Alla Borsa di Milano la società di Tommaso Baldissera Pacchetti presenta i numeri dei primi sei mesi dell’anno
C’è un settore che sembra non sentire aria di crisi e che anzi, nel panorama del calo degli investimenti in startup (di cui abbiamo parlato qui) è in crescita. Si tratta dell’equity crowdfunding. Le 23 piattaforme registrate nei primi 6 mesi del 2017 hanno raccolto oltre 5 milioni di euro, più di quanto raccolto in tutto il 2016 (4,3 milioni per 19 società finanziate). Questo risultato ha portato la raccolta complessiva dal 2014 a 12,5 milioni per un totale di 53 imprese finanziate. A certificarlo Crowd Advisors, il primo studio di consulenza italiano specializzato nel crowdfunding per le imprese, che ha analizzato i dati raccolti dal sito specializzato CrowdfundingBuzz.it.
II cambio di passo dal 2016
Delle 23 società finanziate nel 2017, 19 sono startup innovative, 2 sono PMI innovative e una è un OICR (Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio). Per ciascuna campagna di successo, sono stati 63 gli investitori che hanno sottoscritto le quote offerte, per un investimento medio a testa di €3.500. Il dato diverso da quello del 2016 dove 39 investitori per campagna avevano investito €5.800. Evidentemente, gli investitori retail, cioè il “crowd”, conoscono sempre di più lo strumento e pur investendo relativamente poco, lo fanno sempre di più e sempre più spesso. D’altra parte, se nel 2016, il numero totale di investitori in tutto l’anno era stato pari a 747, nei primi due trimestri di quest’anno il numero è già raddoppiato: 1.457 persone hanno creduto nella potenzialità di crescita delle imprese che hanno lanciato una campagna di equity crowdfunding.
CrowdFundMe e Mamacrowd
Ed è proprio sul numero degli investitori medi che si possono delineare alcune differenze tra le piattaforme che operano nel mercato italiano. Le due che hanno maggiormente contribuito ai risultati dei primi 6 mesi di quest’anno sono Crowdfundme e Mamacrowd, ciascuna con 7 società finanziate, per complessivi €3,3 milioni (66% del totale). Mentre Mamacrowd ha avuto una media di 64 investitori per campagna con investimento medio di €4.000, Crowdfundme ne ha avuti quasi il doppio, 119, con investimento medio di €1.800. Sembra quindi che la strategia di queste due piattaforme sia nettamente rivolta verso il “crowd” e cioè verso la costruzione di un rapporto con i piccoli investitori.
Gli investitori “seriali” di CrowdFundMe
Tommaso Baldissera Pacchetti, ha presentato il 6 luglio alla Borsa di Milano i risultati del lavoro svolto dalla sua squadra. “Il 2017 è l’anno zero dell’equity crowfunding – ha detto Baldissera – e abbiamo constatato che lo strumento piace non solo ai grandi investitori ma soprattutto ai piccoli. Mediamente le nostre campagne riescono a raggiungere 300 mila euro. Abbiamo anche degli investitori “seriali” che hanno investito in più campagne. Addirittura 2 persone hanno finanziato 10 progetti”. L’evento in Borsa è stato anche l’occasione per presentare tre casi di successo My Cooking Box, la startup che porta all’estero la cucina italiana attraverso delle “box” con tutti gli ingredienti e che ha raccolto sulla piattaforma 200k, Cynny che è riuscita a raccogliere 8,2 milioni di euro con l’equity, e Sharewood che ha raccolto 250 mila euro.
La prima campagna di autofinanziamento
Ma CrowdFundMe ultimamente ha anche attivato sulla piattaforma la prima operazione di autofinanziamento che in una settimana le ha permesso di raggiungere il primo obiettivo di 150mila euro.
“Si tratta di risultati che ci spronano a perseguire lo scopo di diventare leader in Italia nel nostro settore” ha dichiarato Tommaso Baldissera Pacchetti, “I capitali raccolti verranno utilizzati per trovare le migliori startup e PMI italiane, incrementare il bacino di utenza degli investitori e costruire un mercato per facilitare la compravendita di quote acquistate tramite il nostro portale.”