Dopo aver partecipato all’accelerazione di Next Energy di Cariplo Factory e Terna, un gruppo di studenti milanesi vuole adesso lanciare sul mercato la propria app: parcheggi noleggiabili a ore, si paga di meno e si posteggia tutti
«Sono già sul posto… ironicamente, io trovo sempre parcheggio», mi scrive su WhatsApp Giulia Pagnozzi nell’ annunciarmi che è arrivata con anticipo al bar in cui ci siamo dati appuntamento per l’intervista. L’ironia non le manca, quando si era presentata alla giuria di Next Energy aveva esordito dicendo: «So cosa starete pensando: una donna che vi parla di parcheggi», così come non difetta certo della voglia di mettersi in gioco e buttarsi nel mondo dell’imprenditoria. Ora, lasciata alle spalle l’esperienza dell’acceleratore di Cariplo Factory e Terna, con i suoi compagni di avventura vuole lanciare la sua startup, Whopi, subito dopo l’estate: «Nel frattempo, potremo tirare il fiato e fare qualcosa di leggero come laurearci», ci scherza su.
Come nasce Whopi
Tra Zone 30, vie pedonali e divieti incombenti (qualche giorno fa il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato di voler bandire i diesel 0, 1, 2 e 3 entro il 2019), il capoluogo lombardo non è esattamente una città a misura di automobilista. Ed è anche giusto così, visto che Milano si sta ripensando per strizzare sempre più l’occhio a ciclisti e pedoni. Questo crea comunque numerosi grattacapi a chi ha la necessità di spostarsi in macchina: «il dramma non è tanto il traffico in sé – spiega Giulia, ad di Whopi – quanto il tempo che si perde cercando un parcheggio».
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Ecco allora che, in questa situazione di costante e crescente disagio da parte dei loro concittadini, quattro ragazzi (oltre a Giulia, Luca Filannino, CTO, Matteo Salati al marketing e il grafico Luca Borgese) tutti giovanissimi, tutti – o quasi – laureandi, hanno intravisto una opportunità di guadagno. Una volta a regime, Whopi sarà un servizio tramite app che suggerirà all’utente i posti liberi in zona. Si noleggia un parcheggio e lo si paga solo per il tempo in cui lo si occupa. «Attualmente – continua la Ceo – le formule di pagamento previste dalle autorimesse sono due: l’abbonamento, ma allora si paga anche quando non si usa il posto macchina con due svantaggi, uno per l’utente e l’altro per il proprietario del suolo, che ha un posto virtualmente libero che non gli frutta denaro, oppure la classica tariffa oraria a prezzi improponibili, soprattutto per la prima ora di parcheggio».
Con Whopi si vuole invertire il paradigma: si noleggia un posto macchina e lo si paga solo per le ore in cui lo si utilizza, dopodiché, appena si ingrana la marcia e si mette in moto il mezzo, l’applicazione lo segnala immediatamente come disponibile. Lo stesso posto può accogliere una pluralità di utenti lungo il corso di tutta la giornata. E sono tutti felici: le autorimesse guadagnano di più, Whopi si tiene una percentuale sul servizio offerto e gli utenti pagano di meno, 2 euro l’ora «Ma abbiamo in mente ulteriori bonus nel caso in cui, oltre l’orario d’arrivo, il fruitore comunichi anche l’ora nella quale sa già che ripartirà», annuncia sorniona Giulia.
“Lo sguardo di chi cerca parcheggio è inconfondibile”
Della bontà della loro idea i ragazzi di Whopi sono convintissimi. Del resto, come racconta Giulia faticando a trattenere le risate, il sistema lo hanno sperimentato durante la caotica settimana del Fuorisalone: «Avevamo noleggiato un parcheggio, uno solo per limiti di budget, ma naturalmente quando parlavamo con i clienti dicevamo che ne stavamo gestendo diversi e che quello era il solo libero rimasto». La prova “su strada” è stata un successo: «Del mio gruppo sono quella con la faccia da… Insomma, ci siamo capiti, allora mi sono messa al lato della strada e fermavo gli automobilisti: lo sguardo di chi cerca parcheggio è inconfondibile. E’ quello di una persona che sta vivendo un dramma».
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«Appena li intercettavo, mi avvicinavo sorridente e domandavo: “scusi, cerca parcheggio?”, avrebbero posteggiato ovunque. Quando poi dicevo che era l’ultimo rimasto, avrebbero fatto di tutto pur di accaparrarselo. Alla fine, con un solo posteggio abbiamo fatto 94 euro. Avevamo fatto anche un sitarello molto semplice con WordPress con gli slot orari e il nostro numero di telefono… quando ci telefonavano i clienti e il posteggio era occupato dovevo inventarmi storie per non fare capire che in realtà fosse uno solo».
Tutto si basa dunque sull’assunto, all’apparenza semplice, di fare girare lo stesso parcheggio tra il maggior numero di utenti/autovetture in cerca di sosta: «Si gioca sui numeri, con il giusto numero di posteggi, è possibile soddisfare tutti gli utenti». «Del resto – chiosa Giulia – quando la gente è in crisi da parcheggio non gli interessa troppo dove è ubicato il posto macchina perché non vede l’ora di lasciare l’auto e correre all’appuntamento cui rischia di fare tardi».
I possibili clienti? Car sharing e car leasing e car pooling
Come si diceva, Milano sta diventando una città ostile agli automobilisti, dunque investire in una startup che organizza i posteggi potrebbe essere rischioso. Ma i ragazzi di Whopi hanno pensato anche a questo: «Stiamo già dialogando con realtà che si occupano di car lease e car sharing. In genere non offrono questo tipo di servizio nel loro pacchetto perché la situazione delle autorimesse è troppo frammentata, ma se trovassero un interlocutore unico con cui dialogare la situazione cambierebbe».
Quanto al car sharing, Giulia non ha dubbi: «Se ci si pensa, spesso a Milano si spende di più nel noleggio di una autovettura cercando un posteggio che non per andare dal punto ‘A’ al punto ‘B’. Questo potrebbe spingere le società a non appoggiarsi al nostro servizio, ma nei nostri incontri abbiamo fatto capire loro che così facendo si eliminano i tempi morti del servizio, si crea una mappa nella quale si ha una maggior certezza di dove verranno lasciate le macchine e in più queste aziende godranno di un ritorno di immagine ancora più positivo. Una filosofia che ben si adatta anche al car pooling di tipo aziendale».
Adesso, dopo essere stati instradati (mai termine sarà più opportuno) dall’acceleratore Luiss EnLabs durante la partecipazione al Next Energy di Cariplo Factory e di Terna, i ragazzi che compongono il team di Whopi sono in cerca di nuovi finanziatori. Il loro progetto è iniziare a fare sul serio subito dopo l’estate, non più con un solo posteggio ma mettendo assieme una rete di parcheggi noleggiabili che renda Milano ancora più a misura d’uomo, senza più scleri per il problema di dove lasciare l’auto.