Una startup unica in Italia, fondata dal 26enne Alberto Clemenzi. Studente di Medicina all’Università di Pavia, che punta a unire business e prevenzione
L’amore non va in vacanza. La prevenzione neanche. È nata Sexappeal: l’app che consegna i preservativi nel più totale anonimato e a tempo record, pensata per i casi di “emergenza”, ma anche per chi si vergogna a comprare i profilattici in farmacia o all’apposito distributore. Attesa prevista: massimo 20 minuti, dopodiché si sarà liberi di sfogare le proprie pulsioni amorose. Almeno a Torino e Pavia: città dove, per il momento (ma solo per il momento), la startup italiana opera.
Un’idea di business che però ha anche un risvolto sociale: il mancato utilizzo dei contraccettivi causa l’aumento delle infezioni legate alle malattie sessualmente trasmissibili, un problema che sta emergendo soprattutto tra i giovanissimi. Ma con una startup che garantisce la consegna in pochi minuti, con assoluta discrezione, non ci saranno più scuse per chi si trovasse sprovvisto di un profilattico al momento clou.
Come funziona l’app del desiderio
Disponibile su IOS e Android, una volta scaricata l’app permette di ordinare il prodotto preferito e riceverlo a domicilio in 20 minuti. “Grazie al servizio, attivo dalle 14 alle 24, studiato in maniera capillare e precisa, i nostri fattorini – rigorosamente anonimi, senza marchi distintivi – recapitano l’acquisto all’interno di un imballaggio sprovvisto di brand. Si paga alla consegna, in contanti o carta di credito. Il servizio è attivo anche sui circuiti Paypal e Satispay e, a breve, lo sarà anche su Android Pay” spiega il fondatore della prima startup italiana di consegna preservativi, Alberto Clemenzi, di soli 26 anni, al quarto anno di Medicina all’Università di Pavia.
La consegna costa 1,50 euro, ma si ha il vantaggio di pagare meno la confezione di profilattici rispetto al prezzo previsto in farmacia. “Ci riforniamo direttamente dal produttore più noto, Durex, che vuol dire qualità e garanzia. Con il marchio lavoriamo molto bene e, anche se altri fornitori sono interessati a questo servizio, per adesso Sexappeal vende esclusivamente prodotti di questo brand”. Ma quale è la clientela – tipo di Alberto? “Devo ammettere che servo persone di tutte le età. Spessissimo recapitiamo i prodotti nelle reception dei collegi, soprattutto a Pavia, ma ho molti clienti anche nella fascia 30-50 anni. E, cosa curiosa, ad ordinare i profilattici sono anche tante ragazze“.
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Per quanto riguarda il delicato argomento privacy, Alberto rassicura: “Oltre a non lasciare traccia né del contenuto del pacco, né del nome del consumatore, garantisco che la mia azienda non cede alcun dato ed enti terzi. Pertanto, non c’è niente di cui doversi preoccupare”.
Sexappeal rappresenta anche un’interessante opportunità di lavoro: “Ogni fattorino ha un kit a disposizione che gli viene fornito, in media, una volta a settimana. In questo modo, può tranquillamente starsene a casa e, al momento della prenotazione, spostarsi direttamente sul luogo richiesto”.
Storia e prospettive di Sexappeal, startup unica in Italia
L’idea, ad Alberto, è venuta durante il secondo anno, mentre stava approfondendo le malattie infettive legate alla sessualità, ha pensato a Sexappeal. “Grazie all’Università e all’ambulatorio malattie infettive di Pavia, ho potuto conoscere da vicino la pericolosa realtà di malattie come l’HIV, la sifilide, ed altri tipi. C’è ancora troppa disinformazione in questo ambito, soprattutto in Italia. Nell’estate del 2016 è nata l’idea di progettare Sexappeal. Dopo soli 6 mesi era già tutto pronto” spiega Alberto, appassionato di tecnologia al punto che, da solo, ha sviluppato l’app. Uno spin-off dell’azienda informatica Agorà.
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La reviviscenza delle malattie sessualmente trasmissibili
Del resto, come è stato recentemente sottolineato durante il 56mo Congresso dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri (Adoi), attualmente in tutto il mondo, Italia compresa, stanno nuovamente aumentando le malattie sessualmente trasmissibili (d’ora in poi, Mst). Questo perché, passato mediaticamente in secondo piano l’allarme HIV (che continua a mietere vittime), si ricorre sempre meno al profilattico. Secondo quanto riporta l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ogni anno l’impatto delle quattro Mst più diffuse (Hiv, Chlamydia, Gonorrea e Sifilide) corrisponde a 498,9 milioni di nuovi casi. La gonorrea ha visto quasi raddoppiare i casi in Europa tra il 2008 al 2013. La sifilide ha ripreso a galoppare: +400% negli ultimi 17 anni. Ad aumentare non sono dunque solo le infezioni da Chlamydia, ma anche quelle determinate da virus come i condilomi dovuti ad alcuni tipi di HPV e le epatiti da virus A o C. E poi ha ripreso a crescere il contagio da HIV, soprattutto nella popolazione over-50 e anziana.
Proprio per questo, è importante l’opera di startup come Sexappeal che può vincere la ritrosia e la pigrizia nell’acquisto delle protezioni. E come hanno reagito giovani e meno giovani all’invenzione? “Inizialmente pervadeva un certo senso di scetticismo e curiosità, anche tra i miei compagni universitari. Poi, quando si sono resi conto che la questione era seria, mi hanno fatto tutti i complimenti”.
Progetti per il futuro? “Sicuramente allargare il giro anche ad altre città universitarie, in particolar modo, Padova, Bologna, Milano e Roma. Ma, per fare questo, è necessario partecipare ad attività di crowdfunding” conclude il giovane startupper.