parla di Unified Communication non si può evitare di citare la scelta di Asl 2 Savonese della Regione Liguria, che ha recentemente adottato un sistema di telemedicina basandosi sulla videoconferenza. La telemedicina permette la collaborazione fra specialisti che operano in sedi diverse e distanti tra di loro oppure il tele monitoraggio dei pazienti, in un’ottica di contenimento delle spese e di una migliore efficienza organizzativa. I vantaggi di questa soluzione sono stati presentati durante il convegno dal titolo Unified Communication: un’opportunità per la PA, promosso da Avaya, azienda attiva nelle soluzioni di comunicazione unificata. La Asl 2 Savonese si è appunto servita della collaborazione di Avaya. Stessa cosa per l’Unità Organizzativa Gestione e sviluppo delle infrastrutture IT e delle reti di Roma Capitale, che con Avaya (in collaborazione con Telecom Italia) ha lanciato il servizio Chiama Roma 060606. Sta prendendo sempre più piede, insomma, un nuovo modo di comunicare.
Riorganizzare i sistemi di comunicazione
“Il percorso di digital transformation della PA italiana centrale nella promozione di uno sviluppo economico sostenibile del settore pubblico e del Sistema Paese, non può non passare attraverso l’adozione di piattaforme di comunicazione integrata evolute, che permettono alle amministrazioni di offrire servizi innovativi ai cittadini e di incrementare la loro soddisfazione – ha dichiarato Massimo Palermo, Country manager di Avaya Italia – riorganizzare l’utilizzo dei sistemi di comunicazione nelle amministrazioni italiane, abbattendone i costi strutturali e legati a un uso poco razionale e dispendioso, è cruciale nell’attuale fase di razionalizzazione della spesa pubblica, liberando risorse che potranno essere dedicate ad attività strategiche di alto valore, a beneficio dell’intera comunità”.
Cloud e integrazione dei sistemi per risparmiare
In occasione di Forum PA 2017, Dedagroup – attiva nell’Information Technology – ha presentato i risultati di un’analisi della spesa IT dei Comuni italiani realizzata sulla base degli anni 2014, 2015 e 2016. L’analisi sottolinea che la spesa media regionale in informatica varia tra i 3 euro per abitante (per esempio in Friuli Venezia Giulia) e i 9 euro (Valle D’Aosta). Non considerando i casi limite di una spesa altissima, i Comuni italiani che spendono in informatica più di 15 euro per abitante sono oltre 1.100. Di questi solo 17 sono Enti locali sopra i 50.000 abitanti. Secondo gli analisti di Dedagroup, la spesa IT è distribuita in modo disomogeneo e la variabilità sarebbe collegata alla frammentarietà, alla dispersione della spesa, alla presenza o meno di forme di gestione associata dei servizi informatici e al diverso livello di informatizzazione dei servizi. Ma risparmiare sulla spesa informatica si può. La soluzione? L’adozione del cloud e l’integrazione dei sistemi. A commentare i risultati è Fabio Meloni, CEO Dedagroup Public Services: “Passare al Cloud, in linea con le strategie nazionali, è fondamentale ma non basta. Occorre ripensare l’intero modello applicativo degli Enti, riprogettare la PA digitale spingendo verso l’integrazione dei sistemi. Il 50% è un obiettivo di riduzione della spesa perseguibile, ma non linearmente. Il risparmio va correlato alla spesa IT, al livello di integrazione dei sistemi e al grado di digitalizzazione dei servizi”.
I vantaggi del Cloud Computing
L’adozione del Cloud Computing, gli open data accessibili a tutti e le piattaforme abilitanti per digitalizzare i processi sono elementi centrali nella ‘Strategia per la crescita digitale 2014 – 20120’ approvata dal Consiglio dei Ministri nel marzo 2015. Sono molti i vantaggi del Cloud Computing: la riduzione degli investimenti in hardware e software, per esempio; ma anche la gestione ottimizzata delle infrastrutture IT attraverso la virtualizzazione dei sistemi, la possibilità di condividere le infrastrutture IT spostando così le risorse verso altri servizi e la riduzione dei consumi e dei costi di energia. In questo panorama, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione punta alla
centralità dell’esperienza e bisogno dell’utenza.
La tecnologia nelle Pubblica Amministrazione: i dati
Certo, il percorso di digitalizzazione e di uso della tecnologia per le Pubbliche Amministrazioni è ancora lungo. Secondo gli ultimi dati Istat relativi agli indicatori per le politiche di sviluppo, i Comuni con i servizi pienamente interattivi (cioè quelli che consentono l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto) nel 2015 sono solo il 33,9% sul totale dei Comuni italiani: il 65,5% a Bolzano, il 56,5% nel Veneto e il 54,1% in Emilia Romagna sono i valori più alti. Il 52,5% sul totale dei comuni italiani fornisce punti di accesso wi fi gratuiti sul proprio territorio ma solo il 7% dei dipendenti delle amministrazioni locali hanno seguito corsi di formazione ICT.
I cittadini e Internet
Ma i cittadini usano Internet per interagire con le amministrazioni pubbliche? Secondo i dati Istat, nel 2015 in Italia sono stati 11.009 gli utenti con più di 14 anni che hanno usato Internet per rapportarsi con le PA, con una maggiore concentrazione nel Nord (5.938). Nel Mezzogiorno le persone che hanno utilizzato Internet per interagire con le amministrazioni pubbliche sono stati 2.892 e nel Centro 2.179. Il contatto diretto attraverso lo sportello – leggendo la ‘Strategia per la crescita digitale’ – resta ancora la modalità preferita, seguita dal telefono. A usare gli strumenti on line sono per lo più gli under 30 e le persone con un alto grado di istruzione. Si usa Internet per lo più per il pagamento delle tasse e per le iscrizioni a scuola.