Progetto Colors in collaborazione con S.S. Lazio Basket lavora a favore di 800 ragazzi dagli 8 ai 14 anni operando in tandem con servizi sociali, parrocchie, scuole e associazioni di volontariato. Obiettivo: accelerare l’integrazione culturale tra bambini attraverso lo sport
Contribuire ad un paese più tollerante, restituire ai bambini la fortuna che io ho avuto nella vita, spingere l’acceleratore su valori positivi, finché è possibile: sono questi i principi alla base di “Progetto Colors”, reso possibile dal sostegno e dall’entusiasmo di amici, appassionati e professionisti che come me e con me continuano a credere che i sogni di integrazione, di conoscenza, di crescita esistano per essere realizzati.
Inizia così l’intervista di StartupItalia! con Simone Santi, founder di Progetto Coloros (e CEO della Leonardo BC, società di internazionalizzazione che promuove investimenti italiani in Africa).
Perchè Progetto Colors?
C’è un episodio, in modo particolare, che mi piace ricordare perchè riassume in un esempio concreto tutto. Episodio che ho già raccontato nel mio libro “Abdul Jeelani. Ritorno a Colori” scritto anche per testimoniare le innumerevoli storie che ormai ci legano al Progetto Colors: un giorno ero a Metundo, paradiso mozambicano nell’arcipelago delle Quirimbas; guardavo Zaccaria, che aveva appena terminato di pulire l’ultimo cocco. Viveva da sempre sull’isola, e non conosceva la sua data di nascita. “Zaccaria, ricordi l’ultimo sogno che hai fatto?”; non so nemmeno io perché glielo chiesi, e subito dopo quasi provai vergogna. Ma lui sorrise, paziente: “Non lo so, un sogno io lo dimentico appena capisco che non vale la pena stargli dietro, perché è solo un sogno”. Vorrei potergli dire, un giorno, che non è più così.
Progetto Colors: l’integrazione fa canestro
Progetto Colors ha come obiettivo primario quello di allontanare gli adolescenti dal disagio sociale, accelerare il processo di integrazione culturale degli immigrati tra loro e con gli italiani. Il tutto sotto la gestione di istruttori e psicologi valenti, che condividono i valori legati allo sport della pallacanestro. La peculiarità di tale sport in materia di regole e principi fondamentali ha dimostrato infatti di poter incidere sulle potenzialità dei ragazzi per favorire l’affiatamento, il senso del gruppo e del rispetto.
D’altronde, io provengo da una famiglia dove il basket è sempre stato di casa: quattro generazioni con ventidue tesserati! Ancora oggi mi diverto a giocare con una squadra amatoriale. Quando si è trattato di recuperare la Lazio Basket, dopo un periodo di dissesto, mi è sembrato naturale privilegiare la dimensione del sociale, ripartire dai più giovani e dalle periferie.
Lo sport come elemento di recupero ed integrazione sociale dei bambini delle periferie disagiate è ora un modello che la Lazio Basket applica in numerose realtà in Italia, dove il “Progetto Colors” ha contribuito alla creazione e valorizzazione di centri di avviamento gratuito alla pratica della pallacanestro, in diverse aree ad alto rischio di emarginazione di Roma e provincia, coinvolgendo centinaia bambini di ventisette nazionalità differenti.
Il basket femminile di Maputo
Visto l’impegno della mia società di supporto all’internazionalizzazione in Mozambico (Paese dove ho vissuto subito dopo l’università, e di cui mi sono innamorato, ricambiato), l’estensione a Maputo del Progetto è stata quindi un passo naturale, tanto più che quel territorio vanta una tradizione piuttosto consolidata nel basket, soprattutto a livello femminile. Oggi – grazie a Progetto Colors – ben sei squadre di bambine e bambini di un orfanotrofio di Zimpeto, periferia di Maputo, giocano con la maglia della Lazio Basket, e soprattutto imparano ad affrontare la vita a testa alta.
Che vincano o perdano le partite tutto sommato è un traguardo relativo, per quanto la gioia di vedere ragazze e ragazzi affrontare la partita a testa alta, e vincere, è difficile da raccontare. Ma il basket è soprattutto un mezzo per uscire dalla realtà in cui si trovano, conoscere nuovi posti, incontrare persone che magari potranno dare loro una mano nella vita. E perchè no: cambiargliela!
La trasferta in Italia della squadra femminile
Qualche anno fa, per premiare il successo della squadra under 15, si è deciso di organizzare una trasferta in Italia di tutta la squadra femminile. Ci sono volute settimane di lavoro, visite ai Ministeri, incontri con i referenti delle famiglie allargate per riuscire ad ottenere i nomi completi, le date di nascita ed infine fare richiesta dei documenti per le ragazzine. Finalmente il team composto da dodici giovani giocatrici e due allenatori è arrivato a Roma, dove per una settimana le piccole atlete sono state ospiti delle famiglie delle giocatrici delle squadre locali con cui dovevano competere, in linea con l’obiettivo principale del progetto, ovvero la conoscenza reciproca e l’integrazione. In quella occasione siamo riusciti a riportare con noi a Roma anche l’ex cestista Abdul Jeelani – le cui fenomenali stagioni nella Lazio Basket e nella Libertas Livorno sono tuttora storiche – che purtroppo si era perso nelle difficoltà della vita. Ma grazie a “Progetto Colors” ha potuto vivere i suoi ultimi anni come maestro delle nuove generazioni, fino a lasciarci poco tempo fa, nel 2016, circondato dall’affetto sempre vivo dei suoi irriducibili fan e della sua ritrovata famiglia.
La prossima sfida: realizzare un palazzetto dello sport a Maputo
Attualmente stiamo lavorando per estendere l’iniziativa in altre realtà del Mozambico e rimane sempre aperta la sfida di sollecitare la sensibilità e la visione di possibili partner e sostenitori per realizzare un palazzetto nell’area in cui si trova l’orfanotrofio delle nostre piccole cestiste. Si tratterebbe del primo campo coperto in una zona periferica della capitale Maputo, il tutto assumerebbe uno straordinario valore di integrazione anche per le comunità del territorio circostante.
Numerosi amici stanno sostenendo il Progetto Colors ma nuove iniziative richiedono nuovi sostenitori. La piattaforma di crowdfunding https://www.retedeldono.it/it/onp/progetto-colors che già ha contribuito a trovare nuovi compagni di squadra è sempre aperta ad accogliere nuovi contributi per nuovi sorrisi.
Progetto Colors, l’integrazione fa canestro!