Una rete di sensori comunica all’app umidità, temperatura e acqua presenti in frutteti ed uliveti italiani
Un dispositivo per il monitoraggio e l’irrigazione di frutteti ed uliveti a distanza: è Revotree, la startup tutta italiana che automatizza i terreni e fa risparmiare agli agricoltori fino al 50% di acqua. Come? Con un piccolo impianto IoT, installato nel terreno, si può, dal proprio smartphone, controllare umidità e temperatura del frutteto o dell’uliveto. Grazie al monitoraggio, in tempo reale, dei bisogni delle piante, è possibile programmare l’irrigazione, aumentando la produttività del suolo e risparmiando tempo, energie e risorse idriche.
Come è nata Revotree
“Nel giugno del 2017, insieme ad altri compagni del Politecnico di Milano, abbiamo messo a punto la nostra creatura – spiega Cosimo Calciano, CEO di Revotree – grazie al programma di accelerazione Luiss Enlabs siamo riusciti in soli tre mesi a tirare fuori un prototipo del sistema”. Revosense è la rete di sensori ideata da Cosimo, insieme a Giovanni Marino (CTO); Giorgio Crisafulli (hardware developer); Marco Cattaneo (aI & front-end); Andrea Tellatin (industrial designer) e Davide Coriele (brand designer), che, distribuita strategicamente tra i filari, trasmette le informazioni raccolte sul terreno ad un software di predizione dati installato sullo smartphone del proprietario.
Leggi anche: Ofree, donare videogiocando senza spendere un euro
L’app, integrando i dati ricevuti con le previsioni meteo, aumenta l’efficienza del sistema di irrigazione; classifica i terreni; profila le coltivazioni, ed elabora le tendenze idriche. Successivamente, il proprietario potrà programmare ed attuare l’irrigazione in certe fasce temporali, consumando soltanto una determinata quantità d’acqua.
L’interfaccia semplice ed intuitiva, insieme alla multipiattaforma, permettono di monitorare il proprio campo facilmente da remoto. “Mio padre gestisce un’azienda agricola in Basilicata e, tra le tante problematiche del settore, ha riscontrato anche una diffusa difficoltà di accesso, nel mercato italiano, a tecnologie del genere”, spiega Cosimo.
Da qui, l’idea di mettere a punto un sistema per aiutare tutti coloro che, come lui, si trovano in questa situazione.
Fundraising e progetti futuri
I sei cofounders, provenienti da Lombardia, Veneto, Calabria e Basilicata, soddisfano circa 50 richieste al mese, ma le spese sono tante ed hanno dato il via ad una raccolta di fondi con l’obiettivo di raggiungere la vetta dei 250.000 euro. Nel frattempo, hanno instaurato diverse partnership con piccole e medie imprese italiane e stanno contrattando con alcune compagnie assicurative del settore. “Questi sistemi sono richiesti soprattutto in Sicilia e nel Sud Italia – spiega il CEO – le nostre priorità, oltre alla raccolta fondi (per noi necessaria), sono: industrializzare il prodotto ed allargare la vendita in Spagna, Svizzera, Francia e nel Nord Africa”.